Pur dimissionario, il Governo Draghi non perde tempo e approva, dopo il Decreto Aiuti Bis, anche il Decreto Aiuti Ter.
Fra le varie novità previste dal nuovo testo c'è anche un bonus di 150 euro per diverse categorie di lavoratori e altri soggetti. Erede del bonus di 200 euro, il nuovo bonus 150 euro una tantum vuole aiutare le famiglie italiane a far fronte all'aumento dei costi per le bollette dell'energia.
Vediamo quali sono gli stanziamenti previsti dal Governo, chi può percepire il bonus e quando verrà pagato, con particolare attenzione al personale scolastico.
Bonus 150 euro: i fondi previsti dal Decreto Aiuti Ter
Pensato per dare una mano a oltre 20 milioni di persone, il bonus 150 euro interesserà diverse categorie di lavoratori e pensionati con reddito entro i 20 mila euro lordi annui.
L'erogazione avverrà in automatico in busta paga - se lavoratori dipendenti - o attraverso l'INPS e altri enti di previdenza.
Per questa misura assistenziale, il Decreto Aiuti Ter ha stanziato circa 3 miliardi di euro. Nello specifico, si parla di:
- 1 miliardo di euro per i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato;
- 1,245 miliardi di euro per i pensionati;
- 604,2 milioni di euro, di cui 232,5 nel 2022 e 371,7 nel 2023, per le altre categorie di lavoratori, i percettori di NASpI e RdC, gli assegnisti di ricerca e i dottorandi;
- 412,5 milioni di euro per gli autonomi.
Nella platea di beneficiari sono compresi anche i dipendenti scolastici, docenti e personale ATA, ma nel rispetto di particolari requisiti.
Quali sono i requisiti del bonus 150 euro?
Beneficiari del bonus 150 euro | Requisiti |
---|---|
Lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato | Retribuzione imponibile nella competenza di novembre non superiore a 1538 euro, ma l'indennità viene riconosciuta anche se il dipendente è interessato da eventi con copertura di contribuzione figurativa integrale dall'INPS. Spetta una sola volta, anche se il dipendente è titolare di più rapporti di lavoro |
Pensionati | Titolari residenti in Italia di trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione, con reddito personale assoggettabile a IRPEF non superiore a 20 mila euro, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali |
Disoccupati | Aver percepito prestazioni di NASpI, DIS-COLL e disoccupazione agricola a novembre 2022 |
Lavoratori domestici | Aver ricevuto il bonus 200 euro del Decreto Aiuti e avere in essere uno o più rapporti di lavoro alla data dell'entrata in vigore del Decreto Aiuti Ter |
Lavoratori co.co.co. | Avere contratti attivi al 18 maggio 2022, essere iscritti alla Gestione Separata INPS e non essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie. In più, avere un reddito derivante da rapporti di lavoro non superiore a 20 mila euro |
Lavoratori intermittenti e stagionali | Aver svolto prestazioni per almeno 50 giornate e avere un reddito, derivante da tali rapporti, non superiore a 20 mila euro |
Lavoratori dello spettacolo | Essere iscritto al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e aver versato almeno 50 contributi giornalieri. In più, avere un reddito derivante da tali rapporti non superiore a 20 mila euro |
Lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie | Essere stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili al contratto d'opera e, per il 2021, avere l'accredito di almeno un contributo mensile. Inoltre devono risultare iscritti alla Gestione Separata INPS al 18 maggio 2022 |
Lavoratori autonomi e professionisti con partita IVA | Aver percepito per il periodo di imposta 2021 un reddito complessivo non superiore a 20 mila euro |
Lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport | Essere stati già beneficiari dell'indennità per l'emergenza Covid del Decreto Sostegni Bis |
Incaricati alle vendite a domicilio | Avere un reddito per il 2021, derivante dalle attività di vendita a domicilio, superiore a 5 mila euro. Inoltre, essere titolari di partita IVA attiva ed essere iscritti alla Gestione Separata INPS al 18 maggio 2022 |
Assegnisti e dottorandi di ricerca | Avere contratti attivi al 18 maggio 2022, essere iscritti alla Gestione Separata INPS, non essere iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria e non essere titolari di pensione |
Percettori di Reddito di Cittadinanza | Non aver percepito il bonus 150 euro come altra categoria di soggetti |
Bonus 150 euro per il personale scolastico: chi potrà riceverlo
Come si può notare dall'elenco esaustivo di tutti i beneficiari del bonus 150 euro, anche il personale scolastico - docente e ATA - potrà ricevere l'indennità.
L'accredito avverrà automaticamente a tutti coloro che abbiano una retribuzione imponibile, nella competenza di novembre, non superiore a 1538 euro.
Dovrebbero essere compresi nell'erogazione del bonus 150 euro anche i precari. Nel decreto vengono infatti menzionati anche i lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti che nel 2021 abbiano svolto la prestazione per almeno 50 giornate.
Sono direttamente inclusi invece i percettori di NASpI e DIS-COLL che siano titolari del trattamento nel novembre 2022.
Quando verrà pagato il bonus 150 euro e come richiederlo?
Al netto dei lavoratori che, per ricevere il bonus 150 euro, dovranno presentare la domanda, sono diversi i soggetti che vedranno l'accredito nel mese di novembre 2022. Nello specifico:
- lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, e quindi anche dipendenti scolastici;
- beneficiari del RdC;
- pensionati;
- disoccupati.
Per tutte queste categorie, l'erogazione sarà automatica. Tuttavia, nel caso dei lavoratori dipendenti ai quali il bonus 150 euro viene riconosciuto direttamente dal datore di lavoro, sarà necessario anche compilare l'autodichiarazione in cui si attesta di non percepire altre prestazioni incompatibili.