Sono stati numerosi gli aspiranti docenti che, dopo aver sostenuto il concorso a cattedra, hanno lamentato la presenza di quesiti erronei e fuorvianti, di difficile interpretazione e non sempre pertinenti alle discipline di riferimento.
Un docente nello specifico ha così deciso di rivolgersi al Tar Lazio, che ha nominato un verificatore incaricato di accertare se, effettivamente, i quesiti 6,9,14,41,48 (segnalati dall'aspirante) della prova somministrata fossero corretti e univoci.
Il caso
Partiamo dal principio: un docente ha chiesto al Tar Lazio di annullare un intero elenco di candidati ammessi a sostenere la prova orale per la classe di concorso A011 (cioè discipline letterarie e latino) nella scuola secondaria di II grado riferendosi alla parte che non include il proprio nominativo.
Il motivo? Secondo l'uomo, il punteggio a lui attribuito (cioè 62) è nettamente inferiore rispetto a quello che avrebbe dovuto conseguire se solo non fossero stati presenti quesiti erronei e/o fuorvianti.
Nello specifico, il docente ha fatto riferimento ai quesiti 6,9,14,41,48 della prova somministrata, per i quali il Tar ha deciso di avviare una serie di accertamenti in modo da decretare chi, nella questione, abbia ragione.
La procedura
Ai sensi dell'art. 66 c.p.a., il Tar ha quindi disposto una verifica accurata da parte di un preside della facoltà di lettere di un'università che, a sua volta, dovrà eleggere un professore con le competenze necessarie in letteratura e latino. Quest'ultimo avrà 60 giorni di tempo per svolgere l'incarico. Nel frattempo, il Tar ha disposto l'anticipo di 500 euro da corrispondere al verificatore e ha rinviato l'udienza al 27 settembre 2022.