La finestra utile a presentare l'istanza di call veloce si è chiusa l'8 agosto, gli Uffici Scolastici Regionali hanno già assegnato la provincia agli aspiranti. Adesso, questi ultimi potranno scegliere la sede. Cosa succede se, per qualsiasi ragione, i candidati devono rinunciare alla nomina in ruolo mediante call veloce?
Vediamo quali sono le conseguenze per l'anno scolastico 2022/2023 e se ne sussistono anche per l'anno scolastico successivo.
A chi è rivolta l'assunzione mediante call veloce
Diversa dalle nomine da Graduatorie ad Esaurimento e Graduatorie di Merito concorsuali, la call veloce è stata introdotta dalla Legge n. 159/2019 e disciplinata dal DM n. 25/2020.
Lo scopo della call veloce è quello di coprire i posti che non sono stati assegnati tramite GaE e GM e prevede l'assunzione a tempo indeterminato in una provincia o regione diversa da quella di pertinenza.
La procedura "per chiamata" riguarda quindi tutti gli aspiranti docenti che:
- sono inclusi in GaE in una determinata provincia o regione e fanno richiesta per un'altra;
- sono inclusi in GM in una determinata regione e fanno richiesta per un'altra.
Una volta presentata l'istanza secondo le modalità che abbiamo approfondito in un articolo dedicato alla call veloce, i candidati hanno ottenuto la provincia e adesso dovranno scegliere la sede.
Rinuncia alla nomina mediante call veloce: le conseguenze per l'anno scolastico 2022/2023
Per cercare di rispondere ai dubbi sui casi di rinuncia alla nomina tramite call veloce, possiamo fare riferimento al Decreto Ministeriale n. 25/2020. Nel testo, all'articolo 5, comma 6, si legge:
"In caso di accettazione o rinuncia sul posto individuato, l'aspirante decade dalle altre procedure di chiamata di cui al presente decreto. In caso di rinuncia non si dà luogo a rifacimento delle procedure già espletate, ma allo scorrimento delle posizioni dai rispettivi elenchi."Da una parte, quindi, la semplice presentazione dell'istanza di call veloce non risulta nella decadenza dalle altre procedure di chiamata. Dall'altra parte, invece, l'accettazione o la rinuncia alla nomina comportano la decadenza da tutte le altre procedure, nel caso i candidati siano inclusi in diverse graduatorie. Ciò vuol dire che, rifiutando una nomina mediante call veloce, l'aspirante docente non potrà più partecipare a questa procedura per l'anno scolastico 2022/2023.
Rinuncia alla nomina mediante call veloce: cosa succede negli anni scolastici successivi
Allo stesso tempo, è lecito chiedersi se ci siano particolari conseguenze dovute al rifiuto di una nomina mediante call veloce nell'anno scolastico 2023/2024. Da questo punto di vista, per il prossimo anno gli aspiranti potranno nuovamente partecipare alla procedura di assunzione "per chiamata".
Gli elenchi che si costituiscono a partire dalle istanze presentate per la call veloce, infatti, sono validi esclusivamente per l'anno scolastico 2022/2023 e perdono efficacia per quelli successivi.
Ugualmente, la rinuncia alla nomina mediante call veloce non produrrà effetti sulle Graduatorie di Merito del concorso ordinario. Si tratta di procedure diverse che consistono in graduatorie diverse.
L'unica vera conseguenza, quindi, è l'impossibilità di essere assunti "per chiamata" durante l'anno scolastico di riferimento dell'istanza.
Per ulteriori approfondimenti sulla questione, consigliamo un approfondimento sul vincolo triennale derivante dall'assunzione mediante call veloce.