Dopo l'assegnazione dei docenti alle classi, un momento importante di inizio anno riguarda l'assegnazione dei collaboratori scolastici e del personale ATA ai plessi.
Si tratta di un compito delicato che può influire sulle relazioni e che, in base al D.Lgs. 165/2001, ricade nella competenza esclusiva del Dirigente Scolastico.
Vediamo come funziona e, nello specifico, quali sono i criteri per l'assegnazione e per l'utilizzo del personale nei diversi plessi della scuola.
Sede centrale e plessi: la suddivisione degli istituti scolastici
Gli istituti scolastici di ogni ordine e grado possono essere costituiti da più sedi e plessi, a seconda della loro organizzazione specifica. Da questo punto di vista, i casi sono due:
- da una parte, gli istituti comprensivi che possono avere diverse sedi e plessi ripartiti per ordini scolastici quali scuola dell'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado;
- dall'altra parte, gli istituti superiori, che possono essere formati da più plessi secondo indirizzi di studio, turnazioni necessarie e tipologia di scuola.
Un edificio viene individuato come sede principale e accoglie l'ufficio della presidenza e la segreteria. In plessi con locali adibiti a laboratori, sale mense, lavanderia (e così via), sono presenti anche altre tipologie di personale scolastico.
Se per alcune assegnazioni non c'è grande margine decisionale - per esempio, un assistente tecnico sarà legato al laboratorio specifico - il caso dei collaboratori richiede particolare attenzione.
Assegnazione collaboratori scolastici e personale ATA: come avviene
Al netto dell'assegnazione dei dipendenti scolastici in relazione alle loro mansioni, è raro che il personale ATA di ruolo o supplente possa scegliere dove svolgere il proprio servizio.
A decidere il luogo di lavoro, i plessi e i reparti, sarà infatti il Dirigente Scolastico in base a:
- esigenze scolastiche e turnazioni;
- indirizzo e ordine di scuola;
- età e condizioni di salute;
- tipo di assunzione a tempo indeterminato o determinato.
L'assegnazione dei collaboratori scolastici dovrà considerare invece i carichi di lavoro, la corretta adozione di orari individuali pur mantenendo l'adeguata copertura dei servizi, la gestione dei periodi di ferie.
Criteri per l'assegnazione di collaboratori scolastici e personale ATA
Nella propria autonomia e in sede di contrattazione d'istituto, una scuola può anche definire i criteri con cui si procede ad assegnare il personale ATA ai plessi e ai reparti.
Da questo punto di vista, il Dirigente Scolastico e il DSGA dovranno stabilire se e quali funzioni aggiuntive attivare nelle varie sedi in modo da:
- evitare la presenza di più di un dipendente che usufruisce della Legge n. 104/1992;
- assicurare per ogni sede le competenze professionali e relazionali degli addetti;
- accogliere le richieste e, quando possibile, assicurare la continuità nel plesso.
Il piano delle attività dovrà quindi prevedere le esigenze di ciascun plesso e garantire la copertura delle attività contenute nel PTOF.
Inoltre, dal momento che l'assegnazione è materia di sua esclusiva competenza, il Dirigente Scolastico potrà anche decidere in deroga ai criteri di assegnare un collaboratore a uno specifico plesso. Le ragioni della deroga possono essere diverse:
- caratteristiche e complessità del plesso;
- gestione della vigilanza e dell'accoglienza;
- problematiche di tipo relazionale.
Spostamenti e utilizzo del personale scolastico nelle sedi distaccate
Al netto dei criteri e della discrezionalità del Dirigente Scolastico, il personale ATA e i collaboratori scolastici possono avanzare richieste sullo spostamento da un plesso all'altro.
Il DS e il DSGA cercheranno quindi di bilanciare le richieste con le esigenze complessive dell'istituto e con i criteri stabiliti per l'assegnazione. Una volta avvenuta, questa potrà essere modificata solo per casi eccezionali.
Un buon compromesso è quello della rotazione del personale che appartiene al medesimo profilo professionale. Dal canto suo, il DS potrà valutare le varie richieste soprattutto relative a particolari condizioni di natura familiare o personale:
- figli in età scolare;
- lavoratrici madri con figli con meno di un anno di età,
- situazioni di necessità di tipo medico.