Il nuovo DL Salva infrazioni approvato in Consiglio dei Ministri prevede novità anche per la Carta del Docente. Secondo quanto riportato dalle bozze del decreto, il bonus per l'aggiornamento e la formazione dei docenti verrà esteso anche ai precari. Ma non a tutti. Facciamo il punto della situazione.
Carta del docente anche ai precari: le disposizioni del Decreto Salva Infrazioni
Il nuovo decreto legge introduce "Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da attività dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano".
All'articolo 15, comma 1, si legge:
All'articolo 1, comma 121, primo periodo, della legge 13 luglio 2015, n. 107, dopo le parole "del docente di ruolo" sono aggiunte le parole "e del docente con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile" e, al secondo periodo, dopo le parole "dell'importo nominale" è aggiunta la parola "massimo"
In pratica, il Decreto Salva Infrazioni estende la Carta del Docente ai precari che hanno un contratto annuale al 31 agosto. Si tratta di una platea potenziale di circa 45 mila docenti che potranno beneficiare di un importo massimo di 500 euro. Proprio sull'ammontare della cifra riconosciuta, però, lo schema di decreto non dà importi certi. Questi ultimi dovranno essere definiti da un successivo DPCM.
Esclusi migliaia di precari dalla Carta del Docente: strada aperta ai contenziosi?
Già dalla breve citazione del comma relativo alla Carta del Docente, si possono notare alcuni limiti della nuova norma. La bozza del decreto prevede sì l'estensione del bonus docente da 500 euro anche ai docenti precari, ma soltanto per quelli con contratto al 31 agosto. Mancano quindi i docenti precari:
- con contratto al 30 giugno;
- che insegnano per oltre 180 giorni in un anno scolastico;
- con contratti continuativi almeno dal primo febbraio fino agli scrutini.
In pratica, il Decreto Salva Infrazioni approvato in Consiglio dei Ministri non considera le altre categorie di insegnanti che svolgono un servizio valutabile come "annuale".
Come si può notare, la platea degli esclusi dalla Carta del Docente conta decine di migliaia di precari, secondo una differenziazione che né la Corte di Giustizia europea né la Cassazione e il Consiglio di Stato hanno mai fatto.
Secondo queste istituzioni, gli unici docenti che potrebbero non avere diritto ad accedere al bonus sono i supplenti brevi e saltuari.
Si tratta di una scelta che potrebbe portare a nuovi contenziosi.
Problemi anche per la ricostruzione di carriera: cosa dice il Decreto Salva Infrazioni
Il Decreto Salva Infrazioni presenta incongruenze anche nella sua parte dedicata alla ricostruzione di carriera del personale scolastico.
Viene infatti cancellato il limite del servizio pre-ruolo riconosciuto interamente soltanto per i primi quattro anni e per due terzi nel periodo eccedente. Allo stesso tempo, il testo cancella anche il meccanismo che permetteva di valutare per intero il servizio prestato per almeno 180 giorni in un anno scolastico.
Dal primo settembre sarà quindi valutato soltanto il servizio di insegnamento effettivo. Di conseguenza, molti docenti appena immessi in ruolo verranno penalizzati rispetto ai docenti che, con parità di servizio pre-ruolo, avranno una ricostruzione di carriera che tiene conto delle vecchie norme.
La norma appare incongruente anche per il trattamento riservato al personale ATA. Per i dipendenti immessi dall'anno scolastico 2023/2024, infatti, il servizio non di ruolo è riconosciuto interamente agli effetti giuridici ed economici.
Insomma, anche per quanto riguarda questo punto non è difficile prevedere un maggior numero di ricorsi nei prossimi mesi.
ANIEF già promette contenziosi: previste modifiche in sede di conversione?
Che le novità sulla Carta del Docente e sulla ricostruzione di carriera daranno vita a nuovi contenziosi, non è una semplice supposizione.
In risposta dal Decreto Salva Infrazioni, ANIEF ha già dichiarato:
Finalmente cambiano sia il Testo Unico, sia la Buona Scuola, come chiesto da ANIEF, che continuerà però il contenzioso anche per tutti gli altri supplenti esclusi dalla Carta del Docente nonché per tutto il personale assunto il ruolo fino ad oggi nell'impianto i decreti di ricostruzione di carrieraAl momento, il decreto legge è arrivato al suo primo step e dovrà ancora essere approvato dal Parlamento. Nella fase di conversione in legge, potranno quindi essere presentati diversi emendamenti che vadano a modificare le incongruenze presenti nel testo approvato in CdM. Nella speranza che, ancora una volta, le pezze non si confermino peggiori del buco.