Il problema delle cattedre scoperte nel Nord Italia non riguarda soltanto i posti disponibili, le immissioni in ruolo o gli incarichi di supplenza. Oggi più che in passato, gli insegnanti che pensano di accettare una nomina in un’altra regione devono valutare anche le enormi differenze economiche da Nord a Sud. Non stupisce quindi la proposta del Ministro Valditara sui canoni agevolati per i docenti costretti a trasferirsi. Vediamo di cosa si tratta.
Carenza di docenti al Nord: i dati dell’emergenza
Il mondo della scuola non è certo nuovo alle situazioni in cui il trasferimento al nord diventa difficile, se non impossibile. Ricordiamo qui il caso singolare della collaboratrice scolastica che dichiarava di prendere ogni giorno il treno da Napoli a Milano. Nell’articolo avevamo notato come, a prescindere dalla veridicità della vicenda, il problema degli affitti e del costo della vita era reale e colpiva tantissimi pendolari.
Oggi invece sono emersi dati, stavolta reali, su una situazione che diventa sempre più insostenibile. Per esempio, in provincia di Modena 80 docenti di sostegno che avevano vinto un concorso sono stati costretti a declinare l’offerta. La causa? Le spese da sostenere a fronte di uno stipendio base di circa 1350 euro. Altrettanto indicativo è il dato regionale dell’Emilia Romagna sulla call veloce per le supplenze 2023. Su 2137 posti disponibili, sono stati assunti soltanto 17 docenti, e una dinamica simile si può riscontrare anche in Lombardia.
Come abbiamo rilevato in un articolo dedicato, le principali cause sono il caro vita e il caro affitti, ma c’è altro. Anche il vincolo alla mobilità per i primi tre anni, cinque nel caso del sostegno, limita le scelte degli aspiranti insegnanti.
Canoni agevolati per i docenti che si trasferiscono: la proposta di Valditara
Se gli insegnanti rifiutano di trasferirsi al nord, la conseguenza è un aumento di cattedre scoperte. Si tratta di un problema che ha ramificazioni e colpisce l’intera istruzione pubblica, come di recente si è reso conto anche Giuseppe Valditara.
Nel corso del Meeting di Comunione e Liberazione tenutosi a Rimini, il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha avanzato una proposta che - come al solito - è destinata a far discutere. Queste le sue parole:
Molti docenti del Sud non si vogliono trasferire al Nord. Dobbiamo far sì che fare il docente in una Regione diversa non significhi perdere ulteriormente status sociale. [...] Dobbiamo rendere più attrattivo il lavoro del docente. Ci vuole una politica intelligente che valorizzi e stia accanto alla figura dei docenti.
Per Valditara, insomma, la soluzione è quella di mettere a disposizione appartamenti a canoni agevolati per i docenti che sono costretti a trasferirsi. In questo modo, il trasferimento non sarebbe più una scelta da prendere a malincuore, costretti dalla necessità di lavorare, ma un investimento nel proprio futuro.
Rimettere gli insegnanti al centro dell’istruzione: bastano i canoni agevolati?
Al ministro va riconosciuta una corretta analisi del problema o, quantomeno, di una sua parte. Secondo Valditara, trasferirsi in un’altra regione spesso vuol dire una perdita di status sociale ed economico. Già gli stipendi dei docenti italiani sono più bassi rispetto alla media europea, situazione a cui si aggiungono la precarietà e il divario fra Nord e Sud.
Inoltre, è da diverso tempo che Viale Trastevere sta cercando modi per rendere più attrattivo il lavoro degli insegnanti, “il più bello del mondo”. La menzione allo status sociale andrebbe in questa direzione.
Basta allora la proposta del Ministro sui canoni agevolati per i docenti che sono costretti a trasferirsi al Nord per insegnare?
Al momento, può risultare soltanto un promettente passo avanti che tuttavia non può prescindere da una profonda analisi delle cause sociali, culturali, economiche. Se non altro, in attesa che diventi concreta, si tratta di una proposta meno divisiva rispetto a quella degli stipendi differenziati su base regionale.