Il processo di conversione in legge del Decreto Milleproroghe potrebbe risolvere il contenzioso nato con il concorso per diventare Dirigenti Scolastici del 2017. La Commissione Bilancio del Senato ha infatti approvato un emendamento al decreto, che quindi è stato ammesso alla votazione in aula.
Vediamo di cosa si tratta e come l'Amministrazione intende affrontare i contenziosi del concorso per Dirigente Scolastico.
Corso intensivo per i partecipanti al concorso Dirigenti Scolastici 2017: chi può farlo
L'emendamento che ha come prima firmataria Carmela Bucalo, senatrice di Fratelli d'Italia, intende risolvere la questione dei contenziosi nati dal concorso per Dirigenti Scolastici del 2017. Nel testo, viene previsto lo
"svolgimento di un corso intensivo di formazione e della relativa prova finale anche per prevenire le ripercussioni sull'Amministrazione dei possibili esiti dei contenziosi pendenti in relazione al predetto concorso"
Il Ministero dell'Istruzione e del Merito dovrà emanare, entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione, un decreto in cui vengono definite:
- modalità di accesso al corso intensivo di formazione;
- prova finale;
- contributo di segreteria a carico dei partecipanti.
Potranno partecipare al corso intensivo tutti i candidati che, alla conversione del Decreto Milleproroghe, abbiano un contenzioso giurisdizionale in atto per mancato superamento della prova scritta o della prova orale. Inoltre, potranno partecipare anche coloro che hanno superato le due prove dopo essere stati ammessi in seguito a un provvedimento giurisdizionale cautelare successivamente "caducato".
Candidati ammessi in graduatoria di merito al superamento del corso intensivo
Nei commi successivi, l'emendamento al Decreto Milleproroghe disciplina anche le modalità di accesso al corso intensivo. Nel caso i candidati abbiano un contenzioso aperto per il mancato superamento della prova scritta o della prova orale, dovranno affrontare e superare:
- una prova scritta basata su sistemi informatizzati a risposta chiusa, con un punteggio di almeno 6/10, nel primo caso;
- una prova orale, con un punteggio di almeno 6/10, nel secondo caso.
Stando a quanto si legge nell'emendamento, anche i candidati che hanno superato entrambe le prove - alle quali erano stati riammessi dopo un provvedimento caducato - dovranno superare una prova scritta a risposta chiusa con un punteggio di almeno 6/10.
Dopo il corso intensivo, è prevista una prova finale. Al superamento di quest'ultima, i candidati saranno inseriti in coda alla graduatoria e poi immessi in ruolo seguendo lo scorrimento.
Fatta giustizia per i candidati dirigenti esclusi: le parole di Rossano Sasso
Nel dimostrare soddisfazione per l'ammissione dell'emendamento al voto in Senato, l'ex sottosegretario all'istruzione Rossano Sasso commenta:
"Ho conosciuto personalmente donne e uomini capaci e preparati che oltre ad insegnare al mattino nelle nostre scuole, al pomeriggio per mesi e mesi hanno studiato per vincere questo concorso. Le loro prove non meritavano di essere valutate negativamente da parte di commissari d'esame che adesso sono indagati e che dovranno fornire spiegazioni alla Magistratura."Per il deputato della Lega, l'approvazione in commissione rappresenta il primo passo per riportare serenità e giustizia ai candidati che erano stati esclusi in modo poco limpido. Conclude Sasso:
"Le persone bocciate ingiustamente potranno ripetere il concorso, rifare le prove per poi accedere ad un corso intensivo di formazione. Nessuna sanatoria dunque e selezione che sarà dura, ma un giusto risarcimento dopo anni di ingiustizie"Ricordiamo tuttavia, al di là dei giusti proclami politici e ideologici, che l'emendamento è stato ammesso alla votazione in Senato. Secondo il calendario dell'aula, la discussione e la votazione avranno inizio da martedì 14 febbraio. Se approvato in Senato, il testo emendato del Decreto Milleproroghe passerà poi alla Camera dei Deputati per l'approvazione definitiva.
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