Continua a tenere banco il braccio di ferro tra sindacati e governo riguardo il rinnovo del contratto sulla mobilità.
Nel pomeriggio della giornata di ieri, 11 gennaio 2022, si sono infatti incontrati i rappresentanti dei sindacati FLC CGIL, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams e quelli del Ministero dell'Istruzione, con l'obiettivo di abolire il vincolo sulla mobilità precedentemente introdotto.
Contratto mobilità senza vincoli. La richiesta dei sindacati
L'incontro tra sindacati e governo ha avuto per oggetto il rinnovo del CCNI. A questo proposito è sempre più urgente stabilire i criteri e le modalità che andranno a disciplinare i trasferimenti e i passaggi di cattedra e ruolo nei prossimi tre anni.
Di particolare interesse è la discussione, che sta coinvolgendo da mesi i sindacati e il governo, sul vincolo di mobilità istituito nel 2019 dall'allora ministro Lorenzo Fioramonti e confermati per i prossimi tre anni dal decreto Sostegni bis.
I sindacati richiedono con fermezza l'abolizione dei vincoli sui trasferimenti e si sono presentati uniti dopo che il 22 dicembre la sola Cisl Scuola aveva partecipato alla riunione con l'Amministrazione (gli altri sindacati erano in sciopero), senza però che si sia giunti a un esito positivo.
La richiesta di una mobilità senza vincoli, se non quello definito dal contratto nazionale, non è stata infatti accolta. La decisione è formalmente rinviata, ma non vi sono comunque segnali positivi, con le due parti che appaiono inconciliabili, arroccate sulle rispettive posizioni.
Sindacati e governo. Perché manca l'accordo sul contratto mobilità 2022
Il pomo della discordia tra i sindacati e il governo è di natura prettamente politica. Secondo il Ministero infatti non è possibile annullare o modificare i vincoli previsti da una norma di legge tramite un contratto.
I tecnici del Ministero hanno ribadito la problematica, anche sulla base di precedenti importanti: è stato infatti fatto notare come già in sede di dibattito riguardante la legge di bilancio, tutti gli emendamenti che avevano come obiettivo la modifica di norme sui vincoli sono stati respinti dal Governo.
Secondo i sindacati tuttavia, la mancata abolizione dei vincoli è legata esclusivamente ad un problema di volontà del governo stesso. Sarebbe infatti possibile superare le strettoie legislative tramite l'art 2, comma 2, del Testo Unico n.165/01.
Quest'articolo prevede in particolare che qualsiasi norma di legge (passata, presente o futura che sia) regolamento o contratto precedente, di natura inderogabile, possa invece essere modificata dal contratto per quanto riguarda le materie che si trovano a essere oggetto della contrattazione.
L'opinione dei sindacati
Uil Scuola, nel manifestare la sua insoddisfazione per l'esito dell'incontro, ribadisce che è il contratto lo strumento a cui riferirsi per superare la rigidità sul vincolo di mobilità imposto dalla legge onde evitare di peggiorare lo stato del contratto stesso.
Cisl Scuola propone dunque che il nuovo contratto preveda che il personale scolastico abbia la possibilità di presentare regolare domanda di trasferimento così da acquisire la titolarità presso la sede.
I segretari di tutti i sindacati hanno inoltre ribadito come le contrattazioni riguardanti il contratto mobilità si stiano svolgendo in prossimità del rinnovo del contratto nazionale di categoria.
Dev'essere quindi quest'ultimo a guidare gli obiettivi che riguardano la contrattazione integrativa di secondo livello, non un contratto di mobilità con caratteristiche diverse da quelle concordate a livello nazionale.
Sempre secondo i segretari sindacali inoltre la mobilità è un tema da ricondurre alla contrattazione e all'autonomia tra le parti e non devono esservi ingerenze legali che vanno a modificarne la funzionalità.
Non rimane dunque che aspettare lo sviluppo della discussione nelle prossime riunioni, anche se senza un deciso intervento politico sarà difficile procedere in via parlamentare, sulle norme attualmente previste dal contratto mobilità 2022.