I laureati in Scienze dell'Educazione possono insegnare nelle scuole? La risposta è affermativa, ma occorre conosere nel dettaglio la normativa a riguardo. Ecco una piccola guida per aiutare gli educatori a capire quali sbocchi lavorativi possono essere intrapresi nel mondo della scuola.
Laurea in Scienze dell'Educazione (L-19)
Il corso di laurea triennale in Scienze dell'Educazione è caratterizzato da un insieme di conoscenze e competenze finalizzate alla formazione dell'educatore. L'educatore è un professionista che opera nel settore dell'educazione e della formazione, formato e specializzato su diversi ambiti disciplinari: pedagogia, psicologia, sociologia, antropologia, filosofia, discipline sanitarie, ecc.
Il corso di laurea in Scienze della Formazione L-19 è suddiviso in 2 curriculum:
- Educatore dei servizi per l'infanzia
indirizzo che prevede un approfondimento delle conoscenze inerenti all'età dello sviluppo - Educatore sociale
indirizzo che prevede un approfondimento delle conoscenze inerenti la reintegrazione e l'inserimento sociale
I due curriculum prevedono alcune materie in comune, ma ogni indirizzo ha un percorso e uno sbocco lavorativo ben diverso dall'altro.
SI può insegnare con la laurea in Scienze dell'Educazione
La sola laurea triennale in Scienze dell'Educazione non consente l'accesso all'insegnamento nella scuola primaria e secondaria di I e II grado.
L'unico sbocco lavorativo nel mondo della scuola riservato ai laureati in Scienze della Formazione è la professione di educatore dei servizi educativi per l'infanzia (0-3 anni). Tuttavia, come specifica l'articolo 4, comma 1- lett. e), del D. Lgs. n. 65/2017, per diventare educatore dei servizi educativi per l'infanzia è necessaria la laurea nella classe L-19, ma con curriculum (o indirizzo) in Educatore dei servizi per l'infanzia.
Cosa sono i servizi educativi per l'infanzia
I servizi educativi per l'infanzia rientrano nel più complessivo Sistema integrato di educazione e di istruzione (cosiddetto Sistema 0-6), provvedimento figlio della Riforma Buona Scuola voluta dall'allora governo Renzi. I servizi educativi per l'infanzia sono gestiti dagli Enti locali, da altri enti pubblici o dai privati e sono articolati in:
- nidi e micronidi
accolgono i bambini tra i 3 e i 36 mesi e hanno orari di apertura, capacità ricettiva, modalità di funzionamento, costi delle rette diversi da Comune a Comune (di solito assicurano il pasto e il riposo) - sezioni primavera
accolgono i bambini tra i 24 e i 36 mesi e sono aggregate alle scuole dell'infanzia statali o paritarie o ai nidi - servizi integrativi
si distinguono in:
- spazi gioco per bambini da 12 a 36 mesi, privi di servizio mensa, con frequenza flessibile fino a un massimo di 5 ore giornaliere;
- centri per bambini e famiglie che accolgono bambini dai primi mesi di vita insieme a un adulto accompagnatore, privi di servizio mensa, con frequenza flessibile;
- servizi educativi in contesto domiciliare per un numero ridotto di bambini da 3 a 36 mesi.
Scienze dell'educazione e graduatorie provinciali (GPS)
La nuova ordinanza ministeriale 60/2020 ha rimodellato il meccanismo delle supplenze nelle scuole. Il nuovo regolamento ha portato importanti novità anche per il personale educativo. A tal riguardo, la nuova ordinanza permette ai laureati in Scienze dell'Educazione di accedere alle graduatorie provinciali di seconda fascia e prendere servizio nelle istituzioni educative in qualità di supplente con contratto di lavoro a tempo determinato.
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