Non accenna a fermarsi il dibattito sul termine Merito. Ad un mese dall'insediamento del governo Meloni, con la conseguente rinomina del Ministero dell'Istruzione, ora "Ministero dell'Istruzione e del Merito", la polemica sulle idee del ministro Valditara riguardo il mondo della scuola non si placa. Nonostante la Camera abbia approvato il decreto legge "Ministeri", rifiutando gli emendamenti dell'opposizione sulla cancellazione della parola merito, si continua a parlare di scelta ideologica che accentua la diseguaglianza.
Dibattito sul merito. La sinistra si oppone, il terzo polo si allinea al governo
Non è solo il centrodestra a essere d'accordo con il suo ministro. Anche i deputati di Italia Viva ed Azione hanno infatti espresso il loro consenso. Queste le parole di Luigi Marattin a riguardo:
"Il punto fondamentale è comprendere che non esiste un'attenzione al merito senza un'ossessione verso l'uguaglianza delle condizioni di partenza, non di arrivo. Sentendovi parlare è troppo forte in me la tentazione di credere che voi, in realtà, vogliate l'uguaglianza delle condizioni di arrivo e non di partenza. Essa stessa, questa sarebbe il contrario del merito."Gli fa eco l'ex sottosegretario Rossano Sasso della Lega, che esprime dispiacere nel vedere come la sinistra sia ostile all'affiancamento di merito e istruzione. Nella visione del centrodestra infatti il merito viene inteso come un concetto per esaltare chi raccoglie maggiori risultati a parità di condizioni di partenza.
Sull'attenzione verso le condizioni di partenza è però molto scettico il centrosinistra. Gianni Cuperlo del PD afferma che il governo confonde l'idea del merito come descritto nell'articolo 34 della Costituzione, con "L'ambigua categoria della meritocrazia". La paura è insomma quella di un sistema che piuttosto che premiare il merito vada ad accentuare le disparità sociali.
Questo quanto espresso anche da Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi Sinistra, la cui paura è che il governo possa avere intenzione indirizzare gli investimenti sui territori più ricchi e, nello specifico, frequentato da studenti provenienti dalle famiglie più abbienti.
Il merito per incentivare il personale
Va precisato che l'idea di merito riguarda anche i lavoratori della scuola. Un' eventualità già prevista, seppur senza ricorrere al termine incriminato, da Patrizio Bianchi. Il predecessore di Valditara ha infatti discusso l'introduzione di premi e incentivi per una piccola percentuale di docenti, tra il 3% e il 4%, da assegnare tra dieci anni.
L'idea di Bianchi così com'è stata proposta non è piaciuta a Valditara, che però intende riprenderla e modificarla. È infatti più volte emerso come il ministro non sia d'accordo a considerare tutti i lavoratori alla stessa maniera, volendo premiare e valorizzare i più capaci.
Come queste idee verranno poi tradotte in realtà è tutto da vedere. In questi primi mesi infatti l'unica reale azione di Valditara è stata quella di concludere la trattativa per il rinnovo contrattuale, già iniziata dai precedenti esecutivi e resa possibile dai fondi derivati dalle ultime Leggi di Bilancio. Il nuovo governo è insomma ancora atteso al varco.