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Sempre più bambini scrivono male in corsivo e sono a rischio DSA. Fa discutere il rimprovero di una maestra a un alunno con difficoltà di scrittura. it-IT Editoriale 2023-02-22T11:45:39+01:00
Docenti di sostegno

Difficoltà a scrivere in corsivo. DSA in aumento tra i bambini. Quale approccio?

Sempre più bambini scrivono male in corsivo e sono a rischio DSA. Fa discutere il rimprovero di una maestra a un alunno con difficoltà di scrittura.

Redazione Universo Scuola
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Una recente ricerca ha dimostrato che è in aumento la difficoltà a scrivere in corsivo. Sembra infatti che i più piccoli, influenzati da smartphone e tablet, si abituino allo stampatello, tipico del font di quei dispositivi.

Contestualmente aumenta il rischio di sviluppo di disgrafia e di altri DSA. Questo richiede insegnanti preparati e con un approccio più consapevole, cosa che purtroppo non sempre accade come testimonia il caso di una maestra che rimprovera pubblicamente un bambino con difficoltà di scrittura.

Difficoltà a scrivere in corsivo e sviluppo DSA. Lo studio

Lo studio sulla difficoltà a scrivere in corsivo dei giovani studenti italiani è stato condotto a Roma dal Policlinico Umberto I e dall'Università Sapienza. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista "Occupational therapy in health care" che da diverso tempo sta monitorando come va la scrittura nelle scuole, al fine di diagnosticare precocemente eventuali disturbi dell'apprendimento nei bambini.

Dopo due anni di osservazione sulla leggibilità della scrittura dei bambini romani il risultato è chiaro: uno studente su cinque delle scuole elementari ha difficoltà a scrivere in corsivo.

Di conseguenza, il 21,6% dei bambinirischia di sviluppare problemi nella scrittura, con il10% che ha addirittura unascrittura disgrafica. Dei bambini presi in esame, il 5% soffre anche di disturbi specifici legati a dislessia o scarsa coordinazione motoria. I disturbi dell'apprendimento in genere si attestano tra il 5% e il 15%.

Smartphone e tablet tra le cause. Ma c'è anche un problema nel metodo di apprendimento

Manco a dirlo, tra le cause del problema figura il precoce utilizzo di computer, smartphone e tablet. Questi dispositivi usano infatti principalmente lo stampatello, disabituando i bambini al corsivo.

Il problema non risiede però solo nella tecnologia. La scrittura è infatti da considerare un'abilità e come tale va imparata. Mancano tuttavia studi adeguati che chiariscano quale sia il metodo di apprendimento più adatto.

Una situazione ad esempio opposta a quella della lettura, per la quale il metodo fono-sillabico è stato riconosciuto come il più efficace per tutti i bambini. Serve dunque un dibattito più approfondito che tenga conto di nuove strategie e che abbandoni alcuni stili di scrittura utilizzati per l'insegnamento del corsivo a scuola, ritenuti ormai desueti e poco efficaci.
Il parere della logopedista: rimproverare un bambino perché non sa scrivere non serve
Nel mentre Dana Dell'Ariccia, logopedista che si occupa di divulgazione su Tik Tok, commenta il caso di una maestra che ha rimproverato duramente un bambino con difficoltà nella scrittura. L'alunno, va precisato ha una diagnosi di DSA ed è in cura proprio con la dottoressa Dell'Ariccia.

La logopedista, in maniera molto decisa, sottolinea come il rimprovero di fronte alle difficoltà di un bambino con DSA sia decisamente controproducente. La mortificazione avrebbe infatti un effetto psicologico devastante, privo di valore pedagogico e ulteriormente demotivante su un bambino che ha già problemi attestati nell'apprendimento della scrittura.

L'intervento della logopedista sottolinea una questione collaterale a quella dei DSA, ma altrettanto importante: l'incapacità dei docenti di approcciarsi a dei disturbi sempre più frequenti e conosciuti. Serve quindi maggiore informazione e una preparazione più specifica, anche se alla base dovrebbe prima di tutto venir fuori l'umanità, un valore fondamentale per essere un buon insegnante.

Riconoscere i DSA. I segnali della disgrafia e gli strumenti compensativi

I DSA non dovrebbero essere oggetto di studio solo per i docenti di sostegno. Sarebbe fondamentale dunque che ogni docente avesse un minimo di competenza in materia. Esistono dopotutto dei segnali abbastanza chiari per sospettare una disgrafia, quali ad esempio:

  • Lentezza nella scrittura e conseguente affaticamento del bambino;
  • Diversità nelle dimensioni dei caratteri all'interno di una stessa parola;
  • Disallineamento dei caratteri della parola rispetto al foglio;
  • Eccessiva pressione sul foglio durante il processo di scrittura;
  • Scrittura non omogenea, con alcune parole scritte con lettere più vicine tra loro e altre molto distanziate. La scrittura procede inoltre in maniera poco fluida, con scatti e interruzioni.

Queste difficoltà oggettive sono dei primi campanelli d'allarme che piuttosto che un rimprovero, necessitano di una segnalazione e dell'intervento di uno specialista.

È inoltre fondamentale aiutare un bambino con DSA con gli adeguati strumenti compensativi. Questi sono appositi strumenti didattici e tecnologici che facilitano l'esecuzione del compito richiesto, in base a quella che è l'abilità deficitaria del bambino. Alcuni di essi sono:

  • Sintesi vocale (trasforma la lettura in ascolto);
  • Registratore (esenta il bambino dalla scrittura degli appunti);
  • Programmi di videoscrittura con correttore ortografico (facilita la correzione degli errori);
  • Calcolatrice (semplifica le operazioni di calcolo)
  • Tabelle, mappe concettuali, formulari etc.

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