Molti nostri utenti ci chiedono spesso se per i membri del personale docente ed ATA sia possibile svolgere un secondo lavoro oltre a quello a scuola.
In questo articolo forniremo una risposta.
Doppio lavoro docenti ed ATA: Normativa
Prima di elencare i casi in cui è possibile o no svolgere il doppio lavoro ci sembra doveroso fornire i riferimenti normativi dai quali questo aspetto della vita scolastica è disciplinata, ovvero il il D.Lgs n 165 del 30 Marzo 2001, detto anche Testo Unico sul Pubblico Impiego così come modificato dal D.lgs n 75 del 25 maggio 2017.
Nei sopracitati decreti si afferma che i membri del personale docente e ATA con contratto a tempo indeterminato possono avere un secondo lavoro ma, trattandosi comunque di dipendenti della Pubblica Amministrazione, vi sono delle modalità da rispettare.
Alcuni lavori sono soggetti a divieto e svolgerli porta a pesanti sanzioni per il personale che lavora già in una scuola pubblica.
Quali secondi lavori sono vietati?
Dirigenti, Professori e Personale ATA non possono svolgere i seguenti lavori in quanto incompatibili con la Pubblica Amministrazione:
- esercizio del commercio e dell'industria;
- impieghi alle dipendenze di privati;
- ricoprire un altro incarico nella Pubblica Amministrazione (salvo nei casi in cui è stabilito dalla legge);
- ricoprire una carica in una società a fine di lucro, che siano esse in nome collettivo, in accomandita semplice o semplici;
Quali doppi lavori sono consentiti?
Tra le attività consentite e considerate compatibili con il profilo del dipendente pubblico vi sono:
- collaborazione con giornali, riviste, enciclopedie e invenzioni industriali;
- partecipazione a convegni e seminari;
- collaborazione organizzazioni sindacali;
- attività di formazione diretta ai dipendenti della Pubblica Amministrazione;
- docenza e ricerca scientifica;
- Libera professione, a patto che non interferisca con gli obblighi scolastici;
Quali sono le sanzioni?
Un dipendente di una scuola pubblica che svolge un lavoro extra considerato incompatibile, ai sensi della normativa in vigore rischia una il licenziamento per giusta causa.