La dislessia rientra tra i 4 DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento) riconosciuti dalle legge e, di conseguenza, all'interno dell'ambito scolastico. Consiste nella difficoltà nella lettura che, a sua volta, comporta incredibili ostacoli nell'apprendimento, nella memorizzazione e, in generale, nel raggiungimento dei vari obiettivi scolastici.
Considerato che l'alfabetizzazione sta alla base dell'istruzione, per consentire agli alunni dislessici di poter proseguire il proprio percorso scolastico al meglio sentendosi, al contempo, inclusi dal gruppo classe, è compito degli istituti scolastici prevedere:
- piani di studio personalizzati;
- strumenti compensativi;
- misure dispensative;
Dislessia e PDP
Ogni alunno ha esigenze proprie, che possono essere soddisfatte attraverso la stesura di un PDP, cioè un Piano Didattico Personalizzato, da parte degli insegnanti con il supporto di tutti gli specialisti che lavorano con il bambino (neuropsichiatra, psicologo, logopedista).
Il PDP contiene, al suo interno, tutte le varie strategie da mettere in atto per favorire il percorso didattico e l'apprendimento dello studente, consentendogli di stare al passo dei compagni e poter sviluppare appieno le sue potenzialità.
Dislessia e scuola dell'infanzia
Clinicamente, la dislessia viene diagnosticata a partire dalla fine della seconda elementare, anche se alcuni bambini possono manifestarne i sintomi anche prima: pronunciare male le parole o non riuscire a impararne di nuove potrebbero essere sintomi della dislessia. Riuscire a rilevare eventuali segnali e intervenire per tempo è sicuramente importante per salvaguardare il percorso formativo dell'alunno.
Dislessia e scuola primaria
Proprio durante la scuola primaria, quindi, la dislessia (se presente) si manifesta in modo tale da poter essere identificata attraverso una diagnosi medica che, a sua volta, serve per redigere il PDP. Tra le principali difficoltà che un bambino della scuola primaria può incontrare rientrano sicuramente:
- la memorizzazione di concetti appena letti;
- la tendenza a invertire l'ordine delle lettere;
- l'incapacità di mantenere una grafia ordinata.
Dislessia e scuola secondaria di primo grado
Per gli alunni dislessici il passaggio dalla scuola primaria a quella secondaria può rivelarsi davvero complicato, dato che dovranno avere a che fare con un numero maggiore di materie che richiedono ulteriori capacità da sviluppare. In questi casi, infatti, tende ad aumentare l'ansia nei soggetti colpiti, che mostrano insicurezza e sconforto, tanto da decidere di abbandonare gli studi.
Per evitare che questo accada (non a caso i DSA rientrano tra le principali cause di abbandono scolastico), è necessario che la scuola intervenga non solo utilizzando il PDP e gli altri strumenti indicati, ma anche lavorando sulla persona e sulla sua autostima.
Tutor DSA: ruolo e mansioni
Se la scuola e gli insegnanti sono incaricati di intervenire correttamente nei confronti di alunni con dislessia e DSA in generale, è necessaria la presenza di un tutor DSA specializzato. Quest'ultimo, infatti, possiede competenze specifiche che gli consentono di rendere il percorso didattico degli allievi più sereno e di gratificarli com'è giusto che sia.
Grazie al lavoro svolto dal tutor DSA, infatti, gli allievi dislessici riescono ad acquisire un metodo di studio personalizzato che permette loro di studiare ottenendo dei risultati e diventando sempre più autonomi.
Dislessia e consigli per gli insegnanti
Dato che la dislessia, come tutti i DSA, non è semplice da approcciare, è normale che gli insegnanti si trovino in difficoltà se non supportati da personale qualificato. Non è sempre semplice gestire un bambino dislessico, ma con alcuni consigli è possibile ottenere validi risultati:
1. Dislessia e lettura
Per i dislessici, la lettura è una montagna insormontabile. La prima cosa che bisogna tenere sempre a mente è che non bisogna mai imporre a un dislessico di leggere a voce alta di fronte ai compagni, dato che le sue difficoltà potrebbero farlo sentire in imbarazzo e creargli un vero e proprio blocco emotivo. Molto meglio, invece, riservare degli spazi dove poter agire solo ed esclusivamente con lui, lontano dal resto della classe.
2. Dislessia e matematica
Generalmente, chi ha difficoltà nella lettura sviluppa, invece, enormi capacità matematiche. Non mancano, però, le eccezioni e anche un dislessico può mostrare incapacità di calcolo, soprattutto durante la scuola primaria. Il primo passo da compiere è assicurasi che lo studente abbia ben compreso cosa deve andare a fare, per poi poter scendere nei dettagli con l'aiuto dell'insegnante. Ovviamente, deve essere sempre concesso l'uso della calcolatrice e di altri strumenti utili per lo svolgimento del compito.
3. Dislessia e lingue straniere
L'apprendimento di una lingua straniera è una vera e propria sfida per un dislessico, soprattutto quelle lingue che non hanno una corrispondenza tra come si scrivono e come si pronunciano (vedi inglese e francese). In questi casi, l'insegnante può semplificare eliminando totalmente i libri di testo e cercando soluzioni alternative basate sui punti di forza dell'alunno.
In tutti e tre i casi, il tutor DSA è di fondamentale importanza, perché può supportare non solo lo studente dislessico, ma anche l'insegnante nella scoperta delle tecniche e delle strategie migliori per l'apprendimento.