Work in progress da parte del governo sull'esame di maturità 2022. L'allentamento dei contagi e la maggiore stabilità dell'anno scolastico attualmente in corso rendono infatti incerte quelle che saranno le modalità di svolgimento dell'esame di fine anno.
Si potrebbe tornare alla struttura classica dell'esame con le 2 prove scritte più l'orale, oppure si potrebbe valutare la riproposizione della formula che ha caratterizzato gli ultimi due anni scolastici: niente scritti, ma un maxi-orale con annessa tesina da presentare.
Esame di maturità in pandemia. Gli ultimi due anni
Gli ultimi due anni scolastici sono stati pesantemente condizionati dalla pandemia di Covid 19. A farne le spese non solo la continuità didattica ma anche gli esami di maturità che hanno dovuto cambiare forma per andare incontro sia alle esigenze degli studenti sia alla necessità di ridurre i momenti di assembramento per garantire la sicurezza dei ragazzi e del personale scolastico.
Via gli scritti dunque per fare spazio al cosiddetto maxi-orale una discussione che coinvolgeva progressivamente lo studente e tutto il corpo docente. Questi i momenti in cui si articolava la prova:
- Discussione di un elaborato sulla materia caratterizzante il corso di studi (assegnato dal consiglio di classe entro il 30 aprile);
- Discussione con il docente di italiano circa un testo affrontato durante il corso dell'anno;
- Analisi di materiali (testi, documenti, esperienze…) scelti dai docenti delle altre materie di studio;
- Esposizione delle esperienze svolte durante il PCTO.
Le valutazioni del ministro. La petizione degli studenti
Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha valutato positivamente gli esami svolti negli ultimi due anni. Una valutazione che sicuramente avrà il suo peso in questa fase di definizione. Pur essendo una modalità dettata dall'emergenza, il maxi-orale si è infatti rivelato molto apprezzato dagli studenti e ha inoltre valorizzato la loro capacità di ricerca e di riflessione anche in luce al particolare momento vissuto.
Bianchi afferma dunque che nessuna possibilità è esclusa, in virtù di quella che rimane comunque la priorità numero uno della scuola: garantire la sicurezza dei propri studenti.
Il maxi-orale rimane dunque un'ipotesi tutt'altro che remota per l'esame di maturità 2022, visto il buon livello delle tesine prodotte da studenti e studentesse di tutta Italia.
"Bisogna imparare dai ragazzi, esaltando la loro capacità di affermare loro stessi" ha affermato il ministro, dimostrando di tenere in considerazione il feedback positivo pervenuto dagli studenti.
Feedback positivo che non si limita ad un apprezzamento ma ad una concreta presa di posizione degli studenti stessi, con una petizione da oltre 30.000 firme per la riproposizione del maxi-orale al posto degli scritti. Studenti ma non solo. La discussione coinvolge anche docenti e dirigenti scolastici che si dichiarano favorevoli a una rivisitazione della struttura dell'esame di maturità, ritenendo ormai superata la formula precedente.