Si protrae ormai dalla metà del mese di ottobre la situazione di difficoltà che molti dei genitori degli alunni della materna Viani di Firenze stanno vivendo a causa del periodo di assenza dalle lezioni scolastiche di una insegnante. "Siamo ostaggio della maestra", commenta interdetto un genitore intervistato sulla questione.
La "latitanza" della maestra di Firenze
Non hanno più svolto un solo giorno di orario completo i bambini alunni della materna comunale Viani di Firenze che, da metà ottobre, richiedono ai genitori un ulteriore sforzo: quello di dividersi tra orari insoliti di ingresso e di uscita da scuola dei propri figli (8.30 -13.00 o 10.30-16.30); e quello di assolvere al ruolo di insegnanti all'interno delle mura domestiche per ottemperare a quanto non svolto presso l'istituzione scolastica.
Il motivo di tanto scompiglio? L'assenza di una insegnante dagli orari scolastici che ha deciso di aderire allo sciopero generale ad oltranza indetto da Fisi - Federazione Italiana sindacati intercategoriali - per tutti i settori e tutti i comparti, contro l'obbligo di vaccinazione per il personale sanitario e contro il possesso di Green pass per i lavoratori delle altre categorie. Una mobilitazione tutt'altro che breve dal momento che, avviatasi lo scorso 15 ottobre, prosegue ancora e si conta si protrarrà almeno fino al 15 novembre.
Le reazioni dei genitori: che cosa si può fare?
Tutt'altro che felici i genitori dei bambini delle sezioni coinvolte, dediti a riorganizzare gli orari di accompagnamento e di ripresa dei propri figli da scuola nonché a improvvisarsi docenti per sopperire alle mancanze della maestra. Ma la situazione, commentano, non può più reggersi sulla base dei loro sacrifici e della buona volontà di qualche altro insegnante disposto a venire loro incontro. Occorre trovare una soluzione.
Trattandosi di una adesione a sciopero nazionale, indetto per il settore Istruzione e Ricerca, non è tuttaviaprevista
la nomina di un insegnante supplente. D'altro canto, nemmeno la soluzione di appellarsi a qualche "illegittimità" può risultare una strategia vincente: come si legge sul sito della Commissione di Garanzia, infatti, se non viene formalmente indetta la dichiarazione di illegittimità di uno sciopero, il Comune in cui rientra la scuola, non può intervenire in alcun modo. Non resta quindi che aspettare lo sblocco naturale della situazione.