Si sente sempre più spesso parlare di flipped classroom, ma che cosa si intende realmente con questa espressione? Come viene applicata nella didattica scolastica?
Cos'è la flipped classroom?
La Flipped Classroom (letteralmente "Classe Rovesciata") è una metodologia di insegnamento che modifica il tradizionale apprendimento a scuola, sostituendo le classiche lezioni frontali in presenza con video e contenuti multimediali e un autonoma preparazione a casa dello studente.
Con la didattica capovolta la lezione viene spostata a casa: l'alunno impara la lezione autonomamente con video didattici e materiale multimediale, quindi torna a scuola per discutere in maniera attiva l'argomento affrontato a casa attraverso la cooperazione con gli altri alunni e l'insegnante.
Viene dunque superata la tradizione modalità di apprendimento scolastico racchiusa nei classici momenti:
- lezione frontale a scuola;
- studio ed esercitazione a casa;
- verifica della conoscenze e valutazione a scuola.
Sotto il profilo prettamente didattico, l'insegnamento capovolto fa leva sul fatto che le competenze cognitive di base dello studente (ascoltare, memorizzare) possono essere attivate prevalentemente a casa, in autonomia, apprendendo attraverso video didattici o leggendo i testi proposti dagli insegnanti. In classe, invece, possono essere attivate le competenze cognitive alte (comprendere, applicare, valutare) poiché l'allievo non è solo e, insieme ai compagni e all'insegnante, cerca, quindi, di applicare quanto appreso per risolvere problemi pratici proposti dal docente.
Storia della Flipped Classroom: nascita e sviluppo
In genere vengono riconosciuti come fondatori della didattica capovolta Jonathan Bergmann e Aaron Sams, docenti di chimica in una scuola del Colorado. Insegnando in un contesto scolastico contraddistinto da un alto tasso di assenteismo, i due docenti hanno pensato bene di fornire agli studenti assenti le loro lezioni tramite videotutorial. Col tempo si sono resi conto che quella soluzione temporanea poteva benissimo sostituire in toto la lezione frontale ed hanno compreso che il tempo in aula poteva essere liberato dalla lezione frontale a favore di una lezione più laboratoriale e partecipata.
La didattica capovolta si diffonde nel mondo a partire dal 2012 e anche in Italia migliaia di insegnanti la praticano con successo nella scuola primaria così come nella scuola secondaria e per qualsiasi materia di insegnamento.
Come funziona la flipped classroom
La Flipped Classroom viene applicata nella didattica attraverso due momenti:
- il primo momento consiste nell'apprendimento autonomo da parte di ogni studente, all'esterno delle aule scolastiche e con l'ausilio di risorse digitali;
- Il secondo momento prevede le ore di lezione in aula, contraddistinte da una didattica orientata alla messa in pratica delle nozioni apprese, dove la collaborazione e la cooperazione degli studenti diventano centrali nel processo di apprendimento.
L'insegnamento capovolto propone quindi l'inversione dei due momenti classici, lezione e studio individuale:
- la lezione viene spostata a casa, sostituita dallo studio individuale dei materiali suggeriti dall'insegnante (preferibilmente videolezioni);
- lo studio individuale viene spostato a scuola, sostituito da un'attività collaborativa, dove l'insegnante può esercitare il suo ruolo di tutor al fianco degli studenti.
Il ruolo dell'insegnante
Con la Flipped Classroom cambia anche il ruolo dell'insegnante. Il docente non è più solo colui che trasmette nozioni, ma diventa un accompagnatore, un tutor che deve coordinare e guidare un processo di apprendimento in cui al centro c'è lo studente il quale, a sua volta, è chiamato ad assumere maggiore autonomia e responsabilità nel proprio percorso formativo.
GLI OBIETTIVI DELLA FLIPPED CLASSROOM
L'insegnamento capovolto nasce dall'esigenza di rendere il tempo scuola più funzionale e produttivo per il processo d'insegnamento-apprendimento, investendo le ore di lezione nel risolvere i problemi più complessi, approfondire argomenti, produrre elaborati di gruppo e in modalità peer to peer (tra pari) in un contesto di laboratorio assistito.
Questa nuova modalità di insegnare parte dall'assunto che la rivoluzione digitale ha cambiato profondamente il rapporto tra scuola e società. Nell'era dell'informazione, la scuola deve quindi rispondere a nuove esigenze e per farlo deve prima di tutto adattarsi alle nuove abitudini cognitive dei "nativi digitali". Ecco perché c'è bisogno di una Flipped Classroom.
Abbiamo voluto riportare le finalità della Flipped Classroom individuate dall'Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educatica (Indire), da tempo impegnato nell'innovazione e nel miglioramento della didattica scolastica:
- miglioramento delle interazioni educative in aula, ottimizzando di conseguenza il tempo a scuola; per sviluppare e rafforzare l'apprendimento autonomo e tra pari; per poter dedicare più tempo ai giovani che necessitano di maggior supporto.
- mettere al centro del processo lo studente fornendogli strumenti che gli consentono di approfondire gli argomenti, andando così a generare un contesto più ricco e stimolante. Gli studenti non solo sono attivamente coinvolti nel percorso e consapevoli degli obiettivi ma partecipano anche alla valutazione.
- promuovere lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, la loro autonomia e capacità di lavorare con gli altri, preparandoli così meglio al mondo del lavoro rispetto alla didattica tradizionale.