L'istituzione dei docenti tutor è stata fortemente voluta dal Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Sin dal suo insediamento infatti il ministro ha voluto potenziare l'orientamento scolastico per combattere la dispersione scolastica e preparare al meglio i ragazzi al mondo del lavoro e agli studi universitari (ne abbiamo parlato in un altro articolo).
L'iniziativa è però al momento un flop. I numeri delle richieste sono scarsi e tanti istituti stanno iniziando a protestare apertamente contro il Ministero. Quel che appare evidente è che sono gli stessi docenti a non essere particolarmente entusiasti di questa nuova possibilità professionale.
Flop dei docenti tutor: professori in rivolta contro la proposta del Ministero
Cinque istituti hanno già presentato mozione formale, firmata dal Collegio docenti, dichiarando una ferma opposizione alla procedura per l'identificazione dei docenti tutor e orientatori. Il liceo scientifico Eugenio Curiel ad esempio ha visto un rifiuto di ottanta professori su ottantuno candidati per il ruolo di docenti tutor. La motivazione addotta è una "Corrosione del tempo dedicato alle attività disciplinari". La percezione dei docenti è quindi che questa nuova mansione andrebbe a levare tempo alla regolare attività didattica. Altro esempio rilevante, l'Istituto di istruzione superiore Usuelli Ruzza ha ottenuto di non presentare (o ritirare) la candidatura per il ruolo di docente tutor o orientatore, con 86 voti favorevoli su 118.
In generale i docenti vedono nel ruolo del docente tutor l'espressione di una scuola classista, dove la libertà di insegnamento viene messa in pericolo da logiche commerciali. Elisa Carra, docente di Italiano e Latino al sopracitato liceo Curiel afferma infatti che:
"Noi crediamo nella necessità dell'orientamento, che peraltro svolgiamo tutti i giorni in classe e nei colloqui con le famiglie, ma la proposta del ministero non tiene conto di questa attività e ci propone un nuovo ruolo francamente svilente."Altri feedback negativi riguardano il corso online di 20 ore che sulla carta dovrebbe formare il docente e abilitarlo alla sua nuova funzione di tutor. Questo percorso di formazione viene visto come sbrigativo, nonché offensivo nei confronti della dignità di docenti che impiegano anni e anni a formarsi per poi venire ridotti a semplici coach.
Anche alcuni presidi non sono favorevoli. Elvira Ferrandino del professionale Marelli Dudovich di Milano ha raccolto solo tre candidature delle dieci necessarie. Secondo Ferrandino la figura del docente tutor è ridondante, in quanto nei professionali un tutor è già previsto per limitare la dispersione nel biennio.
L'istituzione del nuovo docente tutor porterebbe quindi al controsenso di avere una figura professionale che lavora gratis al biennio, mentre altri professori svolgerebbero la stessa funzione al triennio, ma venendo retribuiti.
Peraltro, come fa notare un altro insegnante che si è opposto al provvedimento, i presidi non possono nemmeno imporre la frequenza del corso, in quanto il docente tutor non è previsto nel contratto di lavoro. Il rischio concreto dunque è che l'iniziativa di Valditara naufraghi ancora prima di prendere il largo.
L'opinione dei sindacati: Barbacci parla di cattiva informazione, Giannelli invita ad attendere la scadenza delle domande
I sindacati si sono espressi sulla situazione. Secondo Ivana Barbacci di Cisl Scuola tutta l'operazione relativa a docenti tutor e orientatori è stata gestita male dal punto di vista comunicativo, in quanto doveva essere illustrata in maniera più approfondita e organica. Il grande equivoco risiederebbe nella sovrapposizione tra la nuova figura voluta dal ministro e i docenti che già svolgono orientamento, pur non essendo questa funzione formalizzata e riconosciuta da un punto di vista economico.
Per Antonello Giannelli di Associazione nazionale presidi invece le richieste potrebbero arrivare in prossimità della scadenza. L'assenza di adesioni potrebbe infatti essere conseguenza di un'attenta riflessione dei docenti, in attesa di un consulto anche con i sindacati di riferimento. Qualsiasi considerazione definitiva è dunque rimandata.