La nuova ordinanza sulle graduatorie provinciali per le supplenze ha previsto, relativamente alla scuola infanzia e primaria, l'inserimento anche per gli studenti di Scienze della Formazione Primaria non ancora laureati. Critiche sono state mosse dal Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, ma il coordinamento del corso di laurea di Scienze della formazione difende il provvedimento fortemente voluto dalla ministra Azzolina.
supplenze ai non laureati: cosa prevede la norma
Per affrontare l'emergenza supplenti a settembre, il Ministero dell'Istruzione ha aperto l'insegnamento anche ai non laureati. Con le nuove Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps), pubblicate con ordinanza firmata da Lucia Azzolina lo scorso 13 luglio, potranno insegnare alle scuole dell'infanzia e alle primarie docenti non ancora laureati, ma comunque iscritti al terzo, quarto o quinto anno di Scienze della formazione primaria. Si tratta dunque di studenti che devono comunque aver svolto, entro il termine di presentazione della domanda, almeno 150, 200 e 250 CFU.
Nello specifico, tale categoria potrà inserirsi in seconda fascia delle graduatorie provinciali, diversamente da quanto previsto per la prima fascia, dove potranno iscriversi esclusivamentei docenti in possesso di specifico titolo di abilitazione.
Va ricordato, tuttavia, che il ricorso alle graduatorie provinciali per le supplenze avverrà solamente dopo che saranno esaurite tutte le disponibilità presenti nelle Graduatorie ad Esaurimento (GaE) per la relativa classe di concorso.
La ministra Lucia Azzolina ha spiegato che la possibilità offerta agli iscritti di Scienze della formazione dà sufficienti garanzie perché "ci rivolgiamo a studenti in possesso delle competenze derivanti dallo svolgimento del tirocinio", vale a dire il Tirocinio formativo attivo (TFA).
le reazioni
Il CSPI si è opposto alle indicazioni ministeriali, motivando il proprio parere con il rischio di danneggiare la didattica degli alunni più piccoli. Il Consiglio ha chiesto che tale disposizione venga limitata ai soli laureandi del quinto anno a determinate condizioni: "Pur riconoscendo la fase di emergenza straordinaria - si legge nel parere- ritiene opportuno che si predisponga, in via temporanea, un elenco graduato provinciale distinto dal resto delle graduatorie che debbono restare riservate agli aspiranti che sono in possesso del titolo di studio. In tale elenco comunque sarebbe opportuno inserire gli studenti del V anno, in possesso di un numero di crediti formativi non inferiore a 240".
Il Coordinamento Scienze della formazione primaria difende il provvedimento. La presidente Eugenia Anastasia Maccarone si è così espressa: "In un recente passato si poteva insegnare con un diploma quadriennale, non capiamo perché ora non dovrebbero fare supplenze studenti che hanno superato un test selettivo all'università, hanno almeno tre anni di fornazione pedagogica, didattica, accademica, hanno fatto un'esperienza con il Tirocinio formativo attivo e presto si laureeranno". La respondabile del Coordinamento nazionale ha poi aggiunto: "Con il sistema delle Messe a disposizione, dove si viene chiamati dopo aver presentato una semplice domanda nelle segreterie delle scuole, in classe si era visto di tutto: architetti, geometri, ragionieri, studenti di qualsiasi corso. Improvvisamente si scoprivano docenti d'infanzia, è questo che ha creato danni alla didattica e agli alunni. Con l'apertura agli universitari di Scienze della formazione finalmente si regolamenterà un sistema che, di fatto, esiste in molte regioni".