Quando a scuola si tratta di imparare la grammatica, agli studenti potrebbe apparire come un'attività noiosa, poco stimolante e, di conseguenza, di difficile comprensione. Ecco perché potrebbe essere utile proporre l'apprendimento della disciplina in laboratorio, dove gli alunni possono sentirsi partecipi e coinvolti,e applicare il modello della cosiddetta grammatica valenziale.
Scopriamo in cosa consiste e quali sono i vantaggi in ambito didattico
Cos'è la grammatica valenziale?
La grammatica valenziale consiste nella descrizione di una frase molto diversa rispetto al metodo della classica analisi logica. Nata da un'idea del linguista francese Lucien Tesnière, la grammatica valenziale unisce i concetti di sintassi e semantica permettendo di studiare le frasi partendo dal lessico.
Il metodo ha come elemento centrale il verbo, al quale vengono collegati i vari argomenti (gli attanti), cioè tutti gli elementi necessari per completare il significato del verbo stesso. La capacità del verbo di aggregare tra loro più elementi si chiama, appunto, "valenza": da qui nasce l'espressione "grammatica valenziale".
Tipologie di predicati della grammatica valenziale
Se si applica il modello valenziale alla lingua italiana è possibile racchiudere i verbi in 5 grandi categorie, in base al numero di argomenti:
Zerovalenti
Si tratta di verbi senza argomenti, quindi verbi impersonali come piovere, nevicare, grandinare che esprimono senso compiuto senza aver bisogno del supporto di altri elementi.
Monovalenti
Verbi con un solo elemento, quindi i verbi transitivi come abbaiare, dormire, tossire che hanno bisogno solo di un soggetto (es. il cane abbaia).
Bivalenti
Verbi che hanno bisogno di due elementi, che possono essere a loro volta suddivisi in due tipi:
- verbi transitivi: adorare, amare, odiare, aprire, chiudere che hanno bisogno sia del soggetto, sia del complemento oggetto (es. la mamma chiude la porta):
- verbi intransitivi: abitare o giovare, che hanno bisogno sia del soggetto, sia di un complemento (es. Stefania abita a Milano).
Trivalenti
Verbi che necessitano di tre argomenti, che possono essere suddivisi in due tipi:
- verbi transitivi: regalare, dire, inviare che hanno bisogno sia del soggetto, sia di un oggetto diretto, sia di un oggetto indiretto (es. Papà regala una rosa alla mamma);
- verbi intransitivi: passare, precipitare, rallegrarsi che hanno bisogno di un soggetto e di due argomenti indiretti (es. Giacomo passa del tempo con Eleonora).
Tetravalenti
Verbi che hanno bisogno di quattro argomenti e sono verbi transitivi quali tradurre, trasferire, trasportare che necessitano di un soggetto, di un oggetto diretto e di due argomenti indiretti (es. La mamma travasa la pianta dal vaso al terreno).
Vantaggi didattici della grammatica valenziale
Secondo i dati, gli studenti italiani manifestano profonde (e gravi) lacune nella conoscenza della loro lingua madre:
- il 52% degli studenti termina le scuole superiori con competenze appena sufficienti;
- il 48% degli studenti riscontra competenze insufficienti sia nell'uso, che nella comprensione della loro lingua madre.
A questo punto sorgono diverse domande spontanee: potrebbe essere il metodo utilizzato dagli insegnanti la causa di tali lacune? Se cambiasse l'approccio didattico si potrebbero ottenere dei miglioramenti?
L'ipotesi non è da escludere tanto che l'Indire, cioè l'Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa sta elaborando, insieme al Ministero dell'Istruzione, una sperimentazione sotto forma di ricerca-azione in merito proprio a un approccio innovativo allo studio e all'insegnamento della lingua italiana, facendo riferimento proprio alla grammatica valenziale.
Questo metodo, tra l'altro, è da sempre fortemente appoggiato da Francesco Sabatini, linguista e presidente onorario dell'Accademia della Crusca, che lo ritiene semplicemente vincente: gli studenti possono comprendere con evidenza e immediatezza i meccanismi e i fenomeni linguistici, lavorando non tanto sulla memoria quanto sul ragionamento e sull'intuizione. La grammatica valenziale, infatti, tende a individuare le relazioni tra i vari argomenti linguistici che compongono una singola frase partendo proprio dal verbo, il che risulta molto più semplice e comprensibile.
Inoltre, sempre secondo Sabatini, il metodo valenziale permette sia ai docenti che agli alunni di avere la possibilità di fare concretamente la grammatica, quindi in modo attivo, partecipato e collaborativo. Un modo sì innovativo, ma anche estremamente favorevole che potrebbe comportare un gran numero vantaggi per gli studenti (e la scuola) italiani.