Con il Decreto Ministeriale n. 150/2023 e la successiva Nota Ministeriale n. 46755/2023, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha comunicato le disposizioni in merito alle immissioni in ruolo del personale ATA. Vediamo quanti sono i posti autorizzati per l’anno scolastico 2023/2024 e quando presentare l’istanza per l’assunzione a tempo indeterminato e la scelta della sede.
Oltre 10 mila unità ATA per l’anno scolastico 2023/2024: il Decreto Ministeriale
Come abbiamo menzionato in introduzione, con il decreto di fine luglio il MIM ha autorizzato l’immissione in ruolo di 10.913 unità del personale ATA, per l’anno scolastico 2023/2024.
Nel computo sono inclusi anche i 938 posti dedicati al profilo di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi. In particolare, queste 938 unità verranno utilizzate nelle future procedure concorsuali per DSGA: non saranno impiegate per altre assunzioni di profili ATA. Di conseguenza, il totale per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario va a 9.975 unità.
Il decreto chiarisce che:
- le assunzioni in ruolo del personale ATA hanno decorrenza giuridica dal 1° settembre 2023 e decorrenza economica dalla data di effettiva presa di servizio;
- le compensazioni tra i profili professionali del personale ATA sono consentite soltanto se non determinano aggravio dei saldi di finanza pubblica.
Le Immissioni in ruolo sono inoltre effettuate sui posti che risultano vacanti e disponibili per l’intero anno scolastico. Nello specifico, il numero di assunzioni a tempo indeterminato viene determinato, per ciascuna provincia, sulla base delle disponibilità dei posti residui dopo la mobilità ATA 2023/2024 dei vari profili professionali. Nel decreto si legge anche:
"Nel limite del contingente previsto per il suddetto personale, le assunzioni vengono effettuate sui posti vacanti e disponibili per l’interno anno scolastico, dopo le operazioni di utilizzazione e di assegnazione provvisoria in ambito provinciale."
Immissioni in ruolo personale ATA: domande dal 7 agosto tramite Istanze On Line
Le operazioni di immissione in ruolo del personale ATA per l’anno scolastico 2023/2024 avverranno a partire dal 7 agosto mediante il portale SIDI.
La Nota Ministeriale chiarisce che, dal momento che non sono contemplate le assunzioni del personale DSGA, la data di apertura delle funzioni e presentazione delle istanze è unica. A decorrere dal 7 agosto 2023, quindi, saranno disponibili le funzioni telematiche per:
- apertura dei turni;
- presentazione delle istanze per la scelta della sede da parte degli aspiranti che sono utilmente collocati nelle graduatorie ATA 24 mesi;
- registrazione dei dati di immissione in ruolo sul fascicolo del personale;
- gestione dello scorrimento delle graduatorie per ulteriori nomine.
Inoltre, la nota ricorda che, in caso di mancata presentazione della domanda da parte dell’aspirante all’assunzione in ruolo, questi sarà considerato assente. Di conseguenza, l’assegnazione della sede avverrà d’ufficio.
Sarà comunque possibile per i candidati comunicare a sistema la volontà di rinunciare alla nomina, in seguito alla quale il candidato perde definitivamente il diritto alla nomina. Nella nota, il Ministero dell’Istruzione e del Merito invita gli uffici scolastici a prestare particolare attenzione alla fase di convocazione degli aventi titolo alle nomine, dal momento che le istanze vanno presentate esclusivamente in modalità telematica.
Troppo poche le immissioni in ruolo del personale ATA: la critica di CISL Scuola
Non si sono fatte attendere le reazioni dei sindacati al decreto e alla nota sulle assunzioni in ruolo del personale ATA previste per l’anno scolastico 2023/2024. Per Ivana Barbacci, segretaria generale di CISL Scuola, il tasso di precarietà è destinato ad aumentare anche con le nuove immissioni:
"Le nomine autorizzate, infatti, coprono a malapena il 30% dei posti vacanti. Ciò in quanto per il personale ATA vige ancora il criterio che limita la possibilità di nuove assunzioni alla sola copertura del turnover."
Per CISL Scuola, quindi, anche le procedure valide dal 7 agosto 2023 sono un segno della scarsa considerazione di cui gode, a livello politico, l’attività del personale ATA. Sarebbe necessaria una svolta che risolva il problema di una dotazione organica insufficiente, continua Barbacci.
Svolta che però non può che partire dalla politica e dalla consapevolezza di quanto sia fondamentale, per il funzionamento delle scuole, la presenza di un organico adeguato e stabile del personale ATA.