Si sono concluse, per la maggior parte degli studenti impegnati nella maturità 2023, le prove scritte degli Esami di Stato. Non sono tuttavia mancate le polemiche, soprattutto in merito alla:
- disparità di trattamento riguardante i licei e gli istituti professionali, da una parte;
- modalità di svolgimento degli esami nelle scuole dei comuni alluvionati in Emilia Romagna.
Facciamo il punto della situazione.
Disparità di trattamento fra licei e istituti tecnici: impossibile trovare le tracce degli esami
Che la percezione sociale guardi in modo differente ai licei e agli istituti tecnici e professionali non è un mistero. Si tratta di una disparità di trattamento che viene da lontano e che, pur nella blanda proposta del Liceo del Made in Italy, anche la Presidente del Consiglio aveva denunciato.
A inizio aprile, infatti, Giorgia Meloni aveva definito gli istituti tecnici "i veri licei italiani", dal palco del Vinitaly. Al netto degli esiti ideologici, la polemica ritorna in una forma diversa. Proprio in occasione della seconda prova della maturità 2023, infatti, molti genitori hanno lamentato un diverso trattamento della società nei confronti degli istituti tecnici e professionali.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, queste la parole del genitore di uno degli studenti impegnati negli esami:
"Mentre le tracce per lo scientifico e il classico si trovano facilmente online, quelle degli altri indirizzi restano un mistero."Insomma, un senso di esclusione di una grandissima parte dell'istruzione italiana dal discorso pubblico e dalle risorse online. La polemica continua anche nei gruppi Facebook dedicati agli Esami di Stato 2023: tantissimi commenti sulle tracce dei licei, nessuna risposta alle domande relative agli altri indirizzi.
Di fronte a uno scenario di questo tipo, sia i genitori che gli studenti chiedono una rappresentazione più equa dei percorsi scolastici. Anche considerando che il Ministero dell'Istruzione e del Merito non ha rilasciato informazioni sulla questione.
A tale proposito, segnaliamo qui il nostro approfondimento sulle tracce della seconda prova della Maturità 2023.
Maturità semplificata nelle zone alluvionate: studentessa presenta esposto ai carabinieri
Diverso è il caso di una polemica che si è verificata in Emilia Romagna, e in particolare nelle zone colpite dalle alluvioni di maggio.
Anche qui, non si tratta di una novità: di recente avevamo raccontato come le misure per lo svolgimento di una maturità "semplificata" non fossero piaciute a tutti.
Nelle intenzioni di Valditara, infatti, c'era quella di semplificare le modalità degli Esami di Stato 2023 in tutti i comuni colpiti dal disastro. Oltre ai dubbi sui criteri, però, la polemica era nata sull'obbligo per gli studenti di svolgere soltanto il colloquio orale.
In particolare, una studentessa diciannovenne di San Mauro Pascoli (FC) ha dichiarato:
"Io avrei dovuto avere la possibilità di scegliere e avrei voluto fare anche le prove scritte per le quali mi ero preparata tutto l'anno. Soprattutto per la seconda prova scritta che riguarda il mio indirizzo di grafica pubblicitaria. È la mia materia preferita e vederla ridotta a una interrogazione di dieci minuti potrebbe sminuire le mie capacità."Come riporta il Corriere della Sera, per la studentessa l'iniziativa di Valditara danneggia studenti e professori. Pur comprendendo le ragioni dell'ordinanza, sarebbe stato meglio valutare caso per caso e adottare le misure più radicali nelle zone che hanno ricevuto i maggiori danni. Nel definire le nuove modalità degli Esami di Stato in Emilia Romagna "una facilitazione che si tramuta in obbligo", i genitori della studentessa hanno presentato un esposto ai carabinieri:
"Abbiamo chiesto spiegazioni alla preside, ma ci è stato detto che non c'è nulla da fare. Allora mercoledì scorso abbiamo presentato un esposto ai carabinieri, con l'unico obiettivo di formalizzare questa richiesta e di farle sostenere le prove scritte.