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Vincoli triennali e mobilità docenti 2023. Dialogo tra Ministero e Commissione Europea. I sindacati chiedono un confronto. Quali sono i requisiti attuali. it-IT Editoriale 2023-02-22T10:01:18+01:00
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Mobilità docenti 2023, ultimi aggiornamenti: trattative sui vincoli. Requisiti per fare richiesta ed eccezioni

Vincoli triennali e mobilità docenti 2023. Dialogo tra Ministero e Commissione Europea. I sindacati chiedono un confronto. Quali sono i requisiti attuali.

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La questione della mobilità docenti 2023 continua a tenere banco. Già la settimana prossima potrebbero arrivare le richieste di mobilità relative al prossimo anno scolastico, ma la situazione generale continua a essere indefinita. Il Ministero dell'Istruzione continua a dialogare con la Commissione Europea, mentre i sindacati permangono nella loro opposizione alla firma di un nuovo contratto che mantenga il vincolo di permanenza sulla prima sede dei docenti neoassunti.

Riforma del vincolo triennale: il confronto sulla mobilità docenti

Il confronto tra Ministero dell'Istruzione e Commissione Europea verte sull'esclusione degli insegnanti assunti l'ultimo anno dalla riforma del vincolo. Quest'ultima è già stata in parte finanziata dai fondi destinati al Pnrr.

Gli insegnanti interessati sono quelli assunti a settembre 2022. La modifica legislativa è uno step necessario per modificare concretamente il CCNI sulla mobilità. Mancando però davvero poco all'inizio delle operazioni di mobilità, la questione si complica.

Il processo di mobilità è infatti lungo e burocraticamente complesso, composto da tutta una serie di operazioni, quali trasferimenti, immissioni in ruolo e supplenze. L'anno scorso ad esempio le procedure sono cominciate il 25 febbraio.

Fanno muro i sindacati. Nonostante il Ministero abbia proposto loro di sottoscrivere una nota verbale del contratto, dove veniva dichiarato l'impegno a riaprire i termini della mobilità per gli esclusi qualora il quadro normativo si fosse evoluto, l'accordo tra le parti continua a mancare.

I sindacati continuano dunque a chiedere un confronto politico che potrebbe portare il Ministero a un atto unilaterale. Sempre il Ministero ha però ribadito che secondo la relativa legislazione vigente, ovvero il DL 36/2022 e il DL 73/202, non è possibile rimuovere i vincoli presenti. Un incontro potrebbe avvenire già nelle prossime ore.

Vincolo triennale. Come funziona al momento

Le modalità di funzionamento del vincolo triennale sono attualmente normate dall'art.1 Comma 2 del CCNI 2018, dove si legge che:
"Il docente che ottiene la titolarità su istituzione scolastica a seguito di domanda volontaria, sia territoriale sia professionale, avendo espresso una richiesta puntuale di scuola, non potrà presentare domanda di mobilità per il triennio successivo"Secondo l'art.13 del suddetto CCNI, alcune categorie di personale scolastico sono escluse dal vincolo, ovvero:

  • Non vedenti;
  • Emodializzati;
  • Con disabilità in necessità di cure continuative;
  • Assistente di coniuge, figlio o genitore con disabilità. Vale anche in caso di convivenza o tutela legale;
  • Coniuge di militare o equivalente;
  • Personale che contemporaneamente occupa una carica pubblica nelle amministrazioni locali.

La domanda di passaggio può dunque essere presentata solo da docenti che hanno lavorato nella stessa scuola per almeno un triennio. Nella domanda si possono esprimere 15 preferenze tra scuole, comune o distretto, per mobilità intraprovinciale o interprovinciale.

Requisiti per la mobilità

I docenti che vogliono transitare da un ordine e grado scolastico a un altro, devono avere superato il periodo di prova ed essere abilitati sia per il ruolo richiesto che per la classe di concorso a cui fa riferimento la cattedra.

La mobilità professionale prevede che si possa chiedere il passaggio di ordine e grado per un solo grado scolastico. Questo riguarda docenti, insegnanti tecnico-pratici e personale educativo, se in possesso dei suddetti requisiti. Il passaggio di cattedra è invece richiedibile da tutti i docenti che hanno l'abilitazione per il posto richiesto e dagli insegnanti tecnico pratici che possiedono il titolo di accesso riportato alla tabella B in allegato al DPR 19/2016.

Infine, nel caso il passaggio di ruolo richiesto sia su posto di sostegno, ai requisiti appena elencati si aggiunge anche la specializzazione per l'insegnamento di sostegno.

Presentazione domanda mobilità 2023: posti non disponibili e previsioni

Al netto di tutti i discorsi politici, a breve dovranno quindi essere presentate le domande di mobilità. Come di consueto, non è possibile sapere nel dettaglio i posti messi a disposizione delle scuole, perché queste devono ancora completare gli accertamenti di diritto alla pensione.

I sindacati possono dunque fornire ai docenti delle stime, ma non dati precisi. Tuttavia è possibile sapere quali posti non saranno messi a disposizione per la mobilità docenti 2023. Si tratta di posti occupati nel 2022/23 da insegnanti a tempo determinato il cui contratto è finalizzato all'incarico a tempo indeterminato, ovvero:

  • I posti occupati da docenti assunti nel 2022/23 da GPS sostegno, secondo procedura straordinaria prorogata dall'art. 5ter del DL 228/2021;
  • I posti occupati da docenti assunti nel 2022/3 da concorso straordinario bis secondo art. 59 comma 4 del DL 73/2021;
  • I posti accantonati per i candidati risultati vincitori al concorso straordinario bis non assunti nel 2022/23;
  • I posti occupati da docenti assunti da GPS, sia su posto comune che su sostegno, che non hanno superato l'anno di provo o che l'hanno differito, permanendo nella condizione di neoimmessi secondo l'art. 59 comma 8 del DL 73/2021.

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