Come abbiamo anticipato qualche giorno fa, il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha convocato i sindacati per venerdì 17 febbraio. L'obiettivo sarebbe quello di concludere la trattativa sulla mobilità 2023 e sciogliere i due nodi principali:
- proroga o eliminazione dei vincoli di mobilità;
- abolizione del referente unico all'assistenza nella disabilità grave.
Il confronto porterà poi alla pubblicazione dell'ordinanza ministeriale sulla mobilità e quindi alla finestra di presentazione delle domande. Facciamo il punto della situazione, fra le richieste dei sindacati e il rischio di un atto unilaterale del Ministero.
Mobilità 2023, il nodo dei vincoli: chi potrà fare domanda di trasferimento per il 2023/2024?
Il nodo principale da risolvere in merito alla mobilità 2023 riguarda, come abbiamo accennato in introduzione, i vincoli al trasferimento per i neoassunti. Alcuni sindacati ritengono infatti che le disposizioni del DL n. 36/2022, poi convertito nella Legge n. 79/2022, abbiano di fatto eliminato tutti i vincoli esistenti per le leggi precedenti. Nella loro interpretazione, non sarebbero più soggetti ai vincoli di mobilità nell'anno scolastico 2023/2024:
- i docenti assunti a tempo indeterminato nel 2021/2022 e nel 2022/2023;
- i docenti entrati di ruolo nel 2021/2022 che per il CCNI mobilità 2022-2025 hanno potuto chiedere il trasferimento nel 2022/2023 e quindi trovare la sede definitiva in cui permanere per tre anni.
Allo stato attuale, però, il Ministero dell'Istruzione e del Merito sembra pensarla diversamente. Innanzitutto, considera i docenti neoassunti nell'anno scolastico 2022/2023 come vincolati per altri due anni nella loro scuola di titolarità. Inoltre, non possono fare domanda di mobilità 2023 anche i docenti con contratto a tempo determinato fino al 31 agosto.
Ma i dubbi dei docenti non finiscono qui, perché i vincoli potrebbero avere valore anche per:
- i docenti che hanno ottenuto un trasferimento nel 2022/2023 su preferenza di scuola all'interno della loro provincia;
- i docenti che si trovano al secondo anno di vincolo e non possono trasferirsi per un altro anno;
- coloro che hanno ottenuto un trasferimento interprovinciale nel 2022/2023.
Consentire a tutti i docenti la mobilità provinciale: le richieste di FLC CGIL
La firma del CCNI mobilità 2022-2025 aveva visto, prima della sentenza del TAR, una spaccatura fra i sindacati, con CISL Scuola unico firmatario. Il prossimo incontro del 17 febbraio sarà il primo fra Ministero e organizzazioni sindacali dopo quello del 14 dicembre. Per FLC CGIL, che da mesi richiede il superamento dei vincoli di permanenza e l'abrogazione del principio di referente unico nell'assistenza nella disabilità grave, le due questioni
"non hanno ancora risposta da parte dell'amministrazione. Soprattutto sul primo tema le proposte di parte sindacale sono state varie e tutte finalizzate a consentire a ciascun docente, neo-assunto o no, di presentare domanda di mobilità dia provinciale che interprovinciale"La stessa FLC CGIL ammette come lo scoglio principale sia l'obbligo della continuità didattica per i docenti nominati a tempo indeterminato nell'anno scolastico 2022/2023. Quest'ultimo è infatti inserito in un quadro normativo forte, in quanto requisito di attuazione del DL n. 36/2022.
Per le altre richieste, come abbiamo visto nel paragrafo precedente, ci potrebbe essere margine di trattativa. Il problema riguarda anche i tempi di revisione del CCNI mobilità 2022-2025 e di pubblicazione dell'ordinanza che regola la mobilità 2023.
Compromesso con i sindacati o atto unilaterale? Attesa l'ordinanza sulla mobilità 2023
Da parte sua, il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha lasciato intendere che i vincoli di mobilità ci saranno anche per il 2023/2024. Nonostante questo, è possibile che l'Amministrazione ricerchi un compromesso così da evitare un atto unilaterale. Per ottenere la firma di qualche sindacato, il MIM potrebbe anche essere disposto a eliminare alcuni vincoli, ma non tutti. Per esempio, gli immessi in ruolo nel 2022/2023 non rientrerebbero nella trattativa.
A partire dal 17 febbraio 2023, giorno del confronto con i sindacati, potremo anche aspettarci la pubblicazione dell'ordinanza sulla mobilità per l'anno scolastico 2023/2024.
Le tempistiche attese sono:
- ordinanza ministeriale nella seconda metà di febbraio;
- finestra di presentazione delle domande di mobilità da fine febbraio fino ai primi dieci giorni di marzo (o, al massimo, le prime due settimane);
- esiti finali della mobilità 2023 fra metà maggio e i primi di giugno.