Pochi giorni fa, in un'azienda in provincia di Venezia il diciottenne Giuliano De Seta è stato vittima di un tragico incidente durante lo svolgimento del suo stage previsto, come da regola, dal PCTO.
Ad aggravare la situazione è il fatto che quello di De Seta è già il terzo incidente avvenuto quest'anno, dopo quelli che sono stati fatali a Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci di 18 e 16 anni. Il denominatore comune è sempre uno: la scarsa sicurezza sul posto di lavoro.
Il Veneto si mobilita: sindacati e studenti contro il PCTO
Le proteste non si sono fatte attendere: mercoledì la 21 settembre Rete Studenti Milano si è riunita all'ingresso di Assolombarda portando delle lapidi che recavano il nome dei tre ragazzi deceduti quest'anno durante i loro stage, con accanto la scritta "Morti di Stato" in rosso, il colore del sangue versato.
Contemporaneamente si sono mobilitati anche Cgil, Cisl e Uil Veneto. I sindacati hanno indetto un'ora di sciopero per ogni luogo di lavoro della regione, in corrispondenza ai funerali di Giuliano.
Il focus dei sindacati è sul fattore sicurezza. Non bisogna infatti considerare i casi come degli incidenti, ma come il segno che i luoghi di lavoro non sono sempre sicuri e meno che mai indicati per dei ragazzi giovani e inesperti. Bisogna ripensare allora in quest'ottica il passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro.
Il parere di Maurizio Landini: l'alternanza va riformata
Sulla stessa lunghezza d'onda i sindacati nazionali. Maurizio Landini, segretario di Cgil, è infatti intervenuto senza mezzi termini ad Agorà su Rai3, dichiarando che l'alternanza scuola-lavoro va riformata.
Non si può continuare a parlare di incidenti e le morti di ragazzi così giovani non possono semplicemente essere accettate e via. Bisogna aumentare la sicurezza dei luoghi di lavoro e le scuole devono essere più oculate nella scelta delle aziende e dei tutor, lavorando in armonia con i sindacati (e in posti dove essi sono coinvolti).
Il problema della sicurezza sul lavoro dopotutto, ricorda ancora Landini, non riguarda solo i giovani: in Italia muoiono in media tre lavoratori al giorno, segno che la sicurezza non è un investimento ma un costo.
Bombardieri, D'Aprile e Di Meglio: le opinioni dei leader sindacali sul PCTO
Tutti i leader sindacali hanno seguito Landini nelle sue riflessioni. Pierpaolo Bombardieri della Uil è intervenuto al congresso Uil scuola, evidenziando la necessità di superare l'alternanza scuola lavoro con interventi mirati.
A mancare, secondo Bombardieri, è un confronto diretto tra il ministro e i sindacati per condividere nuove idee sulla sicurezza e sui percorsi che i ragazzi devono affrontare per avviarsi al mondo del lavoro.
I sindacati dovrebbero infatti avere un ruolo più attivo nella selezione delle sedi, per verificarne la sicurezza ed evitare che uno stage formativo si trasformi in un'occasione (rischiosa) di lavoro nero e sfruttamento.
Giuseppe D'Aprile di Uil Scuola Rua ha invece affermato che sarebbe necessario che la scuola abbandonasse le logiche di mercato, abolendo del tutto gli stage lavorativi: un pensiero sintetizzato dalla frase "A scuola non si lavora, si studia".
L'intervento di D'Aprile è stato molto apprezzato da Rino Di Meglio di Gilda Unams che ha sottolineato come l'attenzione sull'aspetto culturale della scuola sia di fondamentale importanza. Per Di Meglio la strada è tracciata e bisogna unire le forze per rafforzare il ruolo della scuola pubblica statale contro la sua aziendalizzazione.
Anche Enrico Letta sull'accaduto
Si fa sentire anche Enrico Letta, leader del Partito Democratico. Durante uno degli ultimi interventi della sua campagna elettorale, a Siena, il segretario Dem ha affermato che "Questa Italia, così com'è, non ci piace".
Un'affermazione carica di amarezza, perché non è accettabile morire a diciott'anni mentre si svolge uno stage previsto obbligatoriamente dalla scuola.
Venerdì 23 settembre sciopero Cgil per il Global Strike: riflettere su lavoro e ambiente
Intanto la Cgil ha indetto uno sciopero generale per giorno 23 settembre, in concomitanza con il Global Strike indetto da Fridays For Future. Lo sciopero coinvolgerà tutti coloro che lavorano nel campo dell'istruzione e della ricerca e sarà un'occasione per riflettere sulle connessioni tra lavoro e ambiente.
Il recente disastro naturale nelle Marche spinge infatti a riconsiderare il modo in cui le aziende sfruttano intensivamente l'ambiente in nome del profitto, mettendo in secondo piano la sicurezza.
Ecco che dunque un mondo del lavoro più sicuro passa da un ripensamento generale dei rapporti di produzione, tra cui anche la possibile abrogazione del PCTO, in favore di una istruzione integrata più attenta al rapporto con il territorio. Un cambiamento di mentalità forse difficile ad immaginare, ma sempre più urgente e necessario.