Sono ancora ferme al porto di Catania le navi Humanity 1 e Geo Barents dopo gli "sbarchi selettivi" operati secondo le direttive del Governo Italiano. In seguito all'ordinanza firmata da Ministero dell'Interno, Ministero delle Infrastrutture e Ministero della Difesa, le navi dovrebbero allontanarsi dalle coste italiane. Al tempo stesso, le azioni legali intraprese dalle organizzazioni hanno di fatto creato uno stallo.
Con il braccio di ferro fra ONG e Governo Meloni ancora in corso, arrivano anche le proteste da parte degli studenti.
La linea dura del Governo Meloni contro i salvataggi delle ONG
Negli ultimi giorni si è presentata una situazione che ricorda molto la "lotta" agli sbarchi dei naufraghi voluta da Salvini nel 2018.
Se l'ex Ministro dell'Interno è stato poi indagato ed è attualmente sotto processo, l'attuale inquilino del Viminale sembra aver compreso come aggirare il rischio.
Sono infatti sbarcati i cosiddetti "fragili" mentre - parole di Piantedosi - il "carico residuale" dovrà cercare un altro porto per lo sbarco. Per il Ministro dell'Interno, al porto di Catania:
"ci stiamo comportando con umanità ma fermezza sui nostri principi. In tal senso impronteremo le prossime azioni. Stiamo lavorando sia sui tavoli europei che nazionali. Stiamo accogliendo anche altre navi che arrivano con eventi SAR, non stiamo facendo mancare a nessuno l'assistenza umanitaria"
Le proteste per le navi ONG bloccate al porto di Catania
Come avvenuto anche nel 2018, sono tantissime le voci di protesta che si sono sollevate contro l'operato del Governo Meloni.
I capitani delle navi ONG hanno già fatto ricorso al TAR del Lazio e al Tribunale civile di Catania. Anche la politica si è mossa per sensibilizzare sul tema, con le critiche da parte di Partito Democratico e Federazione Verdi-Sinistra, e la posizione più grigia del MoVimento 5 Stelle.
Nel frattempo, sulle navi la situazione è sempre più al limite. Nelle scorse ore molti dei migranti ancora a bordo - il "carico residuale", per intenderci - hanno urlato "help us" ed esposto cartelloni con lo stesso messaggio. Alcuni si sono buttati in mare nella speranza di scendere dalla nave.
Migranti bloccati al porto di Catania: gli studenti occupano il Liceo Classico Spedalieri
Alle proteste per il blocco dei migranti, si è unita anche la mobilitazione degli studenti del Liceo Classico Spedalieri di Catania.
In un comunicato, gli studenti hanno annunciato l'occupazione del liceo e spiegato le ragioni di questa scelta:
"Noi studentesse e studenti del liceo Spedalieri di Catania assistiamo inorriditi all'inumano trattamento riservato dal governo del nostro Paese ai naufraghi portati in salvo dalle navi Humanity 1 e Geo Barents. Ciò che sta avvenendo al porto della nostra città non è accettabile."Diventa quindi necessario, continuano gli studenti, mobilitarsi in segno di protesta contro il teatrino della retorica che addita i più deboli come nemici dello Stato. Continua il comunicato:
"Ci parlano di "cernita", "carico residuale", "vulnerabili" e, conseguentemente, di "invulnerabili". Si dimenticano però di star parlando di esseri umani. [...] Da ciò nasce la necessità di riprenderci i nostri spazi e riunirci in assemblea autogestita in data odierna."
La situazione delle navi ONG al largo della Sicilia: chi sbarca e chi no
Mentre la Humanity 1 e la Geo Barents rimangono ancorate al porto di Catania, alla Rise Above è stato permesso lo sbarco completo nel porto di Reggio Calabria.
La differenza di "trattamento" è spiegata dal fatto che i salvataggi effettuati dalla Rise Above sono considerati un evento SAR, cioè Search And Rescue.
Oggi la Francia ha invece offerto alla nave Ocean Viking, rimasta per giorni al largo della Sicilia, il porto di Marsiglia.
Lo sbarco è atteso per il prossimo giovedì, ma lo scontro fra ONG e governo è lungi dall'essere concluso. Al contrario, sembra essere appena iniziato e come al solito si gioca sulla pelle dei più deboli.