Sono state registrate alcune aggiunzioni dell'ultima ora alla bozza di legge di Bilancio per quanto riguarda la scuola.
Le proposte sono trasversali e hanno diversi obiettivi, tra i quali:
- Mantenimento dei dirigenti scolastici titolari e non reggenti nelle scuole con 500 alunni;
- Raddoppio dei fondi destinati ad interventi di manutenzione straordinaria e ammodernamento delle scuole (da 2,17 miliardi tra 2024 e 2029 a 4,35 miliardi tra 2024 e 2036);
- Potenziamento degli asili nido;
- Norma per l'evitamento delle classi pollaio.
Classi pollaio e dispersione scolastica
Quella della classi pollaio è una delle criticità che il sistema scolastico italiano si trascina dietro da più tempo. Con la proposta in bozza di legge di Bilancio il governo intende combattere il fenomeno nei contesti scolastici più disagiati e con i più alti tassi di dispersione scolastica.
Uno scenario che si verifica soprattutto in molte scuole del sud Italia, ma che più in generale fa registrare numeri molto alti in tutta la penisola. Tra 10 e 15 mila classi sono infatti composte da più di 27 alunni. Già da tempo il M5S si è posto l'obiettivo di risolvere la questione e di recente anche il ministro Bianchi si è espresso sul bisogno di un intervento tempestivo.
La mossa prevista in legge di Bilancio per arginare il fenomeno delle classi pollaio consiste nella pubblicazione di un decreto, redatto dal ministero dell'Istruzione insieme al ministero dell'Economia e delle Finanze per indicare i criteri per identificare le scuole che presentano situazioni di disagio in relazione alle proprie risorse e alla propria dotazione di personale.
Il suddetto decreto va adottato entro il mese di febbraio precedente rispetto l'anno scolastico di riferimento e, per quanto riguarda la prima messa in atto, entro il mese di marzo. Si registra anche l'impegno da parte del ministro di compiere una valutazione sull'impatto avuto dalle nuove norme. Questa sarà compiuta entro il termine dell'anno scolastico 2024/25.
I numeri per la formazione delle classi e l'applicazione delle deroghe
La norma proposta andrà dunque ad individuare gli istituti sui quali intervenire con priorità, in base al ritrovamento di indicatori di status sociale, economico, culturale e di dispersione scolastica. Una volta individuate le scuole in condizioni critiche, queste potranno derogare ai valori minimi per costituire le classi. Questi fanno riferimento al Dpr 81 del 20 marzo 2009, derivante dalla Legge 133 Gelmini-Tremonti emanata nel 2008.
Di seguito si riportano i numeri minimi che regolano attualmente la formazione delle prime classi:
- 18 alunni per la scuola dell'infanzia;
- 15 alunni per la scuola primaria;
- 18 alunni per la scuola secondaria di primo grado;
- 27 alunni per la scuola secondaria di secondo grado.
I numeri cambiano in presenza di studenti disabili. Nel caso in cui in classe sia presente un disabile in condizioni considerate gravi, non si potrebbero infatti superare i 20 alunni per classe. In assenza di studenti disabili i numeri minimi crescono come segue:
- Fino a 29 alunni per la scuola dell'infanzia;
- Fino a 27 alunni per la scuola primaria;
- Fino a 28 alunni per la scuola secondaria di primo grado;
- Fino a 30 alunno per la scuola secondaria di secondo grado.