Dipende anche dal calo delle nascite il piano di dimensionamento scolastico del Governo Meloni. Nel 2022, infatti, il calo riportato dall'ISTAT va in parallelo con la generale diminuzione della popolazione italiana, che nel 2023 è inferiore a 59 milioni di persone.
Nel caso specifico della scuola, questi dati si legano con la progressiva diminuzione degli alunni e degli studenti, una tendenza peraltro già in atto da diverso tempo. Facciamo il punto della situazione, soprattutto in merito al piano del governo e al recente incontro del Ministero con i sindacati sui Dirigenti Scolastici.
Dimensionamento scolastico: le sedi accorpate nel 2023/2024 e il taglio ai dirigenti
Il dimensionamento scolastico del Governo Meloni, previsto già nella legge di bilancio 2023, ha generato diverse polemiche con i governatori regionali. Il piano prevede l'accorpamento e la chiusura delle scuole che hanno meno di 900 studenti iscritti, con un conseguente taglio anche all'organico di Dirigenti Scolastici e DSGA.
Su questo punto, il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha informato le organizzazioni sindacali sullo schema di decreto riguardante gli organici per l'anno scolastico 2023/2024. Il Direttore Generale della Direzione per il personale scolastico ha riferito che il prossimo sarà l'ultimo anno con le vecchie norme. Inoltre, per il 2023/2024 è anche previsto un decremento di scuole, che passeranno dalle attuali 8007 alle future 7060.
Alle 47 istituzioni scolastiche in meno, dato generale, si aggiungono i numeri delle scuole che potranno avere un dirigente e un direttore dei servizi titolari. Secondo le previsioni del Ministero, si passerà dalle 7517 istituzioni attuali a 7445, con un decremento di 72 Dirigenti Scolastici. Se si somma questo numero ai 129 dell'anno precedente, si arriva a più di 200 posti persi per via del dimensionamento scolastico.
Valditara difende il nuovo dimensionamento scolastico
Di fronte alle comprensibili polemiche per il quadro complessivo è intervenuto il Ministro Valditara, che ha tentato di spiegare le ragioni della riforma:
"Sul tema del dimensionamento scolastico le scelte del dicastero vanno nella doppia direzione di mitigare gli effetti delle normative precedenti e osservare i vincoli dell'UE in attuazione del PNRR: non si può essere europeisti a corrente alternata."
Valditara difende la nuova normativa, soprattutto in merito alla possibilità di pianificare il numero di istituzioni scolastiche per ogni triennio.
I sindacati contro il dimensionamento scolastico: più gradualità e attenzione al sud
Al contrario, i sindacati chiedono l'applicazione di particolari correttivi che permettano di rendere sostenibile il percorso di riorganizzazione. Secondo Ivana Barbacci, segretaria generale CISL Scuola, non è possibile governare la scuola con dei meri criteri ragionieristici. E aggiunge:
"È vero che il dimensionamento riguarda le circa 8mila istituzioni scolastiche oggi esistenti, intese come unità amministrative, non le 40mila e più sedi in cui effettivamente il servizio scolastico viene svolto, ma resta il fatto che in alcuni casi la sede di direzione dell'Istituto sarebbe più lontana dalle scuole, così come si avrà un calo di organico per dirigenti e Dsga."Una simile critica fa anche Marcello Pacifico, secondo cui il dimensionamento scolastico va rivisto nella sua totalità. Nelle parole del presidente ANIEF, la riforma va anche contro le linee guida del PNRR, il cui obiettivo è raggiungere un servizio che sia più legato ai risultati. La soluzione, in questo caso, consisterebbe nell'aumento delle sedi di presidenza, già ridotte di un terzo negli ultimi dieci anni.
Per la FLC CGIL, proprio su questo punto è necessaria una verifica puntuale soprattutto in merito alle disponibilità presenti nelle regioni del centro-sud.
Nella sua informativa dal titolo "La scuola declassata", la Federazione dei Lavoratori della Cultura definisce il dimensionamento scolastico come
"un vero e proprio taglio che ancora una volta andrà a colpire le Regioni e i territori più deboli. Invece di potenziarle e sostenerle le affossano, senza investimenti e con una riduzione delle risorse"
A quando il piano di dimensionamento scolastico di Valditara?
La palla passa ora al prossimo decreto del Ministro dell'Istruzione e del Merito, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze e previo accordo in sede di Conferenza Unificata Stato Regioni. Dovranno essere infatti determinati i criteri per la definizione del contingente dei Dirigenti Scolastici e dei DSGA, anche in relazione alla sua distribuzione delle regioni.
Il nuovo decreto dovrà essere adottato entro la data limite del 31 maggio dell'anno solare che precede l'anno scolastico di riferimento.
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