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Il decreto lavoro del 1° maggio introduce novità al Pcto. Le reazioni di presidi e studenti sono contrastanti: questi ultimi non sono ancora soddisfatti. it-IT Editoriale 2023-05-03T14:42:10+02:00
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Nuovo Pcto: le reazioni di presidi e studenti. Quali sono le ultime novità introdotte con il decreto lavoro

Il decreto lavoro del 1° maggio introduce novità al Pcto. Le reazioni di presidi e studenti sono contrastanti: questi ultimi non sono ancora soddisfatti.

Redazione Universo Scuola
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Si torna a parlare di Pcto. Inevitabile, dopo le novità introdotte con il decreto lavoro del 1° maggio. Grazie all'intervento del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara alcuni aspetti della nuova alternanza scuola-lavoro sono stati rivisti. Ma sarà sufficiente per correggere le storture di un percorso che troppo spesso è stato fatale per la vita degli studenti?

Nuovo Pcto: cosa cambia col decreto lavoro del 1° maggio

Il cosiddetto nuovo Pcto è conseguenza delle modifiche introdotte con il decreto lavoro del 1° maggio. Queste riguardano innanzitutto una maggiore attenzione alla coerenza tra il Pcto e il Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF) dei singoli istituti. Verrà introdotta a questo proposito la figura del docente coordinatore di progettazione che si occuperà di supervisionare il percorso di alternanza scuola-lavoro.

Viene inoltre imposto alle aziende ospitanti un documento di valutazione dei rischi, che conterrà una sezione dedicata alle misure di prevenzione e all'utilizzo dei dispositivi di protezione per i ragazzi. Le aziende dovranno inoltre essere in possesso di ulteriori requisiti per il registro per l'alternanza presso le camere di commercio. Dovrebbe insomma essere scongiurato il rischio che gli studenti finiscano in aziende poco qualificate e non adatte a fare lavorare i giovani in sicurezza.

Prevista anche l'istituzione di un fondo per l'indennizzo rivolto alle famiglie degli studenti che rimangono vittima di incidenti durante gli stage. Questo prevede 10 milioni per il 2023 e altri 2 milioni per il 2024.

Contestualmente il Consiglio dei ministri ha dato il via a un nuovo disegno di legge sul lavoro, che prevederà una migliore formazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. L'insegnamento sarà svolto durante le ore di educazione civica.

Le reazioni dei presidi

I presidi mostrano una moderata soddisfazione. Secondo Cristina Costarelli, presidente di Anp Lazio, le misure vanno nella giusta direzione, a patto che vi siano controlli adeguati in fase di applicazione. Se non altro, continua Costarelli, è la riprova di una ritrovata attenzione verso il tema della sicurezza.

Positivo anche il feedback sull'istituzione del coordinatore di progettazione, che lascia intravedere possibilità di integrazione interessanti tra Pcto e orientamento, in linea con il modello di scuola desiderato dal ministro Valditara.

Perché il nuovo Pcto continua a non piacere agli studenti

Dura invece la critica della Rete degli studenti del Lazio, a riprova del fatto che le mezze misure non sono gradite agli studenti, che spingono invece per la totale abolizione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro per come sono attualmente concepiti.

Gli studenti desiderano infatti la sospensione dei Pcto prima di qualsiasi intervento. Una loro ripresa deve coincidere con una totale messa in sicurezza dei ragazzi e delle ragazze partecipanti. Non basta ad esempio una valutazione dei rischi, ma sarebbe più opportuno che ogni singola azienda venga attentamente ispezionata dall'Ispettorato del lavoro. Richiesta anche una maggiore partecipazione di associazioni studentesche e sindacati dei lavoratori.

Bocciato l'indennizzo alle famiglie, che agli studenti sembra quasi un'ammissione che nuove tragedie siano ancora possibili. Dove sta allora il cambiamento del nuovo Pcto?

Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale di Unione degli studenti, propone il ricorso a più attività laboratoriali, anche all'interno delle scuole. Un modo questo anche per scongiurare lo sfruttamento dei giovani per produrre manodopera gratuita. Gli studenti devono in altre parole rimanere fuori da logiche di profitto e dalle catene produttive.

Queste le dichiarazioni di Chiesa riportate dall'Ansa:
"Serve immaginare da capo il rapporto tra istruzione e lavoro. Vogliamo dei corsi di formazione reali e che siamo anche sui diritti sindacali, strutturati assieme alle organizzazioni sindacali. Inoltre vogliamo l'abolizione degli attuali percorsi di Pcto in favore dell'istruzione integrata, che sappia rivedere il rapporto tra istruzione e lavoro in modo tale che la scuola non sia assoggettata alle dinamiche del mercato come ad oggi avviene ma le possa ripensare da capo"

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