Il Ministero dell'Istruzione e del Merito è al lavoro sul nuovo reclutamento docenti. Nello specifico, ha manifestato la volontà di agire in primo luogo sulla fase transitoria che precede l'attuazione delle modalità volute da Patrizio Bianchi. Nel rispetto delle linee guida previste dal PNRR, Valditara vuole introdurre i tanto discussi concorsi a cadenza annuale, con un particolare riguardo verso i docenti precari. Facciamo il punto della situazione.
Concorso per i precari della scuola fra marzo e aprile: requisiti e tempistiche
Il primo concorso a partire, nell'ottica del nuovo reclutamento docenti, sarà dedicato ai docenti in possesso dei seguenti requisiti:
- almeno tre anni di servizio;
- 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.
La procedura selettiva sarà riservata quindi ai precari della scuola, ma avrà modalità di accesso che ancora devono essere definite. Considerando lo svolgimento previsto fra marzo e aprile, le tempistiche non sono proprio larghe. Stando alle intenzioni del Ministero dell'Istruzione e del Merito, però, non si tratterà di un concorso una tantum. Il MIM prevede infatti un ulteriore concorso per l'anno scolastico successivo e che quindi si terrà nella primavera del 2024.
La partecipazione sarà riservata, in questo caso e nel rispetto della fase transitoria del reclutamento, ai docenti con almeno 30 CFU dei 60 previsti dalla riforma a regime.
Per quanto riguarda invece i posti sul sostegno, per il Ministero si può procedere con le modalità attuate negli ultimi due anni.
I docenti che sono in possesso della specializzazione sul sostegno, nonché chi conseguirà il titolo entro il 30 giugno 2023, verranno assunti con contratto a tempo determinato finalizzato al ruolo. Alla fine dell'anno di prova e formazione, seguirà quindi la stipula del contratto a tempo indeterminato.
Reclutamento docenti: dalla fase transitoria alle nuove modalità di abilitazione e assunzione
La semplice volontà di avviare un concorso per i docenti precari, a maggior ragione se annuale, è un deciso passo avanti sul fronte del nuovo reclutamento. In seguito sarà comunque necessario anche risolvere il nodo della mobilità professionale, che da anni non vede un concorso abilitante. Al momento, il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha scelto di concentrarsi sulla fase transitoria, valida fino al 31 dicembre 2024. Secondo il reclutamento voluto da Bianchi, potranno accedere ai concorsi i docenti:
- in possesso dei 24 CFU, se acquisiti entro il 31 ottobre 2022;
- in possesso dei 30 CFU, acquisiti in seguito all'attivazione dei relativi percorsi formativi.
I vincitori saranno assunti a tempo determinato fino al 31 agosto, quindi con un contratto annuale, ma dovranno completare il percorso di formazione con ulteriori 30 CFU. All'esito positivo, scatterà il tempo indeterminato e di conseguenza il periodo di prova con test finale.
Una volta a regime, la riforma del reclutamento prevede invece il percorso abilitante di 60 CFU, con prova scritta finale e lezione simulata che seguiranno al tirocinio obbligatorio.
In questo caso, l'accesso ai concorsi avviene se il docente è in possesso di uno dei seguenti requisiti:
- ha ottenuto l'abilitazione all'insegnamento;
- ha svolto almeno tre anni di servizio nella scuola statale nei cinque precedenti, di cui almeno uno nella classe di concorso per la quale si concorre.
Gli aspiranti insegnanti che vincono il concorso da candidati abilitati verranno assunti con contratto a tempo indeterminato. Al contrario, i partecipanti alla procedura selettiva con il requisito del servizio dovranno - se vincitori - sottoscrivere un contratto di supplenza annuale e conseguire i 30 CFU. Superato il periodo, avverrà la conferma in ruolo.