L'esame di maturità 2023 torna alla sua struttura classica, dopo le modifiche degli ultimi anni, necessarie per adattarlo alla particolare situazione didattica figlia dell'emergenza sanitaria. La prova orale dell'esame di Stato 2023 consisterà dunque in un colloquio interdisciplinare, durante il quale sarà dato spazio anche al PCTO e all'educazione civica. Alcuni aspetti però non soddisfano la Flc Cgil, che coglie l'occasione per riflettere più in generale sul sistema educativo italiano.
Maturità 2023: la prova orale è un colloquio interdisciplinare con commissione mista
La maturità 2023 vede il ritorno della commissione mista, che sceglierà i materiali che avvieranno il colloquio con lo studente. Ogni commissione d'esame sarà composta da un Presidente esterno, tre commissari esterni e tre interni.
Il colloquio si svolgerà secondo un approccio multi-interdisciplinare, volto a valutare la capacità dello studente di operare collegamenti tra le materie studiate. La commissione può assegnare un massimo di 20 punti per la prova. L'obiettivo del colloquio orale è accertare il conseguimento del PECUP, il profilo educativo, culturale e professionale dell'esaminato. La normativa di riferimento per la prova orale della maturità 2023 è l'articolo 17, comma 9, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, qui riportato:
Il colloquio ha la finalità di accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale della studentessa o dello studente. A tal fine la commissione, tenendo conto anche di quanto previsto dall'articolo 1, comma 30, della legge 13 luglio 2015, n. 107, propone al candidato di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi per verificare l'acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera. Nell'ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l'esperienza di alternanza scuola -lavoro svolta nel percorso di studi.Si parte dunque da un testo, un documento, un'esperienza, un progetto o un problema scelto dalla commissione. La commissione assegna al candidato il materiale predisposto a inizio giornata di esame. L'esaminato quindi esporrà gli argomenti oggetto di studio delle varie materie, in maniera articolata e continua.
La prova è volta a verificare anche la padronanza della lingua straniera e le competenze di educazione civica. Spazio anche al PCTO, il percorso per le competenze trasversali e per l'orientamento, con un resoconto del percorso intrapreso durante gli anni, anche alla luce delle difficoltà determinate dall'emergenza sanitaria.
Va infine precisato che i commissari, sia interni che esterni, hanno il potere di condurre l'esame in tutte le discipline per le quali possiedono regolare titolo di insegnamento. È inoltre possibile fare riferimento agli elaborati relativi alle due prove scritte svolte dallo studente.
La Flc Cgil contro il Curriculum dello studente e l'obbligatorietà del PCTO
La Flc Cgil è entrata nel merito della prova orale dell'esame di maturità 2023 mettendone in luce alcune criticità. Tra queste l'eccessivo peso dato al credito scolastico, che non terrebbe conto dell'elemento di crescita e maturazione degli studenti durante la fase adolescenziale, e l'introduzione del Curriculum extrascolastico dello studente.
Questo documento viene contestato dal sindacato non per la sua natura, utile a rendicontare le esperienza extrascolastiche dello studente, ma per il suo utilizzo a fini valutativi. È infatti pedagogicamente errato valutare esperienze che non possono essere uguali per tutti gli studenti per via dei differenti contesti familiari e professionali.
Secondo il sindacato dunque la prova orale dovrebbe prevedere un elaborato multidisciplinare predisposto dallo studente, mettendo da parte l'esperienza del PCTO, sulla cui obbligatorietà si sta discutendo intensamente con il governo, e per la quale potrebbero presto arrivare modifiche importanti.
La Flc Cgil si è infine dichiarata contraria alle prove INVALSI, che mischierebbero la valutazione del sistema con quella degli apprendimenti. In sostanza secondo il sindacato l'esame di maturità 2023 è il segno di un ritorno al passato che non tiene conto del lasciato dell'esperienza della pandemia.
Piuttosto che tornare a uno stato di cose pregresso bisognerebbe procedere in avanti, ripensando il modello di insegnamento e apprendimento, prestando più attenzione all'inclusività
e alla valutazione formativa, andando dunque a modificare sostanzialmente il modo di concepire l'esame di maturità stesso.