Periodo di campagna elettorale, periodo di idee e promesse per la scuola del futuro. Le ultime proposte vengono da "Possibile", partito di centrosinistra di Pippo Civati e Beatrice Brignone.
L'obiettivo di base è quello di avere una scuola più laica e contemporaneamente più aderente ai principi della Costituzione, con proposte quali l'abolizione dell'insegnamento della religione alle elementari e medie, la rimozione del crocefisso in classe e lo stop ai finanziamenti alle scuole non statali.
L'idea di "Possibile": stop alle ore di religione nella scuola primaria e rimozione del crocefisso nelle aule
Il dibattito sulla presenza dell'insegnamento della religione nella scuola italiana non è certo una novità. Il punto di vista di "Possibile" è che nel suo stato attuale segua una logica confessionale, con insegnanti scelti dalle curie ma pagati dallo Stato italiano.
L'insegnamento della religione viene inoltre visto come qualcosa che non permette di realizzare la piena laicità dello Stato, così come espressa formalmente nella Costituzione. In questo senso anche l'esposizione di un simbolo confessionale come il crocefisso diventa qualcosa da abolire.
La proposta della sinistra è quindi quella di eliminare integralmente la religione dagli insegnamenti delle scuole del primo ciclo, mentre di sostituirla nelle scuole secondarie di secondo grado con un insegnamento non confessionale - e non obbligatorio - sulla religione come fenomeno storico, sociale e antropologico.
Cambierebbe anche il metodo di selezione dei docenti. Niente più ingerenze da parte della Curia ma un regolare processo pubblico in linea con quanto previsto per le altre materie.
Ruscica di Snadir difende l'insegnamento della religione nelle scuole
Pronta la risposta di Orazio Ruscica, segretario nazionale di Snadir (sindacato rappresentante il 33% degli insegnanti di religione attivi nelle classi italiane) che difende lo status quo dell'insegnamento della religione in Italia. Secondo Ruscica infatti le critiche di "Possibile" dimostrano una scarsa conoscenza del mondo della scuola.
Innanzitutto il metodo di insegnamento della religione cristiana non avrebbe alcuna natura confessionale, avvicinandosi invece alle altre materie umanistiche e contribuendo allo sviluppo delle conoscenze e delle finalità previste dal sistema educativo italiano.
Secondo Ruscica quindi l'insegnamento della religione cattolica affronta già la religione da un punto di vista culturale e storico, analizzando gli aspetti sociologici e antropologici della confessione con un approccio interdisciplinare e soprattutto laico.
La religione a scuola non è insomma un catechismo, ma una materia che tratta il fenomeno religioso da un punto di vista coerente al principio di laicità dello Stato italiano, il quale riconosce all'interno della costituzione il valore della cultura religiosa e l'importanza dei principi del cattolicesimo come elemento fondamentale del patrimonio storico italiano.
La presenza del crocefisso in classe è inoltre conseguenza di una libera scelta della comunità scolastica, che può scegliere di esporlo per rispettare e salvaguardare le convinzioni di tutti, potendo anche affiancargli simboli di altre fedi religiose presenti all'interno della medesima comunità.
Sulla questione degli insegnanti, Ruscica ricorda che i docenti selezionati sono regolarmente in possesso di titoli accademici universitari e vengono normalmente assunti dallo Stato, in seguito a un processo di doppia verifica (ecclesiastica/statale).
Va inoltre sottolineato che l'insegnamento della religione ha già carattere facoltativo: più di un milione di studenti italiani sono già infatti esentati dal frequentare l'ora di religione.
Stop ai fondi statali per le scuole private
A margine del discorso, la proposta di interrompere qualsiasi finanziamento alle scuole non statali, sia in forma diretta (da parte di Stato, Regioni o Comuni) che in forma di sovvenzioni verso le famiglie per garantire la libertà di scelta educativa.
Una posizione appoggiata anche dai parlamentari del Movimento Cinque Stelle e che spinge, almeno nelle intenzioni, verso una scuola sempre più aderente ai principi della Costituzione.