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Stanziati 1,5 miliardi del PNRR contro la dispersione scolastica, ma Ancodis non è d'accordo: scuole selezionate senza criterio valido, esclusi istituti bisognosi it-IT Editoriale 2022-07-01T12:19:26+02:00
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PNRR e dispersione scolastica, stanziati 1,5 miliardi. Secondo Ancodis "ripartizione iniqua"

Stanziati 1,5 miliardi del PNRR contro la dispersione scolastica, ma Ancodis non è d'accordo: scuole selezionate senza criterio valido, esclusi istituti bisognosi

Redazione Universo Scuola
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Nei giorni scorsi, il Ministero dell'istruzione ha inviato un nuova comunicazione sullo stanziamento di fondi del PNRR per contrastare la dispersione scolastica: si tratterebbe di 1,5 miliardi in totale, con 500 milioni da investire subito su 3.198 scuole.

Detta così, il piano sembrerebbe davvero straordinario sia in merito alla cifra stanziata, sia in relazione al numero di istituti coinvolti. Peccato che, a seguito della comunicazione, Ancodis (Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici) abbia fatto luce sull'ennesima discriminazione: alcune scuole sarebbero state "preferite" rispetto ad altre che, sulla base della lotta alla dispersione scolastica compiuta in passato, avrebbero dovuto avere la precedenza.

In cosa consiste il piano contro la dispersione scolastica

A dare l'annuncio dei 1,5 miliardi del PNRR previsti per la lotta contro la dispersione scolastica è stato proprio il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi: "In questi giorni ho firmato la prima tranche di risorse del Piano contro la dispersione scolastica e per il superamento dei divari territoriali - ha dichiarato - che andrà avanti fino al 2026. Abbiamo 1,5 miliardi a disposizione".

Di questi 1,5 miliardi, i primi 500 milioni saranno destinati al finanziamento dei progetti di 3.198 scuole che ospitano studenti con un'età compresa tra i 12 e i 18 anni. Un finanziamento corposo e importante che, a detta di Bianchi, ha l'obiettivo di mettere al centro i soggetti e gli istituti più fragili.
"Questa linea di finanziamento - ha sottolineato - si aggiunge alla riforma degli istituti tecnici e professionali e alla riforma dell'orientamento. Prenderemo per mano le ragazze e i ragazzi che hanno difficoltà nella prosecuzione del loro percorso di studi e per questo rischiano di lasciare precocemente o, purtroppo, lo fanno. Saremo al fianco delle scuole lungo tutto il percorso"
Il decreto è in fase di registrazione e il 50% dei fondi sarà destinato al sud Italia. Una volta completata la registrazione, i singoli istituti riceveranno sia la comunicazione di avvenuto finanziamento, sia le indicazioni utili per realizzare al meglio i loro progetti con l'obiettivo di coinvolgere almeno 420mila studenti.

Alla prima tranche seguiranno altri due step:

  • il primo mirato a far acquisire il diploma ai più giovani, con età compresa tra i 18 e i 24 anni, che hanno lasciato in anticipo gli studi;
  • il secondo rivolto all'attivazione di progetti di potenziamento delle competenze di base per superare i divari territoriali, ancora presenti nelle zone periferiche del Paese.

Ancodis non ci sta: favoritismi e scuole bisognose escluse

Il decreto non è ancora stato registrato ma le polemiche sono già arrivate. Il primo a parlare è stato Rosolino Cicero, presidente di Ancodis, che nella distribuzione dei finanziamenti ha evidenziato iniquità e discriminazione.

Secondo Cicero, infatti, stando agli elenchi delle scuole prescelte, "sono rimaste escluse comunità scolastiche che da anni sono impegnate a contrastare il fenomeno della dispersione scolastica in quartieri e aree geografiche dove portare e tenere gli alunni a scuola è stata ed è una quotidiana impresa". A suo dire, coloro che hanno selezionato le scuole non hanno la minima idea di quali siano i quartieri più critici o i territori più deboli che, di fronte a fondi così sostanziosi, avrebbero dovuto avere la precedenza.

"Si tratta di scuole che operano in territori che conosciamo bene per le tante criticità sociali e economiche - ha dichiarato Cicero - e nelle quali il personale scolastico prova in tutti i modi e con le modeste risorse disponibili a dare opportunità agli alunni facendo loro vedere l'orizzonte di un riscatto sociale e culturale con un possibile diverso destino".

Le sue parole cercano di sottolineare l'ennesima mancanza da parte del Ministero che, ancora una volta, non ha tenuto conto del lavoro tanto straordinario, quanto faticoso di un personale scolastico "povero" ma deciso a contrastare emarginazione, povertà educativa e dispersione.
Siete ancora in tempo per cancellare l'iniqua ripartizioneha concluso il presidente di Ancodis che, per il momento, non può fare altro che prendere atto della comunicazione e attendere risposta.

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