Precari e senza soldi. Spesso è questa la condizione dei docenti con una supplenza breve che sperano di ricevere lo stipendio nei tempi previsti dalla burocrazia MIUR e che invece si ritrovano a dover attendere l'accredito per settimane, se non mesi.
Ma come funziona il sistema di pagamento per gli insegnanti chiamati in servizio per pochi giorni o poche settimane? Tutto comincia dall'istituto scolastico dove il docente firma il contratto. Qui la segreteria in tempi ragionevoli provvede a inserire i dati sul SIDI (il sistema informatico del MIUR) e li invia a NoiPA, il portale degli stipendi per i dipendenti della Pubblica Amministrazione. Da questo momento in poi, tutto dipende da NoiPa che gestisce il trattamento economico da erogare al supplente - che deve comunque procurarsi le credenziali Spid per poter accedere visto che ora tutto il sistema è informatizzato.
La segreteria può comunque intervenire per verificare il calcolo dello stipendio effettuato da NoiPa e per inserire eventuali variazioni rispetto al contratto firmato, come per esempio ferie non fruite, assenze per malattia o l'assegno per il nucleo famigliare. A questo punto il portale NoiPa procede al ricalcolo e la scuola autorizza il pagamento dello stipendio, erogato dopo un passaggio alla Ragioneria Generale dello Stato.
NoiPa di regola effettua due pagamenti al mese, una entro il 18 e una entro la fine dei trenta giorni. L'accredito dello stipendio vero e proprio avviene solitamente entro i primi 10 giorni lavorativi del mese successivo all'entrata in servizio, anche se spesso i tempi si allungano.
Non mancano le numerose lamentele di docenti precari che devono attendere mesi prima di ricevere il primo stipendio, per non parlare delle singole ore di supplenza aggiuntive richieste estemporaneamente dalla scuola che molto spesso vengono pagate alla fine dell'estate, dunque molto dopo il termine dell'anno scolastico. Proprio in questo periodo numerosi docenti e personale ATA lamentano di non avere ancora ricevuto gli accrediti spettanti relativi ai mesi di maggio e giugno.
Ecco perché molti precari rinunciano a piccole supplenze perché temono che lo stipendio arriverà molto in ritardo, e preferiscono attendere una supplenza più corposa. Inutile dire che se partissero i concorsi, l'ordinario e lo straordinario, si prosciugherebbe il numero dei supplenti e lavorare a scuola diventerebbe meno angosciante per una larga fetta del corpo docente.
Precari della scuola, quando arriva lo stipendio?
I precari della scuola spesso ricevono l’accredito con mesi di ritardo. Ecco la procedura spiegata punto per punto, dal portale NoiPa alla Ragioneria dello Stato