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L'analfabetismo funzionale è l'incapacità di comprendere adeguatamente un testo scritto per ricavarne informazioni. In Italia è un fenomeno molto diffuso. it-IT Editoriale 2022-02-03T09:37:14+01:00
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Report OCSE: analfabetismo funzionale diffusissimo tra i giovani studenti

L'analfabetismo funzionale è l'incapacità di comprendere adeguatamente un testo scritto per ricavarne informazioni. In Italia è un fenomeno molto diffuso.

Redazione Universo Scuola
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Negli ultimi anni si è molto parlato di analfabetismo funzionale, fenomeno molto diffuso e in rapida crescita, in Italia così come nel resto del mondo.

Un report OCSE del 2019 riporta l'analfabetismo funzionale al centro dell'attenzione, alla luce degli ulteriori effetti negativi che la pandemia ha avuto sulla regolare didattica, accentuando il problema specie tra le fasce d'età più giovani.

Analfabetismo funzionale: cosa è e da cosa si riconosce

Non l'incapacità di sapere leggere e scrivere, ma una forte difficoltà - che in certi casi arriva alla totale incapacità - di comprendere un testo scritto, di estrapolarne il senso e ricavarne informazioni, rielaborate e integrate in un proprio orizzonte di idee e credenze.

Fenomeno complesso e dalle diverse sfumature, l'analfabetismo funzionale è da intendere più che altro come una difficoltà a comprendere la realtà, intesa come ciò che succede intorno alla propria persona.

Questa problematica si ricollega alla cosiddetta "Infodemia": oggi si vive infatti immersi in un costante flusso di informazioni, dalle quali può diventare difficile filtrare quelle vere e attendibili se non si è in possesso degli adeguati strumenti.

Il periodo pandemico ha portato ulteriormente allo scoperto queste difficoltà, dimostrando quanto sia facile per le false informazioni diffondersi facendo leva sulle paure delle persone, specie se queste possiedono una scarsa capacità di discernimento e interpretazione.

Quanti analfabeti funzionali in Italia e nel mondo: i dati

I numeri dell'analfabetismo funzionale non vanno sottovalutati, così come non bisogna essere tentati dal pensare che sia un fenomeno che interessa solo i paesi più arretrati o le persone più avanti con gli anni, meno abituate all'utilizzo dei moderni strumenti digitali.

In Italia è infatti circa il 28% della popolazione compresa tra i 16 e i 65 anni, più di un quarto, ad essere classificata come analfabeta funzionale.

Più in particolare, secondo i dati Piaac-Ocse, nel 2019 il 5,5% dei soggetti comprendeva solo informazioni elementari all'interno di testi molto corti e scritti adoperando un lessico semplice; il 22,2% assorbiva invece informazioni contenute in testi con un linguaggio misto, meno elementare, purché non fossero troppo lunghi.

I numeri sono alti e inaspettati per un paese europeo, tra l'altro dalla grande tradizione culturale, come l'Italia, ma non stranisce: in tutto il mondo ci sono circa 773 milioni di soggetti definiti analfabeti funzionali. Il dato è tra l'altro passibile di un forte aumento, visto i nefasti effetti della pandemia precedentemente citati, che hanno danneggiato in particolare i più giovani nella loro delicata fase di formazione.

Cause dell'analfabetismo funzionale

Non essendo una malattia, è difficile trovare una causa univoca dell'analfabetismo funzionale: oltre la già citata infodemia è da considerare sicuramente la scarsa propensione alla lettura mostrata da gran parte degli italiani.

Non soltanto un problema di quantità di libri letti, ma piuttosto di attitudine alla lettura. Anche nel caso dei testi di un sito web o sui social, è sempre più diffuso un atteggiamento distratto e passivo che non permette al lettore di comprendere realmente il senso di ciò che sta leggendo.

Le conseguenze dell'analfabetismo funzionale

L'analfabetismo funzionale ha ovviamente delle conseguenze a livello sociale. I giovani italiani fanno infatti sempre piùfatica ad entrare nel mondo del lavoro, mentre in generale il sistema tecnico-culturale dell' Italia rallenta e perde competitività rispetto agli altri paesi europei.

Questo perché, come si è visto, l'analfabetismo funzionale colpisce soprattutto soggetti appartenenti a fasce di età dove ci si sta ancora formando per iniziare la propria carriera professionale. Un disturbo culturale insomma, che rischia di minacciare lo sviluppo del paese.

Scuola, famiglia e formazione: come combattere l'analfabetismo culturale

Combattere la non-cultura con la cultura. Forse scontato, addirittura banale, ma è da lì che bisogna ripartire. La scuola è sicuramente una grande responsabile di questo impoverimento culturale, ma non si può gettarle addosso tutto il peso di un fenomeno a più ampio spettro.

Certo, programmi e modalità di insegnamento dovrebbero sicuramente essere rivisti. Bisogna aggiornare la proposta didattica in base alle esigenze della contemporaneità e insegnare ai ragazzi ad assumere un atteggiamento attivo e curioso nei confronti della lettura.

Si possono sperimentare anche metodologie come l'e-learning, l'apprendimento digitale, che permetterebbe anche la realizzazione di "Simulations", ovvero situazioni di realtà simulata che aiuterebbero le persone con difficoltà di lettura e comprensione.

Un ruolo fondamentale deve però essere rivestito dalla famiglia, nucleo in cui la curiosità e l'attitudine dei ragazzi e delle ragazze italiane si forma ancor più che tra i banchi di scuola: è da lì che deve partire una corretta educazione alla lettura, magari condividendo l'attività e leggendo a voce alta sin dalla più tenera età.

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