La firma del nuovo contratto scuola potrebbe finalmente essere più vicina. Ieri si è infatti tenuto l'incontro tra i sindacati e il Ministero dell'Istruzione sulle risorse disponibili per gli aumenti salariali.
Il confronto era atteso, soprattutto dopo le polemiche degli ultimi giorni e in vista della prossima legge di bilancio. Le novità non si sono fatte attendere, ma non del tenore che i sindacati si aspettavano. Alla domanda "è stato approvato un aumento degli stipendi per i docenti?", la risposta è sì. E no.
Vediamo perché.
Rinnovo contratto scuola: 340 milioni di euro in più
La ragione ufficiale dell'incontro tra sindacati e Ministero dell'Istruzione del 3 ottobre era la definizione delle risorse per il MOF. In un precedente aggiornamento sul rinnovo del contratto scuola, avevamo sottolineato come proprio il MOF permettesse un aumento degli stipendi, ma non per tutti i docenti.
Durante il confronto, l'Amministrazione ha proposto finanziamenti per il MOF di 1,1 miliardi di euro. La differenza rispetto all'anno scorso è di circa 300 milioni di euro, provenienti dallo stanziamento in legge di bilancio per la valorizzazione della professionalità dei docenti.
La richiesta dei sindacati è stata quella di sottrarre questi fondi alla contrattazione di istituto e destinarli invece al rinnovo del contratto scuola. Il Ministero dell'Istruzione ha accettato, impegnandosi a inviare al MEF la proposta di integrazione dell'attuale atto di indirizzo.
Si parla quindi di circa 340 milioni, inizialmente previsti per il MOF e adesso destinati al CCNL scuola, che permetterebbero un aumento generale di circa 15-20 euro netti al mese, per 13 mensilità.
Si avvicina la firma del nuovo contratto scuola?
In seguito alle polemiche sulla firma del nuovo contratto, riprese nelle ultime settimane, i sindacati attendevano soltanto uno spiraglio da parte dell'Amministrazione.
Prima della crisi del Governo Draghi, l'idea era quella di fare pressioni per avere nuovi stanziamenti in legge di bilancio. Si tratta di una possibilità che avrebbe permesso di riaprire la contrattazione all'ARAN in presenza di ulteriori fondi.
L'incontro tra i sindacati e il Ministero dell'Istruzione, invece, sembra aver avuto un doppio esito:
- da una parte, destinare al CCNL ulteriori 340 milioni di euro rispetto alle cifre iniziali;
- dall'altra parte, mettere fra parentesi ogni discussione sulla prossima legge di bilancio.
Con il caro energia, la guerra e la ripresa dei contagi da Covid, la sensazione è che la scuola non sia fra le priorità del nuovo esecutivo.
Di conseguenza, potrebbe essere più vicina la firma di un rinnovo contrattuale per il comparto scuola che - comunque - è già scaduto da 3 anni.
Il Ministero ha ceduto sul contratto scuola: la posizione di FLC CGIL
Che ai sindacati della scuola fosse rimasto poco margine di manovra, lo testimoniano le parole del segretario generale di FLC CGIL.
In un comunicato, infatti, si dà atto al Ministero dell'Istruzione di aver accolto le obiezioni delle varie associazioni e di aver richiesto lo stanziamento per il CCNL delle risorse aggiuntive.
Per Francesco Sinopoli si è sbloccata una situazione che andava avanti da troppo tempo e che andava risolta:
"il Ministro, cedendo alle nostre istanze, ha inviato al Dipartimento della Funzione pubblica una richiesta di integrazione dell'Atto di indirizzo con cui si mettono a disposizione del CCNL 340 mln di euro circa"In questo modo, il MOF ha visto confermate le medesime risorse dell'anno scorso, mentre il rinnovo del contratto scuola potrà beneficiare di ulteriori finanziamenti.
Si tratta in ogni caso di briciole rispetto alle iniziali richieste, che sposteranno il nodo sulla prossima legge di bilancio, e sui provvedimenti successivi.