Il contratto scuola è scaduto da 38 mesi. Questa purtroppo è una delle poche certezze sull'argomento, mentre non sembrano esserci novità di particolare rilievo all'orizzonte.
Un tema delicato quello del rinnovo del contratto che mette in evidenza il disagio di un'intera classe di lavoratori che, ancora una volta, non ricevono tutta la considerazione e il riconoscimento che meriterebbero.
Contratto scaduto da 38 mesi. Anquap accusa il ministro Bianchi
Sulla delicata questione del rinnovo contrattuale dell'Istruzione e della Ricerca si è espresso, in termini tutt'altro che morbidi, il presidente dell' Anquap (l'Associazione Nazionale Quadri delle Pubbliche Amministrazioni) Giorgio Germani.
Germani non ha dubbi e punta il dito contro il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, tacciato di immobilismo e poca attenzione verso l'argomento. Il ministro ha infatti incontrato i sindacati lo scorso 1° febbraio per indirizzare il rinnovo contrattuale, ma di fatto tutto tace da quella data.
La situazione è ancora più critica se si pensa che sono 38 mesi che il contratto è scaduto, mentre il nuovo, che sarebbe già scaduto da due non è ancora "In pista". Secondo Germani infatti proprio quell'atto di indirizzo concordato con le organizzazioni sindacali un mese fa, non sarebbe ancora arrivato a destinazione, impedendo di fatto all'Aran di trattare con i sindacati.
Il silenzio del ministro è dunque inteso come una grave mancanza di interesse nei confronti di oltre un milione di dipendenti pubblici che ad oggi non ricevono nessun aggiornamento sulla loro situazione contrattuale. Un chiaro segno di inadeguatezza da parte dei piani alti di viale Trastevere verso una questione tanto importante.
I sindacati sul rinnovo del contratto scuola
Critiche le posizioni dei leader sindacali, allineate a quella di Germani. Francesco Sinopoli di Flc-Cgil ha dichiarato l'esigenza del settore scuola di avvicinarsi ai settori pubblici equivalenti, per un'equiparazione che restituirebbe alla scuola e ai suoi lavoratori dignità e importanza.
La differenza tra i vari settori si riscontra soprattutto guardando alla politica sugli aumenti salariali: lì dove le retribuzioni per altre tipologie di lavoratori pubblici crescono, quelle dei docenti rimangono quasi immobili.
Non bastano chiaramente le buone intenzioni. Bianchi ha espresso la volontà di cercare nuove risorse per garantire un aumento salariale, ma la cifra di 105 euro prevista non sembra soddisfare i sindacati, disposti a mobilitarsi per ottenere risultati più convincenti e proporzionati al ruolo che la scuola ha nella società.
Della stessa idea Anief che tramite il suo leader Marcello Pacifico esprime il suo dissenso verso l'immobilismo del governo. Non solo viene sottolineato che il contratto è scaduto da più da tre anni, ma si rimarca come in questo lasso di tempo i costi per vivere siano aumentati.
A fronte dell'inflazione crescente un aumento di poco più di 100 euro - i 105 previsti di cui sopra - sarebbe dunque totalmente inadeguato, dato che ne servirebbero altri 200 per stare in linea con il costo della vita attuale.
Adeguare il contratto significa dunque renderlo adatto a fronteggiare le esigenze di una vita più cara e dispendiosa. Non solo una questione di aumento - con più di 2.000 euro di arretrati da compensare - ma anche la necessità di finanziare delle indennità specifiche per ristorare il lavoro di più di un milione di professionisti dell'educazione.
Tra le proposte di Anief figurano il recupero del 2013 a fini di carriera , per aumentare dunque contratti, pensioni e progressioni carrieristiche. Suggerita anche l'introduzione in busta paga delle indennità di sede, incarico e rischio biologico.
Annunciata anche l'intenzione di reintrodurre il primo gradino stipendiale per i neoassunti, ai quali è stato in precedenza sottratto e uno scatto dopo 35 anni di servizio, tranne se si ricorre al pensionamento anticipato a 63 anni senza alcuna penalizzazione.
Pacifico sottolinea come rimanga in ogni caso il problema di base, ovvero che l'Aran non ha ancora ricevuto il documento per iniziare a muoversi concretamente verso la realizzazione delle proposte effettuate.
Cosa si sa attualmente del rinnovo contrattuale
Ma quali sono effettivamente le coordinate di riferimento del documento che Bianchi ha presentato al sindacato? In base al Testo Unico sul pubblico impiego, ovvero il decreto legislativo 165/2001, i punti di riferimento in questione sono:
- Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
- Patto per la scuola
- Atto di indirizzo quadro per i rinnovi contrattuali delle pubbliche amministrazioni 2019-2021
Il problema evidenziato dai sindacati però rimane, perché a mancare sono le risorse, inadeguate a raggiungere gli obiettivi proposti.
Attualmente i fondi disponibili garantirebbero infatti un aumento di 100-105 euro lordi mensili, grazie all'aggiunta dei fondi della Legge di Bilancio, con un'ulteriore piccola crescita nel biennio successivo.
Rimane certamente la perplessità riguardo l'efficacia degli interventi previsti, motivo per cui i sindacati continueranno a battere sulla questione, che rimane dunque sostanzialmente sospesa in attesa di aggiornamenti di rilievo.