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Arriva l'ok per il rinnovo del contratto scuola. Valditara ha infatti convinto i sindacati a chiudere l'accordo senza altri stanziamenti di risorse. it-IT Editoriale 2022-11-11T14:57:04+01:00
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Ok per il rinnovo contratto scuola: aumenti e arretrati in busta paga già da dicembre. Il punto della situazione

Arriva l'ok per il rinnovo del contratto scuola. Valditara ha infatti convinto i sindacati a chiudere l'accordo senza altri stanziamenti di risorse.

Redazione Universo Scuola
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Finalmente concluse le trattative per il rinnovo del contratto scuola 2019-21. Governo e sindacati hanno trovato la quadra per quanto riguarda il lato economico: il ministro dell'Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha infatti convinto i leader sindacali ad accettare la proposta contrattuale senza prevedere nuovi stanziamenti di risorse.

L'accordo tra Valditara e i sindacati coinvolgerà oltre un milione di professionisti della scuola, tra docenti e personale Ata. Gli aumenti e gli arretrati saranno disponibili in busta paga già dal mese di dicembre.

Rinnovo contratto scuola: a quanto ammontano aumenti e arretrati

Il Ministro e i suoi rappresentanti hanno trovato un accordo con le organizzazioni sindacali e il presidente Naddeo dell'Aran che prevede l'utilizzo del 95% delle risorse attualmente disponibili, ovvero 2,21 miliardi di euro.

Questa cifra servirà a erogare a dicembre una prima tranche di 100 euro medi di aumento per il personale scolastico. Gli arretrati invece saranno in media più di tremila euro.

Le cifre subiranno variazioni in base all'anzianità di servizio e al grado scolastico. Va inoltre precisato che l'attribuzione della somma spettante avverrà in modo automatico in busta paga, tramite emissione speciale della Ragioneria dello Stato: non ci sarà dunque nessuna pratica da compilare o domanda da presentare a parti terze.

A queste cifre vanno aggiunti 89 milioni previsti per la retribuzione professionale dei docenti, più altri 100 milioni una tantum direttamente dal governo. Queste manovre rappresentano tuttavia solo un primo passo.

È infatti previsto un prosieguo delle trattative per gli aspetti normativi riguardanti i profili e gli ordinamenti professionali del personale amministrativo, la mobilità, la formazione, le modalità di lavoro a distanza e di rapporto con i sindacati, la valorizzazione della figura del Dsga e la contrattazione integrativa.

Non è inoltre da escludere il ritrovamento di nuove risorse economiche a seguito della Legge di Bilancio, con l'obiettivo di alzare la media dell'aumento medio lordo fino a 124 euro. Nonostante l'accordo insomma, la partita rimane aperta.

Le reazioni al rinnovo del contratto scuola: soddisfatti sia il governo che i sindacati. Critica l'opposizione

Molto soddisfatti il ministro Valditara e la premier Giorgia Meloni che da Palazzo Chigi comunica l'esito della trattativa. Meloni rimarca anche la volontà del governo di compiere un forte investimento nella formazione e nell'istruzione, nonché una collaborazione proficua con le parti sociali.

Valditara fa eco alla presidente Meloni, sottolineando come la giornata di oggi sia storica e rappresenti un nuovo modo di intendere il rapporto tra governo e sindacati, privilegiando il confronto e la risoluzione pragmatica delle diverse posizioni di partenza.

Un passaggio fondamentale questo, secondo Valditara, per dare via al processo di rivalorizzazione della figura del docente e per far sentire proprio agli insegnanti la vicinanza del governo anche in un momento delicato come questo, dove la crisi politica ed energetica spinge l'attenzione altrove.

Anche i sindacati hanno manifestato soddisfazione, nonostante nelle ultime settimane si temeva che la distanza tra le parti potesse far fallire l'accordo. Secondo i segretari generali di categoria l'incontro ha comunque segnato una svolta decisiva, per concludere almeno la questione del rinnovo, in attesa della prosecuzione delle trattative da gennaio in poi.

Proprio sulla continuazione degli accordi tra sindacati e governo si è espresso Naddeo che, pur soddisfatto del rinnovo contrattuale, ha subito messo in chiaro come in Aran le trattative continueranno già dalla prossima settimana senza alcuna soluzione di continuità per trovare un'intesa prossima su tutti i settori del comparto scuola.

Una critica arriva invece dal fronte dell'opposizione. Secondo il Partito Democratico infatti il governo Meloni si sta attribuendo un merito che non sarebbe suo: secondo i Dem infatti si sarebbe arrivati a un'intesa tra le parti grazie alle risorse già stanziate dal precedente governo guidato da Mario Draghi.

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