È confermata dalla bozza della Legge di Bilancio la proroga dei contratti per le supplenze Covid. Con 300 milioni di euro stanziati per il 2022, la previsione è quella di prolungare circa 18 mila contratti, considerando un costo lordo al mese di 2709 euro per lo Stato.
Ma non è tutto. Attesa in Parlamento per l'approvazione, la manovra finanziaria affronta il nodo della scuola con alcuni provvedimenti attesi e un po' di delusione da parte dei sindacati.
Oltre la proroga delle supplenze Covid: cosa prevede la Legge di Bilancio
Della proroga dei contratti relativi alle supplenze Covid si era già parlato, soprattutto per l'assenza del personale ATA nelle previsioni di spesa dell'esecutivo. Che sia per dimenticanza o per scelta, a poco sono valse le proteste di sindacati e associazioni di categoria.
Da questo punto di vista, si attende la discussione vera e propria alla Camera e al Senato, con la speranza che il Governo Draghi metta una pezza alla mancanza.
Oltre alla proroga, però, ci sono altre voci che riguardano l'istruzione su cui vale la pena soffermarsi.
Valorizzazione della professionalità dei docenti
Si tratta di un nuovo bonus per i docenti meritevoli secondo alcuni criteri stabiliti dal Ministero dell'Istruzione, fra i quali spicca quello della "dedizione all'insegnamento". Il bonus è di tipo economico e si affiancherà, almeno per il momento, ad altri riconoscimenti come la carta del docente. Benché costituisca un'entrata in più per una categoria con lo stipendio fra i più bassi in Europa, sarà necessario anche valutare il rinnovo del contratto scuola, su cui i sindacati hanno minacciato uno sciopero generale. Lo vedremo meglio fra poco.
Educazione motoria nella scuola primaria
Altra voce di spesa, di cui si è peraltro parlato moltissimo nei giorni scorsi, riguarda l'introduzione dell'insegnamento dell'educazione motoria nelle classi quinte e quarte della scuola primaria. Se per i laureati in Scienze Motorie si tratta di una rivoluzione epocale, non la pensano così i laureati in Scienze della Formazione Primaria e gli insegnanti già assunti.
Quale che sia la posizione, si prevede una spesa consistente e una procedura di accesso tramite concorso abilitante, per il quale avremo maggiori news all'inizio del prossimo anno.
Risorse per i Dirigenti Scolastici
Nonostante percepiscano una retribuzione di quasi il doppio rispetto a un insegnante con 15 anni di esperienza, la Legge di Bilancio prevede un aumento dei fondi per gli stipendi dei presidi. Nello specifico, si parla di circa 20 milioni di euro dal 2022. L'incremento si lega alla complessità e alla gravosità delle attività dei Dirigenti Scolastici, alle quali si è peraltro aggiunto il controllo del green pass per il personale scolastico.
Dimensionamento scuole e classi pollaio
In controtendenza rispetto agli ultimi anni, viene estesa anche al prossimo anno scolastico la misura che riduce la soglia degli studenti per la costituzione di istituti normodimensionati. I parametri sono stati ridotti, in modo da poter assegnare un Dirigente e un DSGA anche a strutture scolastiche che prima sarebbero state accorpate. Il Governo si è mosso, seppur parzialmente, anche sulla questione delle classi sovraffollate. La deroga al numero di studenti sarà strettamente legata agli indici di status sociale, economico, culturale e di dispersione scolastica individuati dal ministero. Insomma: non una piena vittoria del diritto all'istruzione ma almeno un passo avanti.
Rinnovo contratto scuola: i sindacati si preparano allo sciopero
Come avevamo accennato in introduzione, nel discutere della Legge di Bilancio e dei provvedimenti per l'istruzione c'è un enorme elefante nella stanza. O, se si preferisce, un convitato di pietra che rimane in attesa di notizie certe: il rinnovo del contratto per i dipendenti della scuola. A questo proposito, i sindacati hanno - a eccezione di Cisl Scuola - firmato un comunicato unitario. Come scrivono FLC CGIL, UIL Scuola, Snals e Gilda degli Insegnanti:
La Legge di Bilancio in discussione in Parlamento non prevede risorse sufficienti a dare soddisfazione alle attese del personale e anzi, per quanto riguarda i docenti, le note tecniche spiegano che il poco che si concede deve andare a chi dimostra "dedizione nel lavoro", mentre, per quanto riguarda il personale ATA, se ne ignora l'esistenzaI sindacati sostengono quindi che le riforme attualmente contenute nella Legge di Bilancio non sono altro che uno palliativo, un tocco di colore a una situazione che invece andrebbe affrontata seriamente. Oltre alla questione del contratto scuola, è necessario che il Governo e il Ministero presieduto da Bianchi lavorino anche su:
- superamento del precariato e stabilizzazione del personale;
- sblocco della mobilità;
- valorizzazione del personale ATA;
- definizione di procedure strutturali per le abilitazioni (e non solo le lauree abilitanti);
- semplificazione burocratica dei processi lavorativi;
- salvaguardia dell'istruzione da ogni intervento di autonomia differenziata.