Lo scorso venerdì i sindacati hanno ricevuto dall'amministrazione la bozza di testo inerente al rinnovo del contratto scuola. Vagliata in questi giorni la proposta, è previsto per domani mattina, alle ore 10:30, l'incontro all'Aran: il terzo in pochissime settimane. Pare così si sia finalmente giunti, dopo ben 43 mesi, al punto decisivo sulla questione.
Trattative sul rinnovo contratto scuola: tutte le ipotesi al tavolo
È previsto per domani mattina un nuovo appuntamento - e si spera decisivo - per la trattativa sul rinnovo contratto scuola. In questa occasione, si ipotizza come altamente probabile la possibilità di intervenire direttamente sul rinnovo del CCNL, scaduto oramai da oltre due anni. Altre fonti parlano invece di interventi mirati al rinnovo del contratto ponte.
Vi è infatti a disposizione un fondo di due miliardi da destinarsi al riconoscimento salariale stimabile al 3,8% rispetto al 2018. In cifre, si sta parlando di un aumento netto in busta paga di 50 euro. Nell'aumento verrebbe compreso anche quello "perequativo" di 11,50 euro, previsto dal CCNL 2016/2018.
Le richieste di Anief sul contratto "ponte"
Il rinnovo del contratto ponte pare sia la tesi che domani verrà suffragata da Anief, confermando la linea guida che intende perseguire ad oltranza: concludere, quanto prima possibile, la trattativa sul Ccnl 2018/21 proponendosi di riaprire il prossimo sulla base di risorse maggiori e con un piano di attualizzazione del lato normativo.
D'altro canto, Marcello Pacifico, numero uno di Anief, ha sostenuto a gran voce la sua volontà di "convincere tutti, parte pubblica e altri sindacati, a firmare un contratto ‘ponte' per dare 3 mila euro di arretrati e 100 euro di aumento al personale".Il problema sostanziale, rammenta Pacifico, sta nelle tempistiche: è necessario svolgere questa operazione quanto prima, entro l'estate se possibile, perché i "dipendenti della scuola non si sono mai fermati negli ultimi quattro anni e si ritrovano a rischio della povertà, a causa di stipendi bassissimi e ben al di sotto dell'inflazione galoppante ormai a due cifre". Continua ancora il presidente nazionale Anief ricordando l'insensatezza di attendere oltre per saldare un debito con i dipendenti pubblici ormai vetusto:
"Il rischio è che senza accordo questi soldi arriveranno a docenti e Ata non prima di un anno, anche un anno e mezzo. Nel frattempo, i lavoratori si stanno sempre più impoverendo, con il caro-vita che li costringe a fare i salti mortali per arrivare a fine mese".
PERSONALE DOCENTE: COSA POTREBBE CAMBIARE?
Rispetto al personale docente, le tesi di fondo riguardano:
- la contrattualizzazione della didattica a distanza, con il preciso obiettivo di normare il tempo di lavoro, il diritto alla disconnessione, la sicurezza;
- la valorizzazione di alcune figure senza oneri a carico dello stato. Tra queste rientrerebbero: i coordinatori di classe, di dipartimento e i tutor neoassunti;
- la premiazione della formazione obbligatoria e costante.
PERSONALE ATA E DSGA: COSA POTREBBE CAMBIARE?
L'atto di indirizzo prevede che per il personale Ata si proceda a contrattualizzare il lavoro agile, da intendersi come alternato a quello in presenza. Di conseguenza, verranno normati anche i diritti e le relazioni sindacali, la formazione, il diritto alla disconnessione, il tempo di lavoro e di reperibilità, il diritto alla disconnessione, i rientri, l'utilizzo dei dispositivi.
Verranno poi ridefiniti i rispettivi compiti degli Ata e degli Dsga, nonché una revisione stipendiale - con lo stanziamento di risorse aggiuntive, non superiori comunque allo 0,55% del monte salari 2018.