Giuseppe Valditara è intervenuto sul tema della cittadinanza digitale in occasione del Safer Internet Day 2023. L'evento è stato organizzato contestualmente alla Giornata Nazionale Contro il Bullismo e il Cyberbullismo che ricorre il 7 febbraio. Il Safer Internet Day è stata un'occasione importante per riflettere sull'utilizzo delle tecnologie digitali, sul rapporto che intercorre tra esse e i più giovani e sul ruolo che possono avere gli adulti e le istituzioni in merito all'educazione digitale.
Valditara sulla cittadinanza digitale. Bisogna educare i giovani a un utilizzo responsabile della tecnologia
Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara si è dunque cimentato in una lucida analisi del rapporto tra i più giovani e il digitale. Valditara ha constatato come di fatto oggi non esista un'alternativa offline, dato che l'intera vita dei ragazzi è dominata proprio dal digitale.
Questo ha come possibile conseguenza l'ossessione per la ricerca del consenso online, che può portare a errori e comportamenti socialmente dannosi, specie nel contesto scolastico. Tanti episodi di bullismo o violenza sono infatti esacerbati dal desiderio di apparire sui social e ricevere likes.
Secondo Valditara la scuola deve dunque incarnare un ruolo fondamentale nella corretta educazione digitale. I ragazzi sembrano essere d'accordo: l'81% di essi vorrebbe infatti una giornata interamente dedicata a questi argomenti. Segno di un interesse generazionale e del fatto che, nonostante l'aumento dei casi di violenza scolastica, gli studenti hanno a cuore le tematiche relative al digitale.
Il governo investirà quindi due miliardi sulla cittadinanza digitale. L'intenzione è anche quella di istituire una Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale, per rispondere alle esigenze dei ragazzi e per presentare loro le opportunità offerte da un corretto uso del digitale e le competenze necessarie a sfruttare questo potente mezzo contemporaneo.
Ancora Valditara, su nativi digitali e rapporto tra pubblico e privato
È un Valditara a 360° quello intervenuto al Safer Internet Day 2023. Nell'analizzare il rapporto tra i giovani e il digitale, il ministro ha evidenziato come ci sia un'inversione di ruoli tra le generazioni. Sono infatti i ragazzi a essere più competenti degli adulti, essendo nati in un mondo già digitale e multimediale.
I nativi digitali cominciano a usare le moderne tecnologie ad un età via via più precoce, con un'esposizione sempre più lunga e, purtroppo eccessiva. Non è raro infatti che un bambino piccolo trascorra più tempo con i media digitali piuttosto che con i genitori o a scuola.
Si parla infatti di "Digitalizzazione dei processi di pensiero" ed è ormai cosa nota che lo sviluppo psico-fisico e sociale è fortemente influenzato dall'utilizzo della tecnologia. Un vero e proprio "Tsunami digitale" che può avere effetti nocivi sul bambino, come ad esempio deficit di attenzione e memoria o una scarsa tolleranza alle frustrazioni.
Viene anche meno la capacità di discernere tra pubblico e privato, con la formazione di una rete sociale che diventa così ampia da sopprimere la vita privata in favore di una perenne esibizione di ciò che si fa.
Tutti questi fattori, in determinati contesti sociali e individuali, possono favorire l'insorgenza di comportamenti e abitudini disfunzionali che possono sfociare in episodi di violenza, bullismo e cyberbullismo. La cittadinanza digitale, ma più in generale qualsiasi iniziativa di educazione digitale, hanno allora un ruolo fondamentale nella promozione di un uso sano e responsabile dei mezzi tecnologici a disposizione dei ragazzi.
