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Venerdì 17 novembre è in programma lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per contrastare la Legge di Bilancio. Scopri maggiori dettagli nel nostro articolo it-IT Editoriale 2023-11-15T13:06:46+01:00
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Sciopero del 17 Novembre: Protesta dei Lavoratori della Scuola contro la Legge di Bilancio

Venerdì 17 novembre è in programma lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per contrastare la Legge di Bilancio. Scopri maggiori dettagli nel nostro articolo

Redazione Universo Scuola
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Il 17 novembre si avvicina e con esso lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil come atto di protesta contro la controversa Legge di Bilancio. Tuttavia, a pochi giorni dalla mobilitazione, la Commissione di Garanzia solleva questioni importanti riguardo alla natura dello sciopero come strumento di protesta.

La Commissione afferma che lo sciopero, così come proclamato dalle confederazioni sindacali, non può essere considerato un vero sciopero generale, escludendo numerosi settori. Tale valutazione solleva interrogativi sulle possibili deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici. Al centro delle proteste, la Legge di Bilancio ha generato notevole insoddisfazione tra i professionisti del settore, dai docenti ai ricercatori, che richiedono investimenti significativi e soluzioni concrete al problema del precariato.

Sciopero 17 novembre: il punto di vista di FLC-CGIL e UIL

La leader della Flc-Cgil, Gianna Fracassi, evidenzia una criticità nel comparto scuola, centrata sulla richiesta di maggiori fondi per il rinnovo del Contratto 2022/2024. Questa situazione mette in luce una disparità tra le promesse del governo sulla valorizzazione del personale scolastico e le risorse effettivamente assegnate. La presenza di un'inflazione che erode progressivamente gli stipendi aggrava ulteriormente la questione.

Fracassi critica fermamente l'autonomia differenziata proposta dal DDL Calderoli, identificandola come una minaccia all'omogeneità del sistema scolastico pubblico. Allo stesso tempo, sottolinea il divario retributivo tra gli insegnanti italiani e i loro colleghi europei, denunciando l'assenza di negoziati per un nuovo contratto.

La sindacalista ribadisce che la scuola non è immune dai problemi evidenziati dal Garante sugli scioperi. Le risorse allocate dal governo, afferma, non sono sufficienti nemmeno a coprire l'inflazione, sollevando dubbi sul futuro del settore. Fracassi avverte che, in mancanza di risposte adeguate, la protesta proseguirà. La valorizzazione del personale scolastico richiede, secondo lei, risorse adeguate anziché soluzioni superficiali. La privatizzazione della scuola è considerata un rischio serio, e Fracassi si impegna a portare avanti la battaglia sindacale fino a giugno 2024, coinvolgendo diverse regioni.

La leader affronta anche il tema del precariato, evidenziando l'urgenza di stabilizzare oltre 200mila unità nel settore dell'istruzione. Le pensioni sono al centro delle sue critiche, con la mancata modifica della Legge Fornero e la proroga di Quota 103 con norme più penalizzanti. Nel complesso, sottolinea il problema del definanziamento della scuola, con perdite nette che prospettano un futuro incerto. Le riforme dei cicli scolastici e della filiera tecnica rappresentano ulteriori sfide che Fracassi mette in evidenza.

Il segretario generale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile, rafforza il messaggio, evidenziando che l'obiettivo della protesta va oltre il settore educativo, toccando questioni nazionali come la sanità e la sicurezza sul lavoro. La richiesta di escludere la scuola dal patto di stabilità viene portata anche al tavolo europeo dei ministri dell'istruzione a Saragozza.

Il segretario regionale della Flc-Cgil, Adriano Rizza, condanna duramente le politiche del governo, in particolare quelle contro i lavoratori della scuola, i loro salari e l'autonomia differenziata, che Rizza prevede come una condanna per le regioni più deboli, in particolare la Sicilia.

Rizza solleva la domanda fondamentale: non aderire allo sciopero potrebbe essere un alibi per il governo a continuare nelle sue politiche dannose? E aggiunge che non aderire allo sciopero significa anche non lamentarsi poi delle condizioni della scuola e del suo personale.

Nel contesto dell'emergenza salariale, Rizza sottolinea la crescente povertà nel Paese e critica le risposte del governo, come l'incremento modesto del 5,8% proposto per il rinnovo contrattuale del 2024, lontano dal tasso di inflazione preoccupante.

In conclusione, emerge la preoccupazione per il futuro demografico del Mezzogiorno e della Sicilia, con una prospettiva di perdita di abitanti e giovani. Rizza invita i lavoratori a scioperare il 17 novembre per ottenere le risorse necessarie al rinnovo del contratto, mettendo in discussione le decisioni governative che minacciano il sistema scolastico e il benessere dei lavoratori.

Chi riguarda lo sciopero del 17 novembre

Lo sciopero del 17 novembre avrà un impatto significativo sui trasporti pubblici, ferroviari e aerei. Nel trasporto pubblico romano, la rete Atac e i bus periferici della Roma Tpl saranno interessati dalla protesta. Tuttavia, per garantire un servizio regolare, l'Ufficio Stampa Roma Servizi per la Mobilità assicura che il servizio sarà normale fino alle 8:30 e dalle 17 alle 20. A Milano, invece, Atm assicura che metropolitane, tram e bus circoleranno regolarmente, rispettando l'intervallo di dieci giorni tra uno sciopero e l'altro.

Per quanto riguarda i treni, Trenitalia e Italo saranno coinvolti dallo sciopero nazionale dalle ore 0:01 alle ore 20:59 del 17 novembre. I treni ad alta velocità, quelli a lunga percorrenza e quelli regionali potrebbero subire cancellazioni o variazioni. Trenitalia garantirà i servizi essenziali nei giorni feriali dalle ore 6:00 alle ore 9:00 e dalle ore 18:00 alle ore 21:00, ma l'agitazione sindacale potrebbe comportare modifiche al servizio anche prima dell'inizio e dopo la conclusione dello sciopero. Anche chi viaggia con Trenord sarà a rischio.

Per il trasporto aereo, al contrario, non ci sarà uno sciopero il 17 novembre. Cgil e Uil comunicano che l'astensione riguarderà invece il Corpo dei Vigili del Fuoco, concentrandosi tra le 9:00 e le 13:00. Le Confederazioni sindacali esentano il comparto del trasporto aereo dallo sciopero generale nazionale, evitando rischi per i lavoratori scioperanti. Oltre ai trasporti, lo sciopero coinvolgerà il pubblico impiego, la scuola, l'università, la ricerca e il comparto dell'igiene ambientale, con medici, dirigenti Ssn e veterinari tra coloro che incroceranno le braccia.

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