Nel corso del 2022 la sicurezza dei PCTO è stato un tema molto discusso, dati i tragici incidenti che hanno coinvolto alcuni studenti nei percorsi ex alternanza scuola-lavoro. Il governo vuole dunque garantire maggiore sicurezza agli studenti impegnati nei PCTO, nonché tutelare le famiglie, ampliando la copertura assicurativa. Grazie all'intesa tra Ministero dell'Istruzione e del Merito e Ministero del Lavoro, la normativa sarà cambiata con uno dei prossimi decreti utili.
Modifica alla normativa sulla sicurezza dei PCTO: tutela infortunistica ampliata
Le modifiche figlie dell'accordo tra i due ministeri hanno per obiettivo quello di migliorare la sicurezza dei PCTO ampliando la tutela infortunistica degli studenti. Questa decisione appare quantomai necessaria, dopo l'esito della vicenda che ha visto coinvolta la famiglia del giovane Giuliano De Seta.
I genitori dello studente morto durante uno stage si sono infatti visti negare il sacrosanto risarcimento, in quanto questo è previsto solo se colui che subisce l'infortunio mortale è il principale percettore del reddito.
Estendere la copertura assicurativa per offrire maggiori garanzie alle famiglie è tuttavia solo uno degli interventi necessari a migliorare l'esperienza complessiva dei PCTO: uno studente che vive un'esperienza di formazione professionale non deve, in nessun modo, rischiare la sua vita.
Valditara: rivedere l'alternanza scuola-lavoro per tutelare gli studenti
Il ministro Valditara ha commentato la questione, sottolineando proprio la necessità di rivedere i PCTO per offrire maggiori tutele agli studenti, riducendo i rischi. Queste le proposte del ministro:
- Migliorare la formazione degli studenti sul tema della sicurezza del lavoro;
- Formare adeguatamente i tutor scolastici che hanno il ruolo di seguire l'alternanza scuola-lavoro degli studenti e di compiere valutazioni inseme al tutor aziendale.
In sintesi Valditara vuole che gli studenti siano maggiormente accompagnati durante questa esperienza. Un intendo condiviso anche dalla Ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone che sta accelerando e promuovendo tavoli tecnici con i sindacati.
La reazione dei sindacati: modifiche alla sicurezza dei PCTO sono ben accette
Proprio i sindacati hanno accolto in maniera estremamente positiva le proposte di modifica relative alla sicurezza dei PCTO. Ben vengano maggiore chiarezza e sicurezza, ma bisogna continuare a battere sull'idea che i PCTO sono percorsi di formazione e non lavoro.
Dall'ultimo tavolo ministeriale è dunque emersa una sintonia di massima tra Cgil, Cisl e Uil, seppur con alcune differenze, sul tema dell'alternanza scuola-lavoro.
La Cgil ad esempio si è detta contraria all'obbligo e alla precisa quantificazione delle ore. Deve essere la scuola ad avere più autonomia nella progettazione dei percorsi, delle ore da dedicargli e nella scelta delle aziende, secondo criteri più stringenti che mettano al centro la sicurezza degli studenti.
L'Associazione nazionale presidi (Anp) vuole invece mantenere l'obbligo di alternanza, in quanto metodologia didattica innovativa. No al suo depotenziamento dunque, ma un impegno concreto per una maggiore messa in sicurezza degli studenti. Favorevole a un rilancio anche Snals e Gilda, che puntano a percorsi condivisi e una maggiore attenzione al monitoraggio.
Secondo Cisal-Confedil invece, se i PCTO devono essere obbligatori, allora serve una maggiore assunzione di responsabilità da parte dello Stato. Nel mentre si prende spunto dal modello Veneto, il SiRVeSS (Sistema di Riferimento Veneto per la Salute e Sicurezza nelle scuole), che potrebbe essere una base per un futuro PCTO più sicuro e a misura di studente a livello nazionale.
Il dossier di Unsic
A intervenire in maniera più dettagliata è stato il sindacato datoriale Unsic, con un dossier di sessanta pagine, con sedici proposte per riformare il percorso di alternanza scuola-lavoro. Tra queste:
- Rendere il percorso non obbligatorio almeno nei licei e quindi eliminarlo dalla lista dei requisiti di ammissione per gli esami di Stato;
- Sgravi fiscali per le aziende coinvolte, le quali dovrebbero avere certificazioni supplementari in tema di sicurezza rispetto a quelle di prassi;
- Produzione di un accordo scritto tra scuola e struttura ospitante con l'impegno di fornire un programma formativo che sia allineato alle finalità di orientamento e formazione;
- Istituzione di un albo per i tutor;
- Delineazione dello status dello studente per distinguerlo formalmente dal lavoratore;
- Maggiore attenzione ai feedback e alla conciliazione tra l'alternanza, le interrogazioni e le verifiche;
- Incremento delle esperienze presso aziende e organismi italiani all'estero.
Unsic ha inoltre proposto di aprire un dibattito su un eventuale "Minisalario" da destinare allo studente, sul modello tedesco, e sull'istituzione di un monitoraggio ministeriale ad oggi ancora assente.