Nonostante la fin qui buona gestione del Ministero dell'Istruzione con Patrizio Bianchi a capo, permane il gran problema del precariato scolastico.
Ogni anno sono infatti tantissimi i supplenti che attendono un contratto per entrare in servizio. Un fronte composto da sindacati e diverse forze politiche è compatto nel riconoscere la necessità di una stabilizzazione che non passi dai concorsi ordinari.
No ai concorsi. Le proposte delle forze politiche
Si cercano dunque quantomeno soluzioni alternative per alleggerire quella macchina dei concorsi che tanto sta faticando in questi anni in Italia.
È questa per esempio l'idea di Mario Pittoni, Senatore della Lega che da tempo propone una doppia modalità di reclutamento per i docenti, esplicitata nel suo disegno di legge 1920:
- Assunzione per titoli e servizio dei precari che hanno realizzato almeno tre anni di servizio;
- Concorsi ordinari rivolti agli aspiranti docenti neolaureati.
Sempre targata Lega la proposta di abilitazione tramite PAS, percorsi abilitanti per i docenti che potrebbero rivelarsi strumenti fondamentali per snellire il processo di stabilizzazione e inserimento nel mondo del lavoro scolastico.
Critiche anche le dichiarazioni di Fratelli D'Italia. Per voce delle parlamentari Bucalo e Frassinetti, il principale partito dell'opposizione pone l'attenzione sul paradosso rappresentato dalla stessa figura del "Precario storico", che testimonia il permanere di una situazione di instabilità che nessun docente dovrebbe trovarsi a vivere.
La posizione di Fratelli d'Italia sia allinea a quella della Lega, sottolineando in particolare proprio la necessità di ricorrere a una soluzione per titoli e servizi per i precari con 36 mesi di servizio, a maggior ragione in una situazione emergenziale come quella degli ultimi anni.
All'interno della maggioranza di governo anche Forza Italia si schiera insieme a Lega e Fratelli D'Italia, mentre il M5S e una parte del PD continuano ad essere favorevoli alla strada dei concorsi ordinari.
La posizione dei sindacati
Non solo dibattito politico, ma anche impegno concreto delle principali organizzazioni sindacali, che chiedono un rapido provvedimento risolutivo per stabilizzare i precari. Secondo Pino Turi, segretario generale di Uil Scuola bisogna uscire dalla mentalità secondo la quale alla scuola servano dei concorsi di abilità. Meglio piuttosto una soluzione transitoria per stabilizzare i precari mettendo al centro del nuovo percorso di reclutamento tutoraggio e formazione oltre all'assunzione tramite concorsi per titoli e servizio per i precari con 3 anni di servizio alle spalle.
Marcello Pacifico leader diAnief si schiera contro l'intenzione di cambiare, per l'ennesima volta, i titoli d'accesso ai concorsi pubblici. L'obiettivo deve essere privilegiare l'assunzione di coloro che hanno dimostrato concretamente di saper svolgere il mestiere dell'insegnante.
Va dunque reintrodotto il doppio canale di reclutamento da GPS di prima e seconda fascia eliminando i limiti per le inclusioni nelle graduatorie voluti da quelli che Pacifico definisce i "Governanti della scuola".
Priorità insomma alla stabilizzazione piuttosto che al cambiamento delle regole vigenti, per sconfiggere il precariato e fermarne l'abuso, per altro sanzionabile secondo norma europea.
La posizione del Ministro Bianchi
Riguardo il problema del precariato la posizione governativa è incerta. Il Ministro Bianchi si è infatti più volte pronunciato circa l'intenzione di riformare il percorso di reclutamento come anche previsto dal PNRR, ma non ha più affrontato il tema del precariato. Non si hanno nemmeno notizie riguardo il nuovo concorso straordinario, probabilmente soppiantato, almeno momentaneamente, dal concorso STEM che dovrebbe avere assorbito tutto il contingente residuo dal Decreto Sostegni Bis. Una soluzione che però andrebbe in definitiva a danneggiare i precari storici con tre anni di servizio che si vedrebbero privati dei loro potenziali posti di lavoro.