Se fino a qualche anno fa sarebbe stata semplice fantascienza, oggi la conversazione tra un insegnante e uno studente via Whatsapp sembra essere all'ordine del giorno. Eppure, dopo le notizie degli ultimi giorni che hanno destato non poche polemiche, finalmente si è espresso in merito Mario Rusconi, presidente di ANP Lazio: "Vogliamo che ci siano delle regole ben precise - ha annunciato - Durante la riunione pre-pasquale i dirigenti scolastici aderenti all'associazione hanno concordato un corposo elenco di regole disciplinari".
Ecco di cosa si tratta.
Basta conversazioni private
Con il pieno appoggio degli insegnanti, è stato deciso che bisogna mettere un punto definitivo alle chat provate tra famiglie, studenti e docenti che, per comunicare tra loro, dovranno passare solo ed esclusivamente attraverso la scuola. Whatsapp potrà essere utilizzato solo in casi eccezionali, come la cancellazione di gite o la sospensione delle lezioni.
Gli insegnanti non potranno più avere conversazioni via social con i genitori, soprattutto per evitare che nascano equivoci e/o fraintendimenti.
Una stretta ci sarà anche per gli studenti, ai quali sarà vietata la pubblicazione di foto, post e commenti che possano ledere l'immagine dell'istituto di appartenenza. In caso di trasgressione, i presidi stanno pensando a delle ore di volontariato da svolgere con lavori socialmente utili, in modo da "aiutarli a maturare anche nell'utilizzo dei social".
I presidi hanno sottolineato che le regole in arrivo in Italia sono già in vigore in Francia e Inghilterra, insieme a un elenco di norme comportamentali abbastanza severe.
Le novità in arrivo
Il contratto integrativo che sarà introdotto a breve nelle scuole italiane contiene delle disposizioni specifiche sul diritto alla disconnessione. Di conseguenza, le istituzioni scolastiche dovranno trovare delle modalità di comunicazione alternative a quelle social, in modo da favorire una maggiore conciliazione tra vita privata e vita lavorativa.
Ogni dirigente scolastico è responsabile dell'organizzazione e del corretto funzionamento del proprio istituto quindi, in accordo con i sindacati, potrà decidere che alcuni servizi di messaggistica istantanea come Whatsapp e Telegram possano essere utilizzati solo in via del tutto eccezionale e in presenza di urgenze optando, nel resto delle occasioni, per email scolastiche, sito web e registro elettronico.
Non è vietato, in ogni caso, prevedere alcuni giorni e orari durante i quali sarà possibile utilizzare canali non istituzionali. L'importante è non utilizzare Whatsapp o Telegram per la pubblicazione di una circolare sul sito web, ad esempio, mentre sarà possibile per avvertire le famiglie in caso di un malore di uno studente o di un'emergenza.
Di seguito alcune precisazioni:
- l'utilizzo di Whatsapp e del cellulare non è previsto dal CCNL, ma è possibile concordarne un uso ponderato tra i lavoratori della scuola garantendo, quindi, il diritto alla disconnessione;
- è obbligatorio far parte dei gruppi di messaggistica relativi alle attività scolastiche del proprio istituto, se previste dalle norme pattizie nel contratto integrativo;
- possono essere postati e condivisi solo messaggi attinenti alla scuola e all'attività didattica;
- è obbligatorio rispettare il diritto alla disconnessione (cioè contatti dal lunedì al venerdì fino alle 19.00, salvo comunicazioni urgenti);
- il numero dei post pubblicati deve essere limitato;
- bisogna evitare qualunque tipo di commento relativo a specifici eventi avvenuti all'interno del plesso scolastico;
- è consigliato utilizzare un linguaggio semplice, chiaro e comprensibile a tutti;
- è obbligatorio evitare conversazioni che possano mancare di rispetto ad alcuni membri del gruppo o a persone esterne/assenti.