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Ennesimo incidente durante il PCTO. Uno studente della provincia di Venezia perde la vita. I sindacati denunciano scarsa sicurezza e contesti inadeguati. it-IT Editoriale 2022-09-19T14:42:33+02:00
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Studente morto a Venezia durante il PCTO. I sindacati insorgono in occasione dell'ennesimo incidente

Ennesimo incidente durante il PCTO. Uno studente della provincia di Venezia perde la vita. I sindacati denunciano scarsa sicurezza e contesti inadeguati.

Redazione Universo Scuola
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Il recentissimo caso dello studente morto in provincia di Venezia durante il suo PCTO, il percorso per lo sviluppo delle competenze trasversali e l'orientamento, impone una riflessione sulla scarsa sicurezza dei contesti lavorativi che accolgono i ragazzi e le ragazze italiane. Troppi morti e troppi incidenti. Un'importante occasione di formazione e avviamento al lavoro si trasforma così in un rischio per la vita degli studenti. Per i sindacati è arrivato il momento di dire basta.

L'incidente a Noventa di Piave. Bianchi dichiara "Una morte inaccettabile"

L'incidente mortale ha coinvolto Giuliano De Seta, stagista diciottenne impegnato presso la BC Service di Noventa di Piave (provincia di Venezia), un'azienda specializzata nel campo della piegatura dei metalli. Lo studente frequentava la classe quinta di un istituto tecnico di Portogruaro e stava regolarmente prendendo parte alle attività di PCTO, indispensabili per la conclusione del ciclo di studi.

Durante il suo turno di lavoro il ragazzo è stato schiacciato all'altezza degli arti inferiori da una pesante lastra di ferro scivolata da una cavalletto. Nonostante il pronto intervento dei lavoratori del posto e dell'ambulanza, per il giovane non c'è stato niente da fare: troppo grave l'entità dei traumi riportati, che hanno portato rapidamente al decesso.

Il ministro dell'Istruzione Bianchi è intervenuto definendo l'avvenimento "Una morte inaccettabile che coinvolge tutta la comunità scolastica", ed esprimendo vicinanza e cordoglio alla famiglia.

Parole figlia di una tristezza sincera, ma che girano intorno a un evidente problema: manca la sicurezza sui luoghi di lavoro e troppo spesso il PCTO si trasforma in un rischio letale per i ragazzi.

Solo nel 2022 si è infatti assistito ad altri due casi che hanno portato alla morte di due giovani studenti: all'inizio dell'anno infatti i giovani Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, di 18 e 16 anni rispettivamente, hanno perso la vita durante le ore di PCTO.

Inutile quindi parlare di disgrazie o incidenti. C'è un problema sistemico, che affonda le sue radici nella problematica più ampia delle morti sul lavoro - fin troppo frequenti in Italia - che non può venire ignorato. La domanda sorge spontanea: viste le condizioni, è ancora il caso di promuovere attività come il PCTO?

La protesta di studenti e sindacati. Bisogna ripensare il rapporto tra istruzione e lavoro

Non si è fatta attendere la reazione dalle organizzazioni sindacali e delle associazioni studentesche, comprensibilmente scosse dall'incidente di Noventa di Piave. Bianca Chiesa, la coordinatrice nazionale dell'Unione degli Studenti non vuole che il caso venga considerato come un incidente isolato, ma piuttosto lo vede come il segno di un rapporto malato tra istruzione e lavoro, basato sullo sfruttamento privo di tutele.

Critica anche la Rete degli Studenti Medi che già da tempo aveva proposto, nell'ottica di una revisione del rapporto scuola-lavoro, l'abolizione del PCTO in favore di altri tirocini in luoghi di lavoro conformi agli standard di sicurezza. La morte di Giuliano de Seta è invece evidenza che nulla è stato fatto in merito.

I rappresentati sindacali fanno eco ai ragazzi. Christian Ferrari e Francesco Sinopoli,rispettivamente segretari di Cgil e FLC Cgil affermano la necessità di ripensare il rapporto tra la scuola e l'avviamento al mondo del lavoro. Tutto deve ripartire dalla sicurezza, non rendendo disponibili per le attività le aziende che presentano fattori di rischio.

Bisogna dunque applicare al meglio i criteri per la valutazione del grado di pericolosità dei contesti lavorativi e andare oltre le vuote parole di cordoglio e critica delle istituzioni.

Con un nuovo governo alle porte è quindi prioritario aprire un tavolo di confronto tra tutte le parti interessate, con la partecipazione attiva del Ministro dell'Istruzione del Ministro del Lavoro, per progettare modifiche normative che appaiono sempre più urgenti.

Una delle proposte più rilevanti è quella di abolire l'obbligatorietà del PCTO, così da permettere una scelta più oculata delle sedi. Il carattere obbligatorio delle attività di orientamento spinge infatti spesso le scuole ad una selezione poco attenta e approfondita pur di consentire ai ragazzi la frequenza delle attività.

Una questione destinata a fare discutere nei prossimi mesi e che mette ancora più in luce come in Italia ci sia ancora tantissimo da fare riguardo la sicurezza dei lavoratori, troppo spesso vittime di incidenti mortali assolutamente evitabili e che lasciano ancor più sgomenti quando coinvolgono giovani studenti.

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