Lo studiolo di Valditara e la Reazione dei 5 Stelle

Ieri, 21 febbrario 2023, durante la presentazione di Didacta Italia 2023 nell'aula Aldo Moro del dicastero in Viale Trastevere a Roma, il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ha auspicato la possibilità di prevedere una sorta di ufficio personale per ogni docente: lo studiolo.
"Mi piacerebbe che ogni docente - ha esordito il Ministro - avesse un suo studiolo arredato a scuola, una postazione con un pc, una libreria, dove poter preparare le lezioni, ricevere i genitori, fare ricerca. La scuola deve avere serenità nello studio e nel lavoro e deve essere accogliente"Valditara ha continuato dicendo che al Ministero dell'Istruzione e del Merito si lavora ad un'indicazione da mandare agli enti locali per curare maggiormente le luci, i colori e la qualità del suono negli ambienti scolastici, fattori che influenzerebbero l'attività didattica. L'obiettivo è uno solo: "una scuola intelligente, stimolante, dove si studia con passione e serenità".

Le reazioni a queste affermazioni del Ministro sono state immediate, prime tra tutte quelle del Movimento 5 Stelle, che sia in Commissione Istruzione al Senato che alla Camera, si è fatto beffe dello studiolo, definiendolo "un nuovo capitolo nel libro dei sogni del Ministro Valditara". Idea interessante, dicono i pentastellati, ma irrealizzabile, una vera e propria utopia che, per concretizzarsi avrebbe bisogno della creazione di circa 900.000 studioli negli istituti scolastici.

Inoltre, secondo il M5S, questa proposta di Valditara è in netta contraddizione con il quadro generale che il MIM e tutto il governo stanno dipingendo per la scuola pubblica italiana:
"Ha forse dimenticato che in legge di bilancio sono programmati tagli per 4 miliardi nei prossimi anni? - accusano i pentastellati, e continuano - Si ricorda la norma che prevede l'accorpamento di scuole con possibile chiusura di interi plessi su tutto il territorio italiano, soprattutto al Sud?"Inoltre, i cinque stelle non mancano di sottolineare i disagi annunciati che deriveranno dall'autonomia regionale, e dell'inadeguatezza dei sistemi di riscaldamento nelle scuole, che costringono tantissimi studenti italiani a patire il freddo in classe durante l'inverno.

Da un lato, questa reazione lascia intendere che, per il partito guidato da Giuseppe Conte, le priorità su cui intervenire per migliorare la scuola italiana sono ben altre e che ci si dovrebbe focalizzare su problematiche più concrete e non su "sogni". Dall'altro, in maniera molto più esplicita, i pentastellati concludono con un attacco diretto al modus operandi del ministro e, più in generale, del governo:
"Le sue parole contraddistinguono la vecchia politica, brava a fare bei discorsi e promesse mirabolanti ma sempre pronta a fare l'esatto contrario."Che ne sarà dunque di questa idea del Ministro dell'Istruzione e del Merito? Rimarrà, come sostiene il M5S, l'ennesimo capitolo in un libro di sogni irrealizzabili, o sarà un iniziativa visionaria che migliorerà la qualità del lavoro degli insegnanti?

Certo questa iniziativa potrebbe permettere ai docenti di svolgere in maniera più comoda e tutelata molte di quelle attività che attualmente svolgono a casa, come la correzione dei compiti o la progettazione delle lezioni ma, volendo tenere i piedi a terra, bisogna dire che la sua fattibilità in un sistema scolastico in cui mancano già le aule o addirittura le sedie sembra esulare dai confini del reale.

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