Il nuovo Governo capitanato da Giorgia Meloni non è ancora stato formato e, in attesa di sapere chi affiancherà la leader di Fratelli d'Italia in questa nuova avventura, il cosiddetto "totoministri" lanciato da diverse testate giornalistiche prosegue il suo corso.
L'ultima novità riguarda proprio l'assegnazione del Ministero dell'Istruzione: in cima ai nomi dei papabili candidati appare quello di Anna Maria Bernini di Forza Italia, che conferma la "lotta" con la Lega in corso nelle ultime settimane.
Chi è Anna Maria Bernini
La Bernini è stata eletta nella circoscrizione dell'Emilia Romagna: classe 1965, è originaria di Bologna e ha alle spalle una carriera come docente universitaria, nello specifico come professoressa associata di Diritto pubblico comparato presso la Facoltà di Economia dell'Università di Bologna.
Il suo primo incarico politico risale al 2008, quando è stata eletta con il Popolo delle libertà; da quel momento ha mantenuto ininterrottamente il ruolo di deputata alla Camera, riconfermato in occasione del suffragio avvenuto il 25 agosto 2022. Inoltre, è stata anche ministra per le Politiche dell'Unione Europea.
Tutto sommato, il curriculum prometterebbe bene e una figura come la sua, molto vicina al mondo dell'istruzione, potrebbe essere utile e positiva per ristabilire quell'equilibrio che, alla scuola, manca ormai da molto tempo.
Le tempistiche del nuovo Governo
A quanto pare, la formazione del nuovo Governo oscilla dalle 4 alle 12 settimane, mentre secondo la Costituzione le nuove camere dovranno riunirsi entro 20 giorni dal voto (nonostante la convocazione sia già stata fissata per il 13 ottobre).
Bisogna non sottovalutare, comunque, le emergenze alle quali dovrà far fronte la squadra della Meloni fin da subito, soprattutto quelle inerenti l'aspetto economico e i famosi 40 miliardi di euro che dovranno essere recuperati entro i primi 100 giorni.
Ce la farà?
Altri Ministeri, altri candidati
Spostando l'attenzione, poi, sugli altri Ministeri emerge un quadro ancora abbastanza altalenante: per la Farnesina ci sarebbe Antonio Tajani in pole position, mentre per gli Interni si punta su Matteo Salvini; Giulia Bongiorno e Carlo Nordio, invece, sarebbero in lizza per il Ministero della Giustizia.
Tra i possibili candidati come sottosegretari alla presidenza del Consiglio ci sarebbero Guido Crosetto, Francesco Lollobrigida e Giovanbattista Fazzolari (gli ultimi due potrebbero addirittura ottenere la delega ai servizi segreti). A seguire, figura il nome dell'ex presidente di Confindustria Antonio D'Amato per il Ministero dello Sviluppo Economico.
E ancora: Fabio Rampelli potrebbe essere il prossimo ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Raffaele Fitto agli Affari UE e Nello Musumeci al dicastero per il Sud. Al contempo, restano in lizza Mario Pittoni, attuale responsabile Scuola della Lega e vice-presidente della Commissione Cultura al Senato, e Licia Ronzulli che, con molta probabilità, verrà assegnata alla Sanità o alla Famiglia.
Perdono punti, invece: Luca Ricolfi, sociologo, che ha rinunciato a qualsiasi incarico ministeriale; Carmela Bucalo, attuale responsabile Scuola di Fratelli d'Italia; Vittorio Sgarbi, che se mai dovesse entrare a far parte del Governo verrebbe assegnato ai Beni Culturali; Silvio Berlusconi come Presidente del Senato, scavalcato dal leghista Calderoli.