Con la legge 61/2005 è stata istituita la "Giornata della libertà" : essa ricorre il 9 novembre, in occasione dell'anniversario della caduta del Muro di Berlino, avvenuta nel 1989. Il nuovo ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha dunque deciso di scrivere una lettera agli studenti italiani: un'occasione non solo per ricordare un avvenimento storico dalla portata incredibile, ma anche per riflettere sui valori alla base della società occidentale e della sua cultura.
Il ministro Valditara agli studenti: "Ricordare la caduta del comunismo e la vittoria della democrazia"
Il ministro Valditara accompagna con la sua lettera gli studenti lungo una riflessione sul fallimento del comunismo in quanto ideologia sovietica e sull'affermazione della democrazia liberale come unico sistema capace di garantire la libertà e il rispetto dei diritti umani.
Valditara pone l'accento sulla discrepanza tra l'ideologia comunista e la sua effettiva realizzazione. All'utopia di libertà e uguaglianza che regge il comunismo, si contrappone infatti, lì dove esso trova la sua realizzazione pratica, un annientamento delle libertà dell'individuo e una scia di persecuzioni, morte e povertà.
Il comunismo si materializza nella storia attraverso un esercizio di potere assoluto e spietato, lontano tanto dalla democrazia quanto da quei valori di umanità, giustizia, verità e libertà che sono le fondamenta dell'Europa e del mondo occidentale.
Il 9 novembre è dunque l'occasione per ricordare la fine di un "Tragico equivoco", continua Valditara, che sottolinea anche come sia importante che gli storici continuino a studiare il comunismo come fenomeno storico complesso e sfaccettato, ma la cui caduta rimane un avvenimento da ricordare e commemorare.
Secondo Valditara questa giornata assume un'importanza sempre maggiore proprio in questo momento dove si assiste a una recrudescenza di una nostalgia dell'impero sovietico, con conseguenti minacce all'Europa: un riferimento non tanto velato all'aggressiva politica bellica di Vladimir Putin e alla crisi legata alla guerra in Ucraina.
In chiusura, Valditara riflette anche sui limiti della democrazia liberale: un sistema imperfetto, ricco di contraddizioni e bisognoso di cura ma che rimane l'unico ordine politico e sociale che può garantire il rispetto dei diritti umani senza subordinarsi a un'ideologia.
Il ministro ha inoltre voluto puntualizzare che non è sua intenzione dare indicazioni e giudizi precisi, ma piuttosto stimolare la riflessione dei più giovani suggerendo dei temi che possano portare a un dibattito, e a un approfondimento della storia e dell'attualità tramite lo scambio di idee.