A dispetto del silenzio da parte del Governo, continuano le polemiche sull'aggressione avvenuta il 18 febbraio ai danni di due studenti del liceo Michelangiolo di Firenze.
Fra le indagini della Digos e le critiche della politica, molte voci si sono sollevate per chiedere una maggiore attenzione verso episodi del genere. Quelle degli studenti, certo, ma non solo.
Facciamo il punto della situazione.
Aggressione squadrista a Firenze: cosa è successo il 18 febbraio
I fatti sono noti. Nella mattina del 18 febbraio davanti al liceo classico Michelangiolo di Firenze c'è stato uno scontro fra ragazzi di gruppi politici contrapposti. Da una parte il Collettivo Sum e dall'altra Azione Studentesca. O meglio, quello che a occhi superficiali potrebbe apparire come uno scontro ha assunto ben presto i contorni dell'aggressione.
Sei giovani, fra cui tre minorenni, hanno colpito con calci e pugni due ragazzi di sinistra, come evidenziato dai video dell'accaduto.
Sulla base del rapporto presentato dalla Digos, è stato aperto un fascicolo in cui si ipotizza il reato di violenza privata aggravata a carico dei ragazzi di Azione Studentesca. Ma non è tutto qui, perché in questi giorni si è verificata anche un'altra aggressione in un altro istituto fiorentino, il liceo statale Pascoli.
Stando ai racconti, questa "seconda" aggressione è in realtà avvenuta due giorni prima, giovedì 16, quando degli individui incappucciati e armati di cinghia si sono introdotti nei locali scolastici. La Dirigente Scolastica riporta anche di aver trovato alcune scritte fasciste il giorno dopo sui muri esterni.
Sbagliato minimizzare l'aggressione: Nardella e Fratoianni contro il silenzio del Governo
Com'è prevedibile, le reazioni non si sono fatte attendere. Impegnati nella battaglia contro il bonus 110 e con il viaggio di Giorgia Meloni in Ucraina, gli esponenti del Governo non hanno commentato.
Un silenzio che non è passato inosservato. Il sindaco di Firenze Dario Nardella, infatti, scrive che un intervento netto e tempestivo di Giorgia Meloni avrebbe aiutato tutti ad abbassare i toni. Ma non c'è stata alcuna dichiarazione in merito. Continua Nardella:
"Io credo che sia un errore minimizzare: è interesse prima di tutto del mondo politico di destra chiarire in modo inequivocabile un punto di fondo, la violenza nella politica non è mai ammessa."D'altronde, si potrebbe anche dire che da un Governo così tempestivo nell'emanare un decreto legge contro i rave, ci si sarebbe aspettati una reazione più veloce. Così non è stato.
Come da teatro politico, poi, a mobilitarsi sono stati i leader di sinistra. Nicola Fratoianni ha espresso bene la preoccupazione in merito a quanto accaduto davanti il liceo Michelangiolo. Per il segretario di Sinistra Italiana, è inaccettabile che gli studenti subiscano un'aggressione violenta davanti a una scuola da un gruppetto di fascisti:
"Ai ragazzi colpiti la nostra solidarietà. Quello che è avvenuto stamani a Firenze al liceo Michelangiolo è gravissimo e non può essere derubricato a rissa."
I genitori ringraziano la docente intervenuta per soccorrere le vittime dell'aggressione
Nel mare magnum delle polemiche politiche, però, il rischio è quello di dimenticarsi che non si parla soltanto di ideologie, ma anche di persone in carne e ossa. In merito all'aggressione del 18 febbraio, alcuni membri del comitato genitori hanno espresso solidarietà e vicinanza ai ragazzi aggrediti. Inoltre, hanno ringraziato anche la docente intervenuta per soccorrere le vittime del pestaggio, concludendo:
"Si condanna altresì il clima d'odio che si sta registrando in Italia, un Paese sempre più diviso, dove la libera manifestazione del pensiero e delle opinioni politiche dovrebbe invece avvenire in maniera pacifica e democratica."Se la violenza va stigmatizzata sempre, essa deve esserlo a maggior ragione nell'ambito scolastico, che è il luogo di formazione e dialogo per eccellenza. A ricordare la funzione della scuola non è soltanto il comunicato dei genitori, ma anche la nota pubblicata dalla Dirigente Scolastica del liceo Michelangiolo di Firenze, secondo cui l'ordinamento scolastico si fonda sui principi della Costituzione italiana. Azioni di questo tipo danneggiano quindi tanto i ragazzi e le vittime, quanto i principi democratici stessi.
Fascismo nato in strada, con pestaggi e passanti indifferenti: le parole di una Dirigente
Annalisa Savino, Dirigente Scolastica del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, fornisce un'ulteriore prospettiva su quanto accaduto al liceo Michelangiolo.
Nel commentare l'aggressione di stampo squadrista ai due studenti di sinistra, Savino ricorda:
"Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate di migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti."Si legano a questa visione anche l'aggressione al liceo Pascoli, i silenzi del Governo e i tentativi di relegare l'accaduto a una "banale rissa tra adolescenti".
Ma d'altronde, l'Italia è quel paese dove le dinamiche di tifoseria animano i dibattiti e quindi ogni cosa tende a polarizzarsi quasi per magia. Un'aggressione fascista viene criticata dalla sinistra ma nessuna parola viene spesa dalla destra al governo: un vero e proprio "mi si nota di più se commento o se non commento l'accaduto?".
Nel frattempo, la sera del 21 febbraio migliaia di studenti hanno manifestato a Firenze per condannare l'aggressione. Ma se essi rappresentano il futuro, un presente così è comunque preoccupante.