Manca poco all'entrata in vigore dell'assegno unico per i figli: le domande, infatti, potranno essere presentate a partire da gennaio 2022, anche se l'erogazione del sostegno avrà inizio solo nel mese di marzo.
Secondo la ministra della famiglia Elena Bonetti, l'assegno unico per i figli potrebbe essere assegnato a 7 milioni di famiglie e quasi tutte potrebbero ricevere importi superiori a quelli percepiti finora grazie alla clausola di maggiorazione che resterà in vigore fino al 2025.
Assegno unico universale per i figli: cosa prevede
L'assegno unico, nello specifico, prevede l'assegnazione di 175 euro/mese per ogni figlio minorenne, che scenderà a 86 euro/mese per i figli maggiorenni con un'età compresa tra i 18 e i 21 anni, con un Isee pari o inferiore a 15mila euro.
In caso di Isee superiori ma entro i 40mila euro, l'importo dell'assegno scende gradualmente fino a raggiungere i 50 euro/mese per ogni figlio minorenne e 25 euro/mese per ogni figlio maggiorenne. Per Isee superiori a 40mila euro l'importo rimane costante.
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Assegno unico per figli maggiorenni
L'assegno unico può essere richiesto anche con figli maggiorenni, ma solo se questi:
- stiano frequentando un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea;
- stiano svolgendo un tirocinio o siano assunti con un reddito inferiore a 8mila euro/annui;
- siano registrati come disoccupati e in cerca di un lavoro presso il centro per l'impiego di riferimento o, in alternativa, stiano prestando servizio civile universale.
Assegno unico per figli con disabilità
Per i genitori che abbiano figli con disabilità è prevista una maggiorazione, direttamente proporzionale alla condizione di disabilità come definita ai fini Isee:
- 10 euro/mese in caso di non autosufficienza;
- 95 euro/mese in caso di disabilità grave;
- 85 euro/mese in caso di disabilità media.
Inoltre, per ogni figlio disabile maggiorenne è previsto un aumento di 50 euro/mese fino al compimento del 21esimo anno di età.
Assegno unico per i nuovi nati
L'assegno unico è riconosciuto già a partire dal settimo mese di gravidanza e non prevede limiti per i figli con disabilità. Viene assegnato al genitore che presenta domanda e, in caso di separazione/divorzio, andrà nelle mani del genitore affidatario.
Una volta maggiorenni, potranno essere i figli stessi a presentare domanda, in modo che l'assegno venga assegnato direttamente a loro.
Assegno unico maggiorato con terzo e quarto figlio
Per aiutare le famiglie numerose, l'assegno unico sarà più corposo: a partire dal terzo figlio in poi, infatti,l'importo vedrà un aumento compreso tra i 15 e gli 85 euro a figlio, sempre in base all'Isee.
Nello specifico, la bozza del decreto attuativo ha individuato 2 limiti di Isee:
- sotto i 15mila/annui per avere il massimo dei benefici;
- sopra i 40mila/annui per ottenere il minimo.
Dall'anno prossimo, inoltre, verrà attuata una "maggiorazione forfettaria" di 100 euro/mese per i nuclei familiari con 4 o più figli.
Assegno unico per i cittadini extracomunitari
Anche i cittadini extracomunitari potranno usufruire dell'assegno unico, basta che siano in possesso di permesso di soggiorno e lavoro o siano in cerca di impiego da più di 6 mesi. Altri requisiti richiesti sono:
- residenza italiana da almeno 2 anni (anche non continuativi);
- contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato con una durata di almeno 6 mesi;
- domicilio e pagamento delle tasse in Italia.
Assegno unico per mamme under 21
Considerato che l'assegno unico nasce come sostegno alle famiglie e come incentivo per mettere al mondo sei figli, per le mamme giovani, con un'età inferiore ai 21 anni, è previsto un importo leggermente superiore di 20 euro/mese per ciascun figlio.
Anche in questo caso si fa riferimento all'Isee: se pari o inferiore a 15mila euro, ai 175 euro/mese previsti dall'assegno unico, verranno aggiunti altri 20 euro/mese.
Come presentare la domanda
Per ottenere l'assegno unico è necessario presentare domanda a partire dall'1 gennaio di ogni anno in modalità telematica all'Inps o al proprio patronato di riferimento. Il pagamento delle detrazioni fiscali per i figli e degli assegni al nucleo familiare, finora, è stato detratto mensilmente dalla busta paga; da gennaio 2022, invece, sarà Inps stesso a erogare l'importo direttamente sul conto corrente del beneficiario, con l'unico rischio che non riesca a soddisfare tutte le richieste in tempi brevi.